Civiltà nuragica: differenze tra le versioni

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cita web + citazione Lilliu + tolto periodo sulla databilità dei bronzetti: quelli della vecchia scuola sono con certezza datati al XII-XI sec. a.C.
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La '''civiltà nuragica''' nacque e si sviluppò in [[Sardegna]], abbracciando un periodo di tempo che va dalla piena [[età del bronzo]] ([[XIX secolo a.C.|1800 a.C.]]) al [[II secolo a.C.]], ormai in [[Civiltà romana|epoca romana]].<ref>{{Cita|G.Lilliu(1999)|p. 11.}}</ref>
 
Fu il frutto della graduale evoluzione di [[Storia della Sardegna prenuragica|preesistenti culture]] già diffuse sull'Isola sin dal [[neolitico]], le cui tracce più evidenti giunte sino a noi sono costituite da ''[[dolmen]]'', ''[[menhir]]'' e ''[[domus de janas]]''<ref>{{Cita|G.Lilliu(1981)|p. 316}}</ref>, a cui si aggiunsero i nuovi stimoli e apporti culturali dell'[[età dei metalli]].
 
Deve il suo nome ai [[nuraghi]], imponenti [[Megalitismo|costruzioni megalitiche]] considerate le sue vestigia più eloquenti e sulla cui effettiva funzione si discute da almeno cinque secoli.
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Il dibattito tra i ricercatori è assai intenso e alcune nuove proposte cercano di andare oltre gli studi dell'accademico sardo Giovanni Lilliu il quale ha sempre difeso l'idea del nuraghe-fortezza. Una nuova tesi è quella che vede nei nuraghi una funzione prevalentemente astronomica descrivendoli come dei veri e propri osservatori fissi della volta celeste, disposti sul territorio secondo precisi allineamenti con gli [[astri]].
 
Intorno al [[1500 a.C.]], dai rilievi archeologici, si possono notare aggregazioni sempre più consistenti di villaggi costruiti in prossimità di queste poderose costruzioni, edificate spesso sulla sommità di un'altura, ma sempre con tecnica megalitica (grossi blocchi di pietra sovrapposti) e con ampie camere aventi i soffitti voltati a ''tholos'' (falsa cupola). Probabilmente per un maggior bisogno di protezione, si nota nel tempo il costante aggiungersi progressivo di più torri a quella più antica - addossandole o collegandole tra loro con cortine murarie.<ref>{{Cita|G.Lilliu(1981)|p. 323}}</ref>
 
Da semplici, i nuraghi divennero in questo modo complessi, trilobati ed anche quadrilobati, in modo da essere caratterizzati da sistemi articolati di torri, con sistemi murari muniti di [[feritoie]]. Tuttavia alcuni hanno una posizione meno strategica. Secondo alcune teorie avrebbero avuto una funzione sacra per marcare l'orizzonte visto dai principali nuraghi rispetto ai solstizi.
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La navigazione rivestì pertanto un ruolo molto importante. Il ritrovamento poi di ancore nuragiche lungo la costa orientale ([[Capo Figari]], [[Capo Comino]], [[Nora (Italia)|Nora]]), alcune del peso di 100 chili, confermano che le imbarcazioni erano molto robuste e probabilmente gli scafi raggiungevano una lunghezza di oltre i 15 metri.<ref>[http://www.sardegnaculturaescienza.org/2009/08/14/in-fondo-al-mare-due-ancore-nuragiche/ Sul ritrovamento delle ancore nuragiche a Capo Figari]</ref>
 
Dopo essere stata per anni descritta come una civiltà chiusa in se stessa, con ipotesi che attribuivano alle navicelle nuragiche in bronzo una funzione votiva o di semplici lucerne, le evidenze archeologiche testimoniano che i nuragiciNuragici costruivano solide imbarcazioni ed erano abili commercianti, che viaggiavano con i loro scafi sulle rotte dei traffici internazionali, intessendo forti legami con la [[Civiltà Micenea]], con Cipro, con la Spagna e con l'Italia.
 
[[File:Ceramiche antigori.jpg|thumb|left|Ceramiche micenee dal [[Nuraghe Antigori]] di [[Sarroch]]]]
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Nei musei sardi oltre alle collezioni di bronzetti votivi, si possono ammirare anche veri e propri arsenali di armi di ogni specie che mostrano non solo il notevole livello tecnico raggiunto dagli artigiani, ma anche l'indice elevato di produzione e l'elevato grado di consumo, sono stati rinvenuti - infatti - grandi quantità di oggetti in bronzo rotti e destinati nuovamente alla fusione.
 
Le attuali ricerche sui bronzetti tentano ancora di stabilire con esattezza la loro datazione. Queste ricerche destano particolare interesse perché se prodotti prima dell'[[VIII secolo a.C.]] e se i risultati daranno esito positivo, saranno considerati antecedenti alle più antiche sculture bronzee greche fino ad ora conosciute.
 
Le ultime scoperte [[Archeologia|archeologiche]] fanno conoscere nuovi ed interessanti aspetti della civiltà nuragica durante la quale i ricchi giacimenti di minerali, soprattutto quelli di [[rame]] e [[piombo]], hanno avuto un ruolo primario: non è considerata infatti una semplice coincidenza se l'età aurea, nel mezzo del [[II millennio a.C.]], viene posta in un'epoca in cui l'attività estrattiva e metallurgica conobbe una straordinaria espansione.
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La scoperta degli enormi frammenti di queste statue giganti che rappresentano guerrieri, arcieri, lottatori, modelli di nuraghe e pugilatori dotati di scudo e guantone armato, che si ritiene siano risalenti al X-VIII secolo a.C., sta proiettando nuova luce sull'arte e la cultura delle popolazioni della Sardegna nuragica. La datazione confermerebbe la sopravvivenza e la forza della cultura nuragica nel periodo fenicio.
 
Il sito di Monti Prama raffigura un complesso di personaggi che in tutta probabilità rivestivano carattere eroico, in ricordo di imprese andate oggi dimenticate, poste a guardia di un sepolcro. Potrebbe anche trattarsi, con minore probabilità, della rappresentazione di una sorta di olimpo con peculiari divinità nuragiche. QuestiLe cosiddettistatue gigantidei Giganti di Monte Prama hanno occhi come dischi solari, volutamente privi di espressione e di bocca, con acconciature che lasciano cadere sulle spalle 2 trecce per lato, e abito di foggia orientale con scollo a V. Sono ben visibili importantissimi dettagli relativi alla foggia delle armature e delle protezioni. Per l'archeologo Giovanni Lilliu rappresentano la massima espressione della civiltà nuragica e su di esse così si esprime: {{citazione|E, infine, il santuario degli eroi di Monti Prama-Cabras, con le grandi statue aggruppate a formare una «memoria» di antenati presso le tombe, abbellita di betili, cippi scolpiti. Immagini di una saga protosarda, forse rispecchiata nei miti di Iolaos, Sardus, Norace e altri eroi ricordati dalla tradizione letteraria classica. Le statue, episodio artistico eccellente della cultura figurativa geometrica mediterranea dell'VIII secolo a.C, al pregio estetico aggiungono valore storico-culturale. Sono il prodotto elevato d'una condizione etnico-etica nazionale della Sardegna antica, né subalterna né dipendente, d'una Sardegna «maggiore». Con questa manifestazione plastica d'un gusto anticlassico, l'isola giunse al culmine della sua civiltà e toccò il meglio dell'assetto sociale.|Giovanni Lilliu, ''Civiltà nuragica: origine e sviluppo'', p. 328.}}<ref>{{Cita|G.Lilliu(1981)|p. 328}}</ref>
 
== Note ==
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* {{Cita libro|cognome= Cabriolu|nome= Marcello|titolo= Il Popolo Shardana - La civiltà, la cultura, le conquiste|anno= 2010|editore= Domusdejanas|città= |ISBN = 978-88-97084-02-0}}
* {{Cita libro|titolo = La storia di Sardegna|autore = [[Francesco Cesare Casula]]|editore = Carlo Delfino|città = Sassari|anno = 2004|ISBN = 978-88-7138-211-1}}
* {{Cita libro|autore= Giovanni Lilliu|titolo= Civiltà nuragica: origine e sviluppo|url= http://www.persee.fr/doc/efr_0000-0000_1983_act_67_1_2467#|formato= PDF|anno=1981|editore= Publications de l'École française de Rome|città= Roma|isbn=|cid= G.Lilliu(1981)}}
* {{Cita libro|titolo = La civiltà dei Sardi dal Paleolitico all'età dei nuraghi|autore = [[Giovanni Lilliu]]|editore = Il Maestrale|città = Nuoro|anno = 2004|ISBN = 978-88-86109-73-3}}
* {{Cita libro|cognome= Lilliu|nome= Giovanni|titolo= Sculture della Sardegna nuragica|url= http://www.sardegnadigitallibrary.it/documenti/17_81_20100115162216.pdf|formato= PDF|anno= 2008|editore= Ilisso|città= Nuoro|isbn= 978-88-6202-027-5}}
 
* {{Cita libro|cognome= Lilliu|nome= Giovanni|wkautore= Giovanni Lilliu|titolo= La Civiltà nuragica|url= http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_26_20060401123725.pdf|formato= PDF|anno= 1999|editore= Carlo Delfino|città= Sassari|isbn= 88-7138-132-7}}
* {{Cita libro|cognome= Melis|nome= Paolo|titolo= Civiltà Nuragica|url= http://www.sardegnacultura.it/documenti/7_26_20060401123630.pdf|formato= PDF| editore= Delfino|anno= 2003