Montgomery Clift: differenze tra le versioni

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Il suo debutto cinematografico fu a ventisei anni nel [[western]] ''[[Il fiume rosso]]'' (girato nel [[1946]] ma uscito sugli schermi solo due anni dopo), accanto a [[John Wayne]] per la regia di [[Howard Hawks]], mentre nel [[1948]] fu diretto da [[Fred Zinnemann]] nel drammatico ''[[Odissea tragica]]'', che gli fece ottenere la prima nomination agli Oscar e lo fece conoscere al grande pubblico. Ottenuta visibilità e riconoscimenti, Clift si decise a firmare un contratto con la [[Paramount Pictures|Paramount]], ma solo per tre film, ottenendo anche ampia discrezionalità sui copioni da scegliere e la libertà di girare film anche con altre case di produzione<ref name=":0" />.
 
Il primo film interpretato per la Paramount fu il dramma in costume ''[[L'ereditiera (film 1949)|L'ereditiera]]'' (1949) di [[William Wyler]], nel ruolo dell'avido cacciatore di dote Morris Townsend. Clift giudicò deludente questa esperienza: i rapporti con Wyler e con la sua partner sullo schermo [[Olivia de Havilland]] non furono dei migliori, e non gli fu concesso di modificare le battute del suo personaggio, che avrebbe voluto rendere meno stereotipato.
 
Nel [[1951]] arriva uno dei suoi ruoli più celebri, l'intensa e indimenticabile interpretazione dell'ambizioso George Eastman nel film ''[[Un posto al sole (film)|Un posto al sole]]'' di [[George Stevens]], accanto a una diciottenne [[Elizabeth Taylor]], con la quale instaurò un forte e duraturo rapporto di amicizia e di affetto. I giornali esaltarono l'alchimia che la coppia aveva sullo schermo e i due furono definiti dalla stampa "the most beautiful couple in Hollywood".<ref>{{Cita libro|nome=Bosworth,|cognome=Patricia.|titolo=Montgomery Clift : a biography|url=https://www.worldcat.org/oclc/20798078|edizione=1st Limelight ed|data=1990, ©1978|editore=Limelight Editions|OCLC=20798078|ISBN=0879101350}}</ref>
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=== Gli anni del successo (1951-1956) ===
''Un posto al sole'' rappresentò il definitivo lancio della carriera di Clift, che conquistò critica e pubblico con la sua recitazione moderna e realistica e gli valse la sua seconda ''nomination'' agli [[Oscar al miglior attore|Oscar.]] Da questo momento molti registi iniziarono a cercarlo per affidargli ruoli psicologicamente complessi, con cui il giovane attore consoliderà la sua fama: in ''[[Io confesso (film)|Io confesso]]'' (1952) di [[Alfred Hitchcock]], interpretò con efficacia il tormento interiore di Padre Logan, un prete accusato ingiustamente di omicidio, ma che ha ricevuto in confessione il vero nome dell'assassino; in ''[[Stazione Termini (film)|Stazione Termini]]'' (1953) girato a [[Roma]] insieme a [[Jennifer Jones (attrice)|Jennifer Jones]] e diretto da [[Vittorio De Sica]]; in ''[[Da qui all'eternità]]'' (1953) in cui fu nuovamente diretto da Fred Zinnemann e recitò accanto a [[Burt Lancaster]], [[Deborah Kerr]] e [[Frank Sinatra]], ottenendo un'ulteriore candidatura agli Oscar.

Clift sceglieva con molta accuratezza i copioni, spesso intervenendo sulla sceneggiatura per asciugarne i dialoghi, e scartando molte proposte che non lo convincevano. Rifiutò ruoli da protagonista in film come ''[[Viale del tramonto|Viale del Tramonto]]'', ''[[Fronte del porto]]'', ''[[La valle dell'Eden]]'', che poi ebbero molto successo e portarono alla fama colleghi come [[Marlon Brando]] e [[James Dean]]. Ebbe sempre un rapporto conflittuale con [[Hollywood]] e con i produttori cinematografici, rifiutando di adeguarsi alla loro logica del profitto e alle regole promozionali dello ''[[Divismo|star system]],'' e non volle mai trasferirsi ad Hollywood, che detestava, preferendo risiedere sempre a [[New York]].
 
=== L'incidente (1956) ===
All'apice del suo successo, durante la lavorazione de ''[[L'albero della vita (film 1957)|L'albero della vita]]'' (1957) ebbe un gravissimo incidente stradale in cui riportò gravi ferite al volto, tra cui la frattura della mandibola, che mutarono la bellezza e l'espressività dei suoi lineamenti. Questo evento, unito alla dipendenza dall'[[Alcolismo|alcol]] ed a una forte [[Disturbo depressivo|depressione]], aggravate dalla crescente difficoltà a tenere nascosta la propria [[omosessualità]], lo fecero sprofondare verso un abisso di tormento e di autodistruzione: [[Robert Lewis]], fondatore dell'[[Actors Studio]] e amico di Clift, definirà i suoi ultimi dieci anni di vita "il più lungo suicidio della storia del cinema"<ref>{{Cita news|lingua=en|url=http://www.telegraph.co.uk/culture/film/9841724/Montgomery-Clift-better-than-Brando-more-tragic-than-Dean.html|titolo=Montgomery Clift: better than Brando, more tragic than Dean|pubblicazione=Telegraph.co.uk|accesso=2017-07-22|citazione=Acting teacher Robert Lewis called Clift’s subsequent career “the longest suicide in Hollywood history”}}</ref>.
[[File:Judgment at Nuremberg-Montgomery Clift.JPG|miniatura|250x250px|Montgomery Clift nel ''trailer'' di ''[[Vincitori e vinti]]'' (1961) di [[Stanley Kramer]], per cui ebbe la ''nomination'' all'[[Oscar al miglior attore non protagonista|Oscar come miglior attore non protagonista]].]]
 
=== Il declino personale (1956-1962) ===
[[File:Judgment at Nuremberg-Montgomery Clift.JPG|miniatura|250x250px|Montgomery Clift nel ''trailer'' di ''[[Vincitori e vinti]]'' (1961) di [[Stanley Kramer]], per cui ebbe la ''nomination'' all'[[Oscar al miglior attore non protagonista|Oscar come miglior attore non protagonista]].|sinistra]]L'incidente segnò l'inizio della parabola discendente di Clift, ma, nonostante le sue problematiche condizioni fisiche e psicologiche, a 36 anni l'attore continuava ad essere molto amato dal pubblico. Riprese presto a lavorare terminando le riprese dell'''Albero della vita'' e continuando negli anni seguenti a fornire altre ottime interpretazioni, come nei film ''[[I giovani leoni]]'' (1958) di [[Edward Dmytryk]], ''[[Improvvisamente l'estate scorsa (film)|Improvvisamente l'estate scorsa]]'' (1959) di [[Joseph L. Mankiewicz]], ''[[Gli spostati]]'' (1961) di [[John Huston]], e ''[[Vincitori e vinti]]'' (1961) di [[Stanley Kramer]], in cui ritrasse il tormentato Rudolph Petersen, testimone degli orrori nazisti al [[processo di Norimberga]], una intensa performance di soli dodici minuti che gli valse la quarta ''nomination'' agli [[Oscar al miglior attore non protagonista|Oscar]]. Subito dopo girò ''[[Freud - Passioni segrete|Freud, passioni segrete]]'' ([[1962]]), ancora diretto da [[John Huston]], in cui interpretò il padre della [[psicoanalisi]].
 
=== Gli ultimi anni e la morte (1963-1966) ===
Negli anni seguenti la vita di Clift si fece ancora più difficile: lai depressionemolteplici personaleproblemi di salute, la dipendenza dai farmaci e il'aggravarsi problemidella didepressione personale salute lo avevano reso un attore poco gradito ad Hollywood, che riteneva la sua carriera praticamente finita. Non ricevendo più scritture di suo gradimento, lavorò principalmente in radio, recitando drammi teatrali con la sua celebre voce. Dopo quattro anni di inattività cinematografica, che lo avevano ulteriormente avvilito, nel [[1966]] la sua amica di sempre [[Elizabeth Taylor|Liz Taylor]] riuscì ad imporlo come suo co-protagonista per il film ''[[Riflessi in un occhio d'oro]]'', tratto da un torbido dramma di [[Carson McCullers]]''.'' Per prepararsi al ritorno sul set dopo quattro anni di forzata inattività, accettò una parte in un thriller spionistico di produzione franco-tedesca, ''[[L'affare Goshenko]]'', diretto da [[Raoul Lévy]], che resterà il suo ultimo film.
 
Poco prima di iniziare a girare ''Riflessi in un occhio d'oro'', Clift si spense aimprovvisamente nel suo appartamento di [[New York]] il 23 luglio 1966 a causa di un [[Infarto miocardico acuto|attacco cardiaco]], all'età di quarantacinque anni: la sua parte venne affidata all'amico-rivale [[Marlon Brando]].
 
Con la scomparsa di Montgomery Clift se ne andò il capostipite di una generazione di ribelli, come [[Marlon Brando|Brando]] e [[James Dean|Dean]], che seppero rendersi interpreti delle profonde difficoltà esistenziali dei giovani americani nel secondo dopoguerra.
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== Omaggi e citazioni ==
Il gruppo americano dei [[R.E.M.Punk (gruppo musicale)rock|R.E.M.punk]] gli ha dedicato la canzone ''[[Monty got a raw deal]]'', dall'album ''[[Automatic for the People]]''. Anche il gruppo londinese [[The Clash]] ha reso omaggio lall'attore con il motivo ''[[London Calling|The Right Profile]]'' (composto da [[Joe Strummer|Strummer]] e [[Mick Jones|Jones]]), dal famoso album ''[[London Calling]]'' ([[1979]]).
 
Anche il gruppo americano dei [[R.E.M. (gruppo musicale)|R.E.M.]] gli ha dedicato una canzone: ''[[Monty got a raw deal]]'', dall'album ''[[Automatic for the People]]'' ([[1992]]).
 
Nel film [[Trainspotting (film)|''Trainspotting'']] troviamo([[1996]]) unasi citazione cinematografica, nel momento in cuivede il protagonista, interpretato da [[Ewan McGregor]], che legge una biografia di Montgomery Clift.
 
A gennaio del [[2015]] è stato annunciato che [[Matt Bomer]] interpreterà Clift in un film biografico per la [[HBO]], che si incentrerà sulla sua amicizia con [[Elizabeth Taylor]].<ref>{{Cita web|url=http://news.fidelityhouse.eu/televisione/matt-bomer-sara-montgomery-clift-nel-film-sulla-sua-amicizia-con-la-taylor-80645.html|titolo=Matt Bomer sarà Montgomery Clift nel film sulla sua amicizia con la Taylor|editore=news.fidelityhouse.eu|data=11 gennaio 2015|accesso=24 luglio 2016}}</ref>
 
== Filmografia ==