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=== Preistoria ===
[[File:Lascaux, horse.JPG|miniatura|Cavallo nel sito di Lascaux]]
La storia della grafica inizia nel periodo compreso tra il primo Paleolitico e il Neolitico (35.000 – 4.000 a.C.). I protagonisti dell'alba della comunicazione visiva furono i primi uomini africani ed europei che, per scopi di sopravvivenza, utilitaristici e rituali, realizzarono pitture e incisioni nelle caverne. Nel mondo, dall'Africa al Nord America, fino alle isole della Nuova Zelanda, gli uomini preistorici lasciarono numerose incisioni rupestri.
Le figure disegnate, fra cui animali e scene di caccia, sono oggi dette "[[Pittografia|pittogrammi]]", ovvero figure elementari o schizzi che rappresentano la cosa ritratta. L'apparizione dei primi pittogrammi comportò l'inizio dell'[[Pittura|arte pittorica]] (gli oggetti e gli eventi del mondo vennero registrati con fedeltà ed esattezza incrementale col passare dei secoli), ma non solo, infatti per esempio, l'immagine di un bisonte potrebbe far venire in mente il pensiero di un reale bisonte, e potrebbe suggerire in seguito la parola assegnatagli. Le immagini "leggibili", che sono immagini associate a parole, sono state il primo passo nel lungo viaggio che ha portato a un linguaggio scritto. Gli artisti del Paleolitico svilupparono una tendenza verso la semplificazione e la stilizzazione: le figure saranno sempre più abbreviate ed espresse con un minimo numero di linee. Dal tardo periodo Paleolitico alcuni graffiti e pittogrammi si ridussero al punto da assomigliare a lettere.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=P. Meggs, A. Purvis|titolo=Megg's History of Graphic Design|edizione=5|anno=|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
=== La nascita della scrittura in Mesopotamia (IV millennio a.C.-XVI sec. a.C.) ===
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I [[Sumeri]], che arrivarono in [[Mesopotamia]] attorno alla fine del quarto millennio a.C., furono responsabili del salto dalla cultura dei villaggi all'alta civilizzazione. L'origine dei Sumeri – che si stabilirono nella parte meridionale della Mezzaluna Fertile prima del 3000 a.C. – rimane un grande mistero. Fra le numerose invenzioni a loro attribuite, l'invenzione della scrittura portò a una rivoluzione intellettuale che ebbe un vasto impatto nell'ordine sociale, nel progresso economico, e nei futuri sviluppi tecnologici e culturali.
Una teoria sostiene che l'origine del linguaggio visivo sia dovuta alla necessità di identificare il cibo all'interno dei contenitori.<ref name=":0" /> Venivano fatte piccole etichette di argilla che identificavano il contenuto con un [[Pittografia|pittogramma]], e la quantità veniva segnata con un elementare [[Sistema numerico decimale|sistema di numerazione decimale]] basato sulle dieci dita umane. Le prime testimonianze della scrittura sono tavolette che apparentemente elencavano le merci con disegni pittografici di oggetti, accompagnati da numeri e nomi di persone inscritti in colonne.<ref name=":0" /> L'abbondanza di [[argilla]] di cui disponevano i Sumeri la rese il materiale con cui logicamente venivano registrate le cose da ricordare, e uno stilo di canna, dalla punta affilata a un'estremità, era utilizzato per disegnare le fini e curve linee dei primi pittogrammi. Le tavolette di argilla umida erano tenute dalla mano sinistra, e i pittogrammi erano graffiati sulla superficie con lo stilo di legno. Dall'angolo destro superiore della tavoletta, le linee venivano scritte in attente colonne verticali. La tavoletta, una volta scritta, era dopo lasciata asciugare al sole o cotta in una fornace di roccia dura.
[[File:Sumer-seal.png|miniatura|350x350px|Sigillo cilindrico da stampa, Ittiti, 1650-1200 a.C.]]
Ma fra queste due fasi, il passo più importante e decisivo per l'evolversi della scrittura è certamente la scoperta del "fonetismo".<ref name=":4" /> Furono i Sumeri a inventare la scrittura fonetica, e gli Egizi la appresero da loro.<ref name=":3" /><ref name=":4" /> Dapprima alle immagini corrispondevano suoni il più delle volte sillabici, costituiti cioè, da una consonante e da una vocale.<ref name=":3" /> Con il passare dei secoli, come detto, quelle immagini furono stilizzate e trasformate in segni cuneiformi, simboli a forma di cunei incisi su tavole di argilla o lastre di pietra, graffiti su metalli oppure dipinti sul legno o ceramica.<ref name=":3" />
La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, resero necessaria un'identificazione visuale. C'era bisogno di un segno che identificasse l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certificasse i documenti commerciali e i contratti e fornisse l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Erano utilizzati perciò dei cilindri che, quando venivano rullati lungo una tavoletta umida, lasciavano un rilievo di quanto vi era in essi scavato<ref name=":0" />; ciò consisteva in un "marchio" del proprietario. Poiché l'immagine scavata nella pietra appariva sulla tavoletta con un disegno a rilievo ben definito, era virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Nell'immagine che illustra il cilindro: combinando ornamenti decorativi con immagini figurative, il rullo molto probabilmente ritrae un rituale, probabilmente un'offerta sacrificale, sulla destra. Ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Molte di queste pietre avevano una perforazione che le attraversava in modo che potessero essere indossate, appendendole attorno al collo o polso. I primi sigilli erano incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, vennero sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio poteva presentare un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo poteva figurare bene in vista mentre combatteva in una battaglia o uccideva un animale selvatico. Nel successivo periodo Assiro, venne approcciato un design più stilizzato e araldico, nel nord della Mesopotamia. Venivano illustrate storie di dei, o animali ingaggiati in battaglia.▼
▲La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, resero necessaria un'identificazione visuale. C'era bisogno di un segno che identificasse l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certificasse i documenti commerciali e i contratti e fornisse l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Erano utilizzati perciò dei cilindri che, quando venivano rullati lungo una tavoletta umida, lasciavano un rilievo di quanto vi era in essi scavato<ref name=":0" />; ciò consisteva in un "marchio" del proprietario. Poiché l'immagine scavata nella pietra appariva sulla tavoletta con un disegno a rilievo ben definito, era virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Nell'immagine che illustra il cilindro: combinando ornamenti decorativi con immagini figurative, il rullo molto probabilmente ritrae un rituale, probabilmente un'offerta sacrificale, sulla destra. Ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Molte di queste pietre avevano una perforazione che le attraversava in modo che potessero essere indossate, appendendole attorno al collo o polso. I primi sigilli erano incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, vennero sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio poteva presentare un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo poteva figurare bene in vista mentre combatteva in una battaglia o uccideva un animale selvatico. Nel successivo periodo Assiro, venne approcciato un design più stilizzato e araldico, nel nord della Mesopotamia. Venivano illustrate storie di dei, o animali ingaggiati in battaglia.
=== I geroglifici egiziani (XXXI-IV secolo a.C.) ===
Da quando il faraone Menes unificò la terra d'Egitto e formò la Prima Dinastia intorno al 3100 a.C., un certo numero di invenzioni sumere raggiunse l'Egitto, fra cui il sigillo cilindrico, il design architettonico dei mattoni, i motivi stilistici decorativi, e i principi della scrittura.<ref name=":3" /> A differenza dei Sumeri – la cui scrittura pittografica evolvette in quella cuneiforme astratta – gli Egiziani conservarono il proprio sistema di scrittura a immagini, i cui elementi sono detti "geroglifici", per quasi tre millenni e mezzo. I primi geroglifici conosciuti risalgono circa dall'anno 3100 a.C., mentre l'
I geroglifici consistevano in pittogrammi che ritraevano oggetti o esseri viventi.
I determinativi erano usati dopo queste parole per assicurarsi che il lettore le interpretasse correttamente
Il nostro uso di simboli
I geroglifici erano incisi nella pietra come immagini erette o rilievi, ed era di solito applicato il colore. Questi coprivano gli interni e gli esterni dei templi e delle tombe. Arredamenti, bare, vestiti, utensili, edifici e gioielli erano tutti incisi con i geroglifici per scopi sia decorativi che di iscrizione.
==== Il papiro e la scrittura ====
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La tavolozza di legno usata dallo scriba non era solo uno strumento di scrittura, ma rappresentava anche un "marchio" che identificava il portatore come capace di leggere e scrivere.<ref name=":0" /> Poteva essere lunga 32,5 cm. Un'estremità aveva almeno due depressioni, per tenere il nero, il rosso e a volte altri colori. Insieme a una soluzione di gomma che fungeva da legante, il carbone era usato per ottenere l'inchiostro nero e l'ocra rossa per quello rosso. Questi erano lasciati essiccare dentro contenitori simili a quelli contemporanei per gli acquerelli, e in seguito un pennello bagnato sarebbe stato strofinato sul contenitore per far tornare l'inchiostro allo stato liquido, per scrivere. Uno slot nel mezzo della tavolozza tratteneva i pennelli, che erano fatti di steli. La punta dello stelo era tagliata ad angolo e masticata dallo scriba per separare le fibre, in modo da costruire un pennello.
Dal 1500 a.C. i sacerdoti svilupparono una calligrafia rapida detta "ieratica"<ref name=":4" />, una semplificazione dei geroglifici, utilizzata nelle scritture profane e religiose.
File:Musée du Louvre - Antiquités égyptiennes - Salle 06 - 02d.jpg|Tavolozza degli scribi egizi
File:Scribe stuff.jpg|Originaria tavolozza degli scribi egizi
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La cultura dell'antico Egitto è sopravvissuta per oltre tremila anni. Geroglifici, papiri e manoscritti illustrati sono la loro eredità in termini di comunicazione visiva. Insieme ai traguardi raggiunti in Mesopotamia, queste innovazioni
=== L'alfabeto ===
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=== Il contributo asiatico (XIX sec. a.C.-XV sec. d.C) ===
Similmente ai geroglifici egiziani e la scrittura Maya nell'America Centrale, il sistema di scrittura cinese è un linguaggio puramente visuale. Non è alfabetico, e ogni simbolo è composto da un numero di linee diversamente sagomate all'interno di un quadrato immaginario. La leggenda afferma che il cinese sia stato scritto per la prima volta nel 1800 a.C. circa da Tsang Chieh, che fu ispirato a inventare la scrittura dalla contemplazione dei segni lasciati dagli artigli degli uccelli e dalle impronte degli animali.<ref>{{Cita
I caratteri cinesi divennero "[[Logogramma|logogrammi]]", cioè segni grafici che rappresentano un parola intera. Al giorno d'oggi per esempio, il segno "$" è il logogramma che rappresenta la parola "dollaro". Non esiste alcuna relazione diretta fra il linguaggio cinese parlato e quello scritto. I giapponesi adattarono i logogrammi cinesi per il loro linguaggio scritto nonostante le grandi differenze tra i due linguaggi parlati. Similmente, diversi dialetti parlati cinesi, sono scritti con gli stessi logogrammi.
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==== L'invenzione della carta ====
[[File:Cai-lun.jpg|miniatura|204x204px|Ts'ai Lun ritratto come il santo patrono della fabbricazione della carta]]
Testimonianze dinastiche attribuiscono l'invenzione della carta all'ufficiale castrato e di alta autorità [[Cai Lun|Ts'ai Lun]], che consegnò la sua invenzione all'imperatore Ho nel 105 d.C.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/carta_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=carta in "Enciclopedia dei ragazzi"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2017-08-08}}</ref> Se Ts'ai Lun inventò davvero la carta, perfezionò una invenzione precedente o patrocinò la propria invenzione, non si sa. Fu, comunque, divinizzato come il dio degli artigiani della carta.
Inizialmente, i Cinesi scrivevano su assicelle di [[Bambuseae|bambù]] o strisce di legno utilizzando una penna di bambù con un denso e durevole inchiostro, di cui le origini sono oscure. Il [[Nero di carbone|nerofumo]] o la [[Particolato carbonioso|fuliggine]] erano depositati su una coperta a forma di cupola in un contenitore pieno di olio con diversi stoppini accesi. Il nerofumo era raccolto, mescolato scrupolosamente con una soluzione di gomma usando [[pestello]] e [[Mortaio (utensile)|mortaio]], e in seguito modellato in stecche o cubi. Per scrivere, la stecca o il cubo venivano frizionati nell'acqua su una pietra, per farli tornare allo stato liquido. Le strisce di legno erano usate per messaggi brevi; per messaggi più lunghi, pezzi di bambù di 23 centimetri venivano legati insieme con strisce di cuoio o fili di seta. Sebbene questi supporti fossero abbondanti e facili da preparare, erano pesanti. Dopo l'invenzione dei vestiti in tessuto di seta, questa fu utilizzata anche come superficie su cui scrivere – tuttavia, era davvero costosa.
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Il primo vero e proprio libro stampato di cui rimane testimonianza è una copia della [[Sutra del Diamante]] buddhista, datata 868 d.C., ma una recente scoperta in una pagoda Coreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C. Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle [[Quattro grandi invenzioni|quattro grandi invenzioni dell'Antica Cina]].
La [[stampa a caratteri mobili]] venne inventata nel 1041 da Pi Sheng, in Cina,
La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo venne attuata durante la [[Goryeo|Dinastia Goryeo]] di
=== I manoscritti miniati (IV-XV secolo) ===
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== Storia della grafica dal XX secolo a oggi ==
=== Il Bauhaus e la nuova tipografia (1900-1920) ===
[[File:Wmmorris3248.jpg|miniatura|William Morris]]
Sebbene le prime due decadi del XX secolo siano state un periodo di creatività senza pari nelle belle arti, esse comportarono davvero pochi effetti immediati nel graphic design. Questo era particolarmente vero negli Stati Uniti, dove i designer erano principalmente concentrati nel migliorare il design del libro e nel creare migliori caratteri; stavano continuando l'impegno intrapreso da [[William Morris]] e dai suoi seguaci americani.
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