Chiesa cristiana evangelica dei fratelli: differenze tra le versioni

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== Storia ==
Le origini del movimento sono riconducibili al mondo anglosassone nei primi anni del diciannovesimo secolo. All'inizio del 1800 diversi membri della [[Chiesa anglicana]], iniziarono ad incontrarsi privatamente per studiare la [[Bibbia]].
Le Assemblee dei fratelli sono, tra le Chiese evangeliche, quelle con una concezione ecclesiologica tra le più semplici e spontanee.
 
Le origini del movimento sono riconducibili al mondo anglosassone nei primi anni del diciannovesimo secolo.
All'inizio del 1800 diversi membri della [[Chiesa anglicana]], insoddisfatti dal clima di torpore della chiesa, iniziarono ad incontrarsi privatamente, in riunioni spontanee, durante le quali veniva studiata la [[Bibbia]] e si poteva liberamente cantare e adorare Dio.
 
Vennero chiamati Fratelli di [[Plymouth]] poiché la prima “assemblea” inglese guidata da [[John Nelson Darby]] fu organizzata a Plymouth nel 1831, anche se diversi storici ritengono che la più antica assemblea sia quella di [[Dublino]], del 1825, anche l'assemblea di [[Bristol]] ebbe un ruolo importante. Nello stesso periodo, i Fratelli iniziarono i loro incontri anche in [[Svizzera]], l'Assemblea di [[Ginevra]] risale al 1823. Le vicende dei Fratelli britannici ebbero un ruolo importante.
Tra le figure più significative si ricordano [[Henry Craik]] (1805-1866), fu brillante predicatore; [[Anthony Norris Groves]] (1795-1853) che si dedicò alle missioni internazionali, contribuendo all'espansione mondiale del movimento, mentre [[George Müller]] (1805-1898) si prodigò per la creazione del celebre orfanotrofio Ashley Down di Bristol, questa fu la prima di una serie di attività benefiche e sociali. In seguito il movimento dei Fratelli si divise fra: “Fratelli stretti”, guidati dallo stesso Darby, questi non erano disponibili a una collaborazione con chi non condivideva il loro rigoroso neofondamentalismo; “Fratelli larghi” che sono alle origini dei maggiori gruppi europei detti oggi “Assemblee dei Fratelli” o Chiese Cristiane Evangeliche dei Fratelli.
In seguito il movimento dei Fratelli si divise fra: “Fratelli stretti”, guidati dallo stesso Darby, questi non erano disponibili a una collaborazione con chi non condivideva il loro rigoroso neofondamentalismo; “Fratelli larghi” che sono alle origini dei maggiori gruppi europei detti oggi “Assemblee dei Fratelli” o Chiese Cristiane Evangeliche dei Fratelli.
 
Il movimento italiano dei Fratelli, non è però in comunione con quello internazionale delle ''Brethren assemblies worldwide'', ma ha avuto origine in [[Toscana]] ad opera del Conteconte [[Piero Guicciardini (1808-1886)|Piero Guicciardini]], nato da illustreuna famiglia aristocratica fiorentina nel 1806, accademico dei Georgofili e collaboratore dello svizzero [[G. P. Viessieux]]intellettuale, del [[Raffaello Lambruschini|Lambruschini]], con cui condivise un avanguardistico progetto di riforma del sistema scolastico toscano, socio del gabinetto scientifico-letterario, collaboratore del Giornale Agrario Toscano, fondatore della cassa di risparmio di Firenze e fautore della scuola di mutuo insegnamento. Guicciardiniche diventerà una delle maggiori personalità del movimento evangelico italiano. Convertitosi al [[protestantesimo]] dopo essere venuto in contatto con [[Matilde Calandrini]], con la quale condivideva interessi pedagogici e sociali. Da lei ricevette lo stimolo alla lettura della Bibbia e cominciò a frequentare la cappella svizzera.
La Calandrini era una donna svizzera, discendente da una famiglia cattolica di [[Lucca]] esiliata a Ginevra nel [[XVI secolo]] per motivi di religione. Nel [[1831]] la Calandrini si era stabilita a [[Pisa]] per ragioni di salute e lì si adoperò in opere filantropiche ed educative, creando in particolare i primialcuni asili d'infanzia.<ref>[http://www.centroculturaleprotestante.info/index.php?option=com_content&view=article&id=96:calandrini&catid=59:biografie-dei-riformatori&Itemid=90 Breve biografia di Matilde Calandrini]</ref>
 
A [[Firenze]] Guicciardini iniziò un'opera analoga a quella di Pisa, con asili e riunioni familiari in cui si leggeva la Bibbia. In questo periodo in Toscana arrivavano stranieri da tutte le parti d'Europa e anche dall'America che avevano ottenuto il permesso di aprire cappelle protestanti di varie denominazioni.
In questo periodo in Toscana arrivavano stranieri da tutte le parti d'Europa e anche dall'America, questi avevano ottenuto il permesso di aprire cappelle protestanti di varie denominazioni.
 
Molti stranieri si dedicavano alla filantropia. Durante il Risorgimento i protestanti italiani sperarono che alla rivoluzione si accompagnasse una riforma religiosa. Come ha sottolineato lo storico [[Giorgio Spini]], sebbene i protestanti costituissero una esigua minoranza nella penisola (32.684, secondo il censimento del 1861), l'influenza che il protestantesimo esercitò sulla cultura risorgimentale fu notevole. Diversi protagonisti del Risorgimento (da Cavour a Lambruschini, da [[Terenzio Mamiani]] a Ricasoli, da [[Carlo Cattaneo]] a Ferrari) ebbero contatti stretti con il mondo protestante, ed alcuni erano essi stessi di fede protestante. L'influenza del protestantesimo trovò un terreno favorevole soprattutto a Firenze.
Animati dallo spirito di riforma, molti stranieri si dedicavano non tanto al proselitismo e alla controversia con la Chiesa di Roma quanto a fare del bene per migliorare le condizioni fisiche e spirituali di un popolo la cui ignoranza e superstizione erano disastrose.
Durante il Risorgimento i protestanti italiani nutrirono la speranza che alla rivoluzione si accompagnasse una riforma religiosa. Come ha sottolineato lo storico [[Giorgio Spini]].
Sebbene i protestanti costituissero una esigua minoranza nella penisola (appena 32.684 anime, secondo il censimento del 1861), l'influenza che il protestantesimo esercitò sulla cultura risorgimentale fu notevole già dai primi decenni dell'800.
Diversi protagonisti del Risorgimento (da Cavour a Lambruschini, da [[Terenzio Mamiani]] a Ricasoli, da [[Carlo Cattaneo]] a Ferrari) ebbero contatti stretti con il mondo protestante, ed alcuni erano essi stessi di fede protestante. L'influenza del protestantesimo trovò un terreno favorevole soprattutto a Firenze.
 
Furono però soprattutto gli avvenimenti del 1848-1849 con la fugacacciata di [[Papapapa Pio IX]] da Roma ad accendere la speranza che fosse giunta l'ora di una riforma religiosa, da realizzare attraverso una guerra patriottica contro il papato. Tale prospettiva sembrò sul punto di realizzarsi con la nascita della Repubblica romana, esperienza che più di ogni altra contribuì a legare la componente più impegnata del protestantesimo al Risorgimento.
Il progresso del movimento dei fratelli raggiunse il suo apice nel 1848 quando la rivoluzione portò al governo [[Giuseppe Montanelli]] e [[Bettino Ricasoli]], entrambi assertori della più completa libertà religiosa. Alcuni sovrani italiani concessero costituzioni, in Piemonte vennero concessi i diritti politici alle minoranze valdese ed ebraica, il progetto unitario fu avviato dichiarando guerra all'[[Austria]]; a Roma, nel 1849, la Repubblica proclamò la libertà di coscienza. All'entusiasmo dei primi mesi seguì però la reazione dell'Austria, con ondate di carcerazioni e bandi; a Roma i francesi restaurarono il potere papale.
Tale prospettiva sembrò sul punto di realizzarsi con la nascita della Repubblica romana, esperienza che più di ogni altra contribuì a legare la componente più impegnata del protestantesimo al Risorgimento.
 
Il progresso del movimento dei fratelli raggiunse il suo apice nel 1848 quando la rivoluzione portò al governo [[Giuseppe Montanelli]] e [[Bettino Ricasoli]], entrambi assertori della più completa libertà religiosa.
Il Conte e coloro che guidavano il movimento desideravano portare gli italiani alla conoscenza del vangelo e in particolare di una denominazione protestante. I primi credenti frequentavano la Chiesa Evangelica svizzera di Firenze e fu qui che la notte di Natale del 1850, la polizia fece irruzione poiché fu emesso un decreto con il quale la frequenza di cattolici al culto evangelico veniva punito con carcere duro da otto giorni a due mesi. Successivamente ci fu il concordato fra ilnel Granducato e la Santa Sede e le leggi in materia religiosa furono ulteriormente inasprite. Ile il movimento Evangelico fu costretto alla clandestinità. A causa della sua attività di proselitismo, nel 1851 il conte venne arrestato ed esiliato dal [[Granducato di Toscana]]. Dopo aver vissuto nelle [[Valli valdesi]] e in Svizzera, si trasferì in [[Inghilterra]]. Fu qui che conobbe Teodorico Pietrocola Rossetti, patriota, scrittore e poeta, fuggito dal [[regno delle Due Sicilie]] e convertitosi al protestantesimo a [[Londra]].
Alcuni sovrani italiani concessero costituzioni, in Piemonte vennero concessi i diritti politici alle minoranze valdese ed ebraica, il progetto unitario fu avviato dichiarando guerra all'[[Austria]]; a Roma, nel 1849, la Repubblica proclamò la libertà di coscienza.
All'entusiasmo dei primi mesi seguì però la reazione capeggiata dall'Austria, con ondate di carcerazioni e bandi; a Roma i francesi restaurarono il potere papale.
 
Il Conte e coloro che guidavano il movimento desideravano portare gli italiani alla conoscenza del vangelo e in particolare di una denominazione protestante. I primi credenti frequentavano la Chiesa Evangelica svizzera di Firenze e fu qui che la notte di Natale del 1850, la polizia fece irruzione poiché fu emesso un decreto con il quale la frequenza di cattolici al culto evangelico veniva punito con carcere duro da otto giorni a due mesi. Successivamente ci fu il concordato fra il Granducato e la Santa Sede e le leggi in materia religiosa furono ulteriormente inasprite. Il movimento Evangelico fu costretto alla clandestinità. A causa della sua attività di proselitismo, nel 1851 il conte venne arrestato ed esiliato dal [[Granducato di Toscana]]. Dopo aver vissuto nelle [[Valli valdesi]] e in Svizzera, si trasferì in [[Inghilterra]].
Fu qui che conobbe Teodorico Pietrocola Rossetti, patriota, scrittore e poeta.
Nativo di [[Vasto]], aveva studiato a [[Napoli]],dove aveva aderito al movimento Mazziniano e preso parte ai moti rivoluzionari del 1848.
Condannato a morte, era riuscito a fuggire e si era rifugiato a [[Londra]]. Rossetti, come molti altri patrioti che avevano dovuto cercare rifugio in Piemonte o all'estero, scoprono nel protestantesimo un cristianesimo alternativo, e vi aderiscono.
Verso il [[1852]] alcuni cristiani evangelici si organizzarono come [[Chiesa Libera Evangelica Italiana]], ma le comunità ''dei Fratelli'' non vollero aggregarsi, sia per il rifiuto di ogni forma di organizzazione, sia perché non approvavano i legami che la Chiesa libera aveva con la [[massoneria]] e il suo forte [[anticlericalismo]].
 
Nel [[1854]] Guicciardini rientrò in Italia, a [[Pietra Ligure]] e poi in [[Lombardia]].
Nel 1857 Rossetti partì dall'Inghilterra per il Piemonte, munito di passaporto firmato dal Conteconte di Cavour, con l'indicazione specifica: “per andare ad Alessandria a predicare il Vangelo”. Nel 1858 le strutture di proprietà ecclesiastica erano sei radunanze, cinque evangelisti, tre scuole quotidiane ([[Torino]] con sessanta alunni, [[Asti]] con dodici, [[Alessandria]] con venti). Durante la guerra di indipendenza (1859-60) le chiese in [[Piemonte]] vennero trasformate in ricoveri per i feriti.
“per andare ad Alessandria a predicare il Vangelo”.
Nel 1858 il Conte annunciava che c'erano sei radunanze, cinque evangelisti, tre scuole quotidiane: [[Torino]] con sessanta alunni, [[Asti]] con dodici, [[Alessandria]] con venti. Durante la guerra di indipendenza (1859-60) le chiese in [[Piemonte]] vennero trasformate in ricoveri per i feriti.
 
Nel 1860, dopo la definitiva cacciata del Granduca e il ritorno al potere degli antichi amici del Conte, Ricasoli e Ridolfi, anche Guicciardini poté tornare a Firenze, dove prese ad organizzare dei culti pubblici.
 
Nel 1860, dopo la definitiva cacciata del Granduca e il ritorno al potere degli antichi amici del Conteconte, Ricasoli e Ridolfi, anche Guicciardini poté tornare a Firenze, dove prese ad organizzare dei culti pubblici.
Gli anni 1859-60 videro saldarsi le due anime del Risorgimento, quella della politica cavouriana e quella avventurosa, garibaldina.
In pochi mesi la penisola italiana ebbe un nuovo assetto e a questa unificazione si accompagnò anche l'espansione evangelica.
Evangelisti e colportori, aprirono locali, accoglievano gruppi di simpatizzanti, tenevano dibattiti pubblici, utilizzando gli spazi concessi dal clima di relativa tolleranza che si era ormai instaurato.
Queste prospettive di rinnovamento spinsero associazioni o confessioni religiose del mondo anglosassone, ad inviare predicatori per affiancare gli evangelici italiani nella loro opera.
 
In pochi mesi la penisola italiana ebbe un nuovo assetto e a questa unificazione si accompagnò anche all'espansione evangelica. Evangelisti e colportori, aprirono locali, accoglievano gruppi di simpatizzanti, tenevano dibattiti pubblici, utilizzando gli spazi concessi dal clima di relativa tolleranza che si era ormai instaurato. Queste prospettive di rinnovamento spinsero associazioni o confessioni religiose del mondo anglosassone, ad inviare predicatori per affiancare gli evangelici italiani nella loro opera.
Conclusosi il Risorgimento con la presa di Roma, tutte le chiese evangeliche aprirono locali di culto in varie città. Successivamente, sotto i governi delle sinistre prima e di Giolitti poi, si venne strutturando un'Italia evangelica in cui le identità assunsero caratteri precisi.
Piero Guicciardini e Teodorico Pietrocola Rossetti, sottolineando l'aspetto personale della conversione e del rigorismo biblico, diedero luogo alle assemblee dei Fratelli.
 
Conclusosi il Risorgimento con la presa di Roma, tutte le chiese evangeliche aprirono locali di culto in varie città. Successivamente, sotto i governi delle sinistre prima e di Giolitti poi, si venne strutturando un'Italiauna evangelicastrutturata inorganizzazione cui le identità assunsero caratteri precisievangelica.
La collaborazione fra i due continuò per tutta la vita. Guicciardini era il padre spirituale, che conosceva il Signore da anni e aveva una profonda conoscenza della Scrittura. Egli si occupò di organizzare l'evangelizzazione in Italia. Si teneva in contatto con i vari comitati a [[Nizza]], a Ginevra, con gli amici in Gran Bretagna; visitava le assemblee che si formavano. Teneva l'amministrazione, inviava resoconti dell'Opera ai donatori, manteneva contatti con le autorità. Al Rossetti spettava il compito di evangelizzare, curare i nuovi convertiti, riunirli in
Piero Guicciardini e Teodorico Pietrocola Rossetti diedero luogo alle assemblee dei Fratelli. La collaborazione fra i due continuò per tutta la vita.
comunità, istruire i futuri evangelisti, scrivere inni, insegnare e pascere il gregge. Inoltre, dove era possibile, fondava scuole.
 
Nel [[1891]] la Chiesa dei Fratelli venne riconosciuta come l'[[ente morale]] che amministra i locali di culto.
 
Durante il [[fascismo]] (1919-1945), i Fratelli sono soggetti a episodi di repressione, aggravati dalla scarsa protezione dovuta alla mancanza di una formale rappresentanza istituzionale. Anche negli anni più duri della guerra però non fu abolita quella libertà religiosa che lo Statuto Albertino aveva garantito. Nel 1929 fu stipulato dallo Stato un Concordato con la Chiesa Cattolica, in base al quale la religione cattolica diventava la religione ufficiale dello Stato e le altre confessioni religiose venivano considerate “culti ammessi”. Nel 1930 lo Stato impose alle assemblee di avere dei Ministri di culto, che dovevano presenziare ad ogni incontro. Come conseguenza di questa disposizione, molte chiese rifiutarono di avere ministri di culto e dovettero chiudere o subire persecuzioni. Nel 1948 la costituzione sanciva la libertà di religione, contemplando anche il diritto al pubblico esercizio del culto e della propaganda religiosa.
Durante il [[fascismo]] (1919-1945), i Fratelli sono soggetti a episodi di repressione, aggravati dalla scarsa protezione dovuta alla mancanza di una formale rappresentanza istituzionale.
La Chiesa Cattolica esercitava un predominio spirituale su tutta la penisola, senza permettere alcun dissenso. Anche negli anni più duri della guerra però non fu abolita quella libertà religiosa che lo Statuto Albertino aveva garantito.
Nel 1929 fu stipulato dallo Stato un Concordato con la chiesa cattolica, in base al quale la religione cattolica diventava la religione ufficiale dello Stato e le altre confessioni religiose venivano considerate “Culti Ammessi”. Pertanto, la chiesa cattolica trovò nel fascismo un prezioso alleato per limitare la libertà religiosa alle chiese evangeliche.
Nel 1930 lo Stato impose alle assemblee di avere dei Ministri di culto, che dovevano
presenziare ad ogni incontro. Come conseguenza di questa disposizione, molte chiese rifiutarono di avere ministri di culto e dovettero chiudere o subire persecuzioni.
Successivamente i [[Patti Lateranensi]] fra il Vaticano e lo Stato Italiano vennero sostituiti da un nuovo Concordato che almeno in linea di principio sancisce che tutti i culti religiosi sono uguali di fronte alla legge.
Nel 1948 la costituzione sanciva la libertà di religione, contemplando anche il diritto al pubblico esercizio del culto e della propaganda religiosa.
 
La Chiesa dei Fratelli è attualmente presente in Italia.
La Chiesa Dei Fratelli infatti oggi esercita liberamente una delle sue principali prerogative, che è quella evangelistica, quindi la predicazione della Parola di Dio.
 
== Dottrina ==