Sante Garibaldi: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
Quinto figlio di [[Ricciotti Garibaldi|Ricciotti]] e Costanza Hopcraft e nipote del generale [[Giuseppe Garibaldi]], nacque a Roma il 16 ottobre 1885. Trascorse la sua giovinezza tra la casa paterna di [[Roma]], dove risiedeva mentre frequentava la locale scuola metodista, e la casa estiva di [[Riofreddo]], alla quale rimase sempre molto legato. A quattordici anni venne ammesso alla scuola industriale di [[Reggio Emilia]], dove si diplomò intorno ai diciotto anni. Il padre lo invitò allora, come i suoi fratelli, ad iniziare l'esperienza professionale all'estero.
 
Il giovane Sante partì per l'[[Egitto]], dove rimase nove anni, partecipando alla costruzione di [[Eliopolis]]. Inoltre svolse la professione di cartografo, per cui partecipò a una spedizione geografica fino alle foci del [[Nilo Azzurro]]. Nel [[1912]] rientrò in [[Italia]] per combattere a fianco dei fratelli in [[Grecia]], nella guerra greco-turca.
 
Agli inizi della [[Prima guerra mondiale]], quando l'Italia era ancora indecisa se intervenire o meno, la famiglia Garibaldi organizzò a [[Parigi]] la [[Legione garibaldina]] in cui si arruolarono sei dei sette figli di Ricciotti. Sante combatterà la dura campagna delle [[Argonne]] coi fratelli. Con l'entrata in guerra dell'Italia nel [[1915]] passa nel [[Regio Esercito]] come ufficiale nel [[52º Reggimento fanteria "Alpi"|52°º Reggimento fanteria]], combatté prima sul fronte delle [[Dolomiti]] guadagnando una [[Valor militare|Medaglia di bronzo al valore militare]] e nel [[1918]] con il II [[Corpo d'armata]] in Francia dove fu decorato con un'altra Medaglia di bronzo e una d'[[Medaglia d'argento al valor militare|argento al valore militare]].
 
Finita la guerra Sante, smobilitato nel [[1919]] con il grado di [[maggiore]], riprese l'attività imprenditoriale in [[Francia]], ma con l'avvento del [[Regime fascista|fascismo]], insieme al fratello [[Ricciotti Junior Garibaldi|Ricciotti Jr]] intraprese la carriera politica e di opposizione alla politica mussoliniana. Partecipò, assieme al fratello [[Peppino Garibaldi|Peppino]] e ad un giovane [[Randolfo Pacciardi]], alle manifestazioni di [[Italia Libera]] che ebbero il loro culmine il 4 novembre [[1924]] all'indomani del delitto di [[Giacomo Matteotti]].