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=== Preistoria ===
[[File:Lascaux, horse.JPG|miniatura|Cavallo nel sito di Lascaux]]
La storia della grafica inizia nel periodo compreso tra il primo Paleolitico e il Neolitico (35.000 – 4.000 a.C.). I protagonisti dell'alba della comunicazione visiva furono i primi uomini africani ed europei che, per scopi di sopravvivenza, utilitaristici e rituali, realizzarono pitture e incisioni nelle caverne. Nel mondo, dall'Africa al Nord America, fino alle isole della Nuova Zelanda, gli uomini preistorici lasciarono numerose incisioni rupestri. IlLa nerogrotta eradi ottenutoLascaux, dalscoperta carbone,pe ecaso unoda spettrodue diragazzi toninel caldi1940, dalpropone gialloben chiaro600 finofigure al rosso-marrone, era ottenuto dagli [[Ossidodipinte di ferro|ossidi del ferro]] rossianimali e gialli. Questa tavolozza di pigmentisimboli erain mescolatagiallo, con il grassorosso, chemarrone facevae da legantenero. Venivano disegnate e dipinte figure di animali, sui muri dei canali d'acqua sotterranei<ref name=":03">{{Cita libro|autore=PAA. Meggs, AVV. Purvis|titolo=Megg's History of Graphic Design|edizione=5Preistoria|anno=2002|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=Giunti Junior}}</ref> Probabilmente chei facevano"pittori" damettevano rifugioocra, agliematite uominie manganese polverizzati in tubi d'osso, e leli applicavano, dopo aver donneinumidito preistorichela parete, con pennelli e tamponi.<ref Forsename=":3" il/> pigmentoMa eralo spalmatostupendo suldipinto muro condi un ditocavallo giallo, opresente venivanoin fabbricatiquesto pennellisito, confa setoleaddirittura opensare canneche il colore si stato applicato a spruzzo.<ref name=":3" />
 
Le figure disegnate, fra cui animali e scene di caccia, sono oggi dette "[[Pittografia|pittogrammi]]", ovvero figure elementari o schizzi che rappresentano la cosa ritratta. L'apparizione dei primi pittogrammi comportò l'inizio dell'[[Pittura|arte pittorica]] (gli oggetti e gli eventi del mondo vennero registrati con fedeltà ed esattezza incrementale col passare dei secoli), ma non solo, infatti per esempio, l'immagine di un bisonte potrebbe far venire in mente il pensiero di un reale bisonte, e potrebbe suggerire in seguito la parola assegnatagli. Le immagini "leggibili", che sono immagini associate a parole, sono state il primo passo nel lungo viaggio che ha portato a un linguaggio scritto. Gli artisti del Paleolitico svilupparono una tendenza verso la semplificazione e la stilizzazione: le figure saranno sempre più abbreviate ed espresse con un minimo numero di linee. Dal tardo periodo Paleolitico alcuni graffiti e pittogrammi si ridussero al punto da assomigliare a lettere.<ref name=":0">{{Cita libro|autore=P. Meggs, A. Purvis|titolo=Megg's History of Graphic Design|edizione=5|anno=|editore=|città=|p=|pp=|ISBN=}}</ref>
 
=== La nascita della scrittura in Mesopotamia (IV millennio a.C.-XVI sec. a.C.) ===
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I [[Sumeri]], che arrivarono in [[Mesopotamia]] attorno alla fine del quarto millennio a.C., furono responsabili del salto dalla cultura dei villaggi all'alta civilizzazione. L'origine dei Sumeri – che si stabilirono nella parte meridionale della Mezzaluna Fertile prima del 3000 a.C. – rimane un grande mistero. Fra le numerose invenzioni a loro attribuite, l'invenzione della scrittura portò a una rivoluzione intellettuale che ebbe un vasto impatto nell'ordine sociale, nel progresso economico, e nei futuri sviluppi tecnologici e culturali.
 
Una teoria sostiene che l'origine del linguaggio visivo sia dovuta alla necessità di identificare il cibo all'interno dei contenitori.<ref name=":0" /> Venivano fatte piccole etichette di argilla che identificavano il contenuto con un [[Pittografia|pittogramma]], e la quantità veniva segnata con un elementare [[Sistema numerico decimale|sistema di numerazione decimale]] basato sulle dieci dita umane. Le prime testimonianze della scrittura sono tavolette che apparentemente elencavano le merci con disegni pittografici di oggetti, accompagnati da numeri e nomi di persone inscritti in colonne.<ref name=":0" /> L'abbondanza di [[argilla]] di cui disponevano i Sumeri la rese il materiale con cui logicamente venivano registrate le cose da ricordare, e uno stilo di canna, dalla punta affilata a un'estremità, era utilizzato per disegnare le fini e curve linee dei primi pittogrammi. Le tavolette di argilla umida erano tenute dalla mano sinistra, e i pittogrammi erano graffiati sulla superficie con lo stilo di legno. Dall'angolo destro superiore della tavoletta, le linee venivano scritte in attente colonne verticali. La tavoletta, una volta scritta, era dopo lasciata asciugare al sole o cotta in una fornace di roccia dura.
[[File:Sumer-seal.png|miniatura|350x350px|Sigillo cilindrico da stampa, Ittiti, 1650-1200 a.C.]]
AttornoMa attorno al 28002400-2300 a.C. gli scribi ruotarono i pittogrammi di 90° e iniziarono a scrivere in righe orizzontali, da sinistra a destra e dall'alto in basso<ref name=":4">{{Cita libro|curatore=Alessandro Barbero|titolo=Le prime civiltà superiori. Sumeri ed Egizi|anno=2016|editore=Corriere della Sera|volume=2|opera=La Storia}}</ref> – questo rese la scrittura più facile. Circa trecento anni dopo, la velocità della scrittura venne aumentata grazie alla sostituzione dello stilo affilato, con uno dalla punta triangolare. Lo stilo veniva spinto nell'argilla piuttosto che essere trascinato. Questa innovazione alterò radicalmente la natura della scrittura; i pittogrammi si evolvettero in segni astratti chiamati "cuneiformi". Da una prima fase, in cui i pittogrammi rappresentavano oggetti animati e inanimati, si passò a una seconda fase, in cui dei segni detti "[[Logogramma|ideogrammi]]", rappresentavano idee astratte. Il simbolo per il sole, per esempio, cominciò a rappresentare idee come "giorno" e "luce". Il più alto sviluppo della scrittura cuneiforme fu l'uso di segni astratti per rappresentare le sillabe.<ref name=":0" />
 
Ma fra queste due fasi, il passo più importante e decisivo per l'evolversi della scrittura è certamente la scoperta del "fonetismo".<ref name=":4" /> Furono i Sumeri a inventare la scrittura fonetica, e gli Egizi la appresero da loro.<ref name=":3" /><ref name=":4" /> Dapprima alle immagini corrispondevano suoni il più delle volte sillabici, costituiti cioè, da una consonante e da una vocale.<ref name=":3" /> Con il passare dei secoli, come detto, quelle immagini furono stilizzate e trasformate in segni cuneiformi, simboli a forma di cunei incisi su tavole di argilla o lastre di pietra, graffiti su metalli oppure dipinti sul legno o ceramica.<ref name=":3" />
La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, resero necessaria un'identificazione visuale. C'era bisogno di un segno che identificasse l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certificasse i documenti commerciali e i contratti e fornisse l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Erano utilizzati perciò dei cilindri che, quando venivano rullati lungo una tavoletta umida, lasciavano un rilievo di quanto vi era in essi scavato<ref name=":0" />; ciò consisteva in un "marchio" del proprietario. Poiché l'immagine scavata nella pietra appariva sulla tavoletta con un disegno a rilievo ben definito, era virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Nell'immagine che illustra il cilindro: combinando ornamenti decorativi con immagini figurative, il rullo molto probabilmente ritrae un rituale, probabilmente un'offerta sacrificale, sulla destra. Ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Molte di queste pietre avevano una perforazione che le attraversava in modo che potessero essere indossate, appendendole attorno al collo o polso. I primi sigilli erano incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, vennero sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio poteva presentare un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo poteva figurare bene in vista mentre combatteva in una battaglia o uccideva un animale selvatico. Nel successivo periodo Assiro, venne approcciato un design più stilizzato e araldico, nel nord della Mesopotamia. Venivano illustrate storie di dei, o animali ingaggiati in battaglia.
 
La titolarità delle proprietà e la specializzazione dei commerci e dei mestieri, resero necessaria un'identificazione visuale. C'era bisogno di un segno che identificasse l'autore di una tavoletta cuneiforme di argilla, certificasse i documenti commerciali e i contratti e fornisse l'autorità di proclamazioni religiose e regali. Erano utilizzati perciò dei cilindri che, quando venivano rullati lungo una tavoletta umida, lasciavano un rilievo di quanto vi era in essi scavato<ref name=":0" />; ciò consisteva in un "marchio" del proprietario. Poiché l'immagine scavata nella pietra appariva sulla tavoletta con un disegno a rilievo ben definito, era virtualmente impossibile duplicarlo o contraffarlo. Nell'immagine che illustra il cilindro: combinando ornamenti decorativi con immagini figurative, il rullo molto probabilmente ritrae un rituale, probabilmente un'offerta sacrificale, sulla destra. Ha sia un'immagine sul profilo, per rullare, sia un'immagine sul fondo, per timbrare. Molte di queste pietre avevano una perforazione che le attraversava in modo che potessero essere indossate, appendendole attorno al collo o polso. I primi sigilli erano incisi con semplici immagini di re, bestiame o creature mitiche. Dopo, vennero sviluppate immagini più narrative; per esempio, un dio poteva presentare un uomo (probabilmente il proprietario del sigillo) a un altro dio, o un uomo poteva figurare bene in vista mentre combatteva in una battaglia o uccideva un animale selvatico. Nel successivo periodo Assiro, venne approcciato un design più stilizzato e araldico, nel nord della Mesopotamia. Venivano illustrate storie di dei, o animali ingaggiati in battaglia.
Gli egiziani svilupparono una scrittura complessa basata sui pittogrammi, e i fenici sostituirono la formidabile complessità della scrittura cuneiforme con semplici segni fonetici.
 
=== I geroglifici egiziani (XXXI-IV secolo a.C.) ===
Da quando il faraone Menes unificò la terra d'Egitto e formò la Prima Dinastia intorno al 3100 a.C., un certo numero di invenzioni sumere raggiunse l'Egitto, fra cui il sigillo cilindrico, il design architettonico dei mattoni, i motivi stilistici decorativi, e i principi della scrittura.<ref name=":3" /> A differenza dei Sumeri – la cui scrittura pittografica evolvette in quella cuneiforme astratta – gli Egiziani conservarono il proprio sistema di scrittura a immagini, i cui elementi sono detti "geroglifici", per quasi tre millenni e mezzo. I primi geroglifici conosciuti risalgono circa dall'anno 3100 a.C., mentre l'ultimaultimo incisionedocumento geroglificaredatto conosciutain fugeroglifico intagliataè nelun'iscrizione templare proveniente dall'isola di File che risale al 394 d.C.<ref name=":4" />, molti decenni dopo che l'Egitto divenne una colonia romana. Le ultime persone a utilizzare questo sistema linguistico sono stati i sacerdoti dei templi egiziani<ref name=":0" />.
 
I geroglifici consistevano in pittogrammi che ritraevano oggetti o esseri viventi. QuestiDal eranopunto combinatidi pervista nominarefunzionale, ideeanalogamente a quanto avviene nel sistema concretecuneiforme, conuno istesso fonogrammigeroglifico chepuò denotavanoassumere, ia suoniseconda dei contesti, tre diversi valori: può essere adoperato come ideogramma, come fonogramma o segno fonetico, e iinfine "determinativi"come chesegno identificavanoclassificatore leo categoriedeterminativo.<ref name=":04" /> Quando i primi scribi Egiziani si confrontarono con parole complicate da esprimere in una forma visiva, concepirono un rebus, utilizzando le immagini per i suoni, per scrivere la parola desiderata. Allo stesso tempo, designarono un simbolo illustrato per ogni suono di consonante o combinazione di consonanti presenti nel loro discorso. DaiPer tempil'intero delperiodo Nuovodella Regnosua (1570-1085storia, a.C)la questoscrittura notevole sistema di scritturageroglifica possedevadocumenta più di settecento6000 geroglificigrafemi, gran parte dei quali centoè rimaseroperò strettamenteattestata pittogrammiunicamente visivinelle oiscrizioni paroletemplari di epoca greco-immaginiromana, quando, per motivi religiosi e forse esoterici, il numero dei segni si moltiplicò a dismisura.<ref name=":4" /> Nei Iperiodi restantiprecedenti, divenneroil fonogramminucleo fondamentale e stabile dei segni standard non superò mai il migliaio, e durante il Medio Regno, cioè nella fase classica, è intorno ai 700.<ref>{{Cita libro|autore=A.H. Gardner|altri=include complessivamente 743 segni geroglifici.|titolo=Egyptian Grammar. Being an Introduction to the Study of Hieroglyphs|anno=1969|editore=Oxford Univ. Press}}</ref>
 
I determinativi erano usati dopo queste parole per assicurarsi che il lettore le interpretasse correttamente.<ref name=":0" />: "Hinew", per esempio, poteva riferirsi all'unità di misura per i liquidi o ai vicini di casa. Nel primo caso, essa era seguita dal glifo per la tazza di birra; nel secondo dai glifi per l'uomo e per la donna. Presentando molte più possibilità rispetto alla scrittura cuneiforme, i geroglifici erano usati per documenti storici e commerciali, poesia, miti, epica, e si rivolgevano alla geografia, scienza, astronomia, medicina, farmacia, la concezione del tempo, e altri argomenti.<ref name=":0" />
 
Il nostro uso di simboli visualivisivi si originò dagli Egizi; da loro abbiamo ereditato lo zodiaco, la bilancia della giustizia, e l'uso degli animali per rappresentare concetti, città e persone. In Grecia, la civetta simboleggiava Atena, e l'immagine di una civetta su una moneta greca indicava che era stata coniata ad Atene. Oggi noi abbiamo l'aquila americana, gli Atlanta Falcons, i Carolina Gamecocks, e la colomba che simbolizza la pace.
 
I geroglifici erano incisi nella pietra come immagini erette o rilievi, ed era di solito applicato il colore. Questi coprivano gli interni e gli esterni dei templi e delle tombe. Arredamenti, bare, vestiti, utensili, edifici e gioielli erano tutti incisi con i geroglifici per scopi sia decorativi che di iscrizione. LaL'orientamento flessibilitàdei nelsegni disegnoall'interno deidi geroglificiun'iscrizione eraè ampiamenteuniforme, incrementatanel dallasenso sceltache dellatutti direzionesono dellarivolti scrittura.verso Sila iniziava dallastessa direzione: nellaquella qualedell'inizio ledel creature viventi stavano guardandotesto.<ref Lename=":4" linee/> potevanoIl essereloro scritteorientamento orizzontalmente o verticalmente,indica così ilanche progettistaquello didella unscrittura, manufattola o manoscritto aveva quattro possibilità: da sinistra a destra orizzontalmente; da sinistra a destra in colonne verticali; da destra a sinistra orizzontalmente; e da destra aquale sinistrapoteva inassumere colonnevarie verticalidirezioni.<ref name=":04" />
 
==== Il papiro e la scrittura ====
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La tavolozza di legno usata dallo scriba non era solo uno strumento di scrittura, ma rappresentava anche un "marchio" che identificava il portatore come capace di leggere e scrivere.<ref name=":0" /> Poteva essere lunga 32,5 cm. Un'estremità aveva almeno due depressioni, per tenere il nero, il rosso e a volte altri colori. Insieme a una soluzione di gomma che fungeva da legante, il carbone era usato per ottenere l'inchiostro nero e l'ocra rossa per quello rosso. Questi erano lasciati essiccare dentro contenitori simili a quelli contemporanei per gli acquerelli, e in seguito un pennello bagnato sarebbe stato strofinato sul contenitore per far tornare l'inchiostro allo stato liquido, per scrivere. Uno slot nel mezzo della tavolozza tratteneva i pennelli, che erano fatti di steli. La punta dello stelo era tagliata ad angolo e masticata dallo scriba per separare le fibre, in modo da costruire un pennello.
 
Dal 1500 a.C. i sacerdoti svilupparono una calligrafia rapida detta "ieratica"<ref name=":4" />, una semplificazione dei geroglifici, utilizzata nelle scritture profane e religiose.<ref name=":0" /> Le prime scritture ieratiche differivano dai geroglifici solo perché l'uso di una penna rapida, piuttosto che un pennello appuntito, produceva un maggiore numero di caratteri astratti dall'aspetto conciso. Una calligrafia ancora più astratta detta "demotica"<ref name=":4" />, entrò nell'uso secolare per scritture commerciali e legali dall'anno 400 a.C.<ref name=":0" /> Il geroglifico per "scriba" era un calco (potremmo dire oggi, un'icona) della prima originaria tavolozza con legata la sacca per l'inchiostro.<ref name=":0" /><gallery mode="packed" widths="200">
File:Musée du Louvre - Antiquités égyptiennes - Salle 06 - 02d.jpg|Tavolozza degli scribi egizi
File:Scribe stuff.jpg|Originaria tavolozza degli scribi egizi
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La cultura dell'antico Egitto è sopravvissuta per oltre tremila anni. Geroglifici, papiri e manoscritti illustrati sono la loro eredità in termini di comunicazione visiva. Insieme ai traguardi raggiunti in Mesopotamia, queste innovazioni scatenaronolanciarono lo sviluppo dell'alfabeto e della comunicazione grafica in Fenicia e nel mondo Greco-Romano.
 
=== L'alfabeto ===
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=== Il contributo asiatico (XIX sec. a.C.-XV sec. d.C) ===
Similmente ai geroglifici egiziani e la scrittura Maya nell'America Centrale, il sistema di scrittura cinese è un linguaggio puramente visuale. Non è alfabetico, e ogni simbolo è composto da un numero di linee diversamente sagomate all'interno di un quadrato immaginario. La leggenda afferma che il cinese sia stato scritto per la prima volta nel 1800 a.C. circa da Tsang Chieh, che fu ispirato a inventare la scrittura dalla contemplazione dei segni lasciati dagli artigli degli uccelli e dalle impronte degli animali.<ref>{{Cita namenews|lingua="en|url=https:0"//www.britannica.com/art/Chinese-calligraphy#ref1047309|titolo=Chinese calligraphy|pubblicazione=Encyclopedia Britannica|accesso=2017-08-08}}</ref> Tsang Chieh procedette a sviluppare pittogrammi elementari di elementi naturali. Queste immagini sono altamente stilizzate e composte da un numero minimo di linee, ma sono facilmente decifrabili. I Cinesi sacrificarono il realismo che troviamo nei geroglifici per un design più astratto.
 
I caratteri cinesi divennero "[[Logogramma|logogrammi]]", cioè segni grafici che rappresentano un parola intera. Al giorno d'oggi per esempio, il segno "$" è il logogramma che rappresenta la parola "dollaro". Non esiste alcuna relazione diretta fra il linguaggio cinese parlato e quello scritto. I giapponesi adattarono i logogrammi cinesi per il loro linguaggio scritto nonostante le grandi differenze tra i due linguaggi parlati. Similmente, diversi dialetti parlati cinesi, sono scritti con gli stessi logogrammi.
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==== L'invenzione della carta ====
[[File:Cai-lun.jpg|miniatura|204x204px|Ts'ai Lun ritratto come il santo patrono della fabbricazione della carta]]
Testimonianze dinastiche attribuiscono l'invenzione della carta all'ufficiale castrato e di alta autorità [[Cai Lun|Ts'ai Lun]], che consegnò la sua invenzione all'imperatore Ho nel 105 d.C.<ref>{{Cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/carta_(Enciclopedia-dei-ragazzi)/|titolo=carta in "Enciclopedia dei ragazzi"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2017-08-08}}</ref> Se Ts'ai Lun inventò davvero la carta, perfezionò una invenzione precedente o patrocinò la propria invenzione, non si sa. Fu, comunque, divinizzato come il dio degli artigiani della carta.<ref name=":0" />
 
Inizialmente, i Cinesi scrivevano su assicelle di [[Bambuseae|bambù]] o strisce di legno utilizzando una penna di bambù con un denso e durevole inchiostro, di cui le origini sono oscure. Il [[Nero di carbone|nerofumo]] o la [[Particolato carbonioso|fuliggine]] erano depositati su una coperta a forma di cupola in un contenitore pieno di olio con diversi stoppini accesi. Il nerofumo era raccolto, mescolato scrupolosamente con una soluzione di gomma usando [[pestello]] e [[Mortaio (utensile)|mortaio]], e in seguito modellato in stecche o cubi. Per scrivere, la stecca o il cubo venivano frizionati nell'acqua su una pietra, per farli tornare allo stato liquido. Le strisce di legno erano usate per messaggi brevi; per messaggi più lunghi, pezzi di bambù di 23 centimetri venivano legati insieme con strisce di cuoio o fili di seta. Sebbene questi supporti fossero abbondanti e facili da preparare, erano pesanti. Dopo l'invenzione dei vestiti in tessuto di seta, questa fu utilizzata anche come superficie su cui scrivere – tuttavia, era davvero costosa.
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Il primo vero e proprio libro stampato di cui rimane testimonianza è una copia della [[Sutra del Diamante]] buddhista, datata 868 d.C., ma una recente scoperta in una pagoda Coreana potrebbe aver portato alla luce un testo buddhista ancora più antico, datato 750-751 d.C. Nella storiografia moderna cinese, la stampa è considerata una delle [[Quattro grandi invenzioni|quattro grandi invenzioni dell'Antica Cina]].
 
La [[stampa a caratteri mobili]] venne inventata nel 1041 da Pi Sheng, in Cina, ilche qualesi usavaserviva caratteridi lettere fatte di argillaterracotta mescolatitenute ainsieme collada una cornice di ferro.<ref name=":05">{{Cita web|url=http:/>,/www.treccani.it/enciclopedia/tipografia_(Enciclopedia-Italiana)/|titolo=TIPOGRAFIA chein si"Enciclopedia rompevano molto facilmenteItaliana"|sito=www.treccani.it|lingua=it-IT|accesso=2017-08-08}}</ref> Wang ZhenCheng, un ufficiale, nel 1298 introdusse un tipo più duraturo di caratteri, ottenuti intagliando del legno e sviluppò un complesso sistema di tavole girevoli e associazioni tra numeri e caratteri cinesi<ref name=":5" /> che rendevano la resa qualitativa del risultato più efficiente.
 
La transizione dai caratteri in legno a quelli in metallo venne attuata durante la [[Goryeo|Dinastia Goryeo]] di coreaCorea<ref name=":0" /> e venne accreditata a [[Chae Yun-ui]]. Si riscontra che nel 1234 in Corea, i libri venivano stampati con caratteri mobili in metallo, anche se il testo più antico esistente è del 1377. In Cina i caratteri mobili in metallo non vennero introdotti fino all'avvento del pioniere della tipografia [[Hua Sui]], nel 1490.<ref name=":0" /> Da quella data in Cina vennero usati sia caratteri mobili in legno che in metallo.
 
=== I manoscritti miniati (IV-XV secolo) ===
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== Storia della grafica dal XX secolo a oggi ==
 
=== Il Bauhaus e la nuova tipografia (1900-1920) ===
[[File:Wmmorris3248.jpg|miniatura|William Morris]]
Sebbene le prime due decadi del XX secolo siano state un periodo di creatività senza pari nelle belle arti, esse comportarono davvero pochi effetti immediati nel graphic design. Questo era particolarmente vero negli Stati Uniti, dove i designer erano principalmente concentrati nel migliorare il design del libro e nel creare migliori caratteri; stavano continuando l'impegno intrapreso da [[William Morris]] e dai suoi seguaci americani.