Sociologia: differenze tra le versioni

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Il paradigma dell'ordine riesce a descrivere il mutamento sociale, ma non si spiega da cosa nasca. A questa domanda risposero tutti i sociologi che aderirono al'idea che il [[Conflitto (sociologia)|conflitto]] fosse alla base della società.<ref name=":0" /> I teorici del conflitto considerano l'immagine funzionalista di un consenso generale sui valori come una pura finzione: ciò che accade in realtà - secondo loro - è che chi ha il potere costringe il resto della popolazione all'acquiescenza e alla conformità. In altre parole l'ordine sociale viene mantenuto non con il consenso popolare, ma con la forza o con la minaccia dell'uso della forza. I teorici del conflitto non pensano che il conflitto sia una forza necessariamente distruttiva: può avere spesso dei risultati positivi, in quanto può portare a cambiamenti sociali che altrimenti non si sarebbero realizzati. I cambiamenti sociali impediscono che la società ristagni.
 
IlI più importanteimportanti pensatorepensatori inscrivibileinscrivibili in questo paradigma furono [[Karl Marx]] e [[Max Weber]]. I rapporti sociali nella società sono basati su quelli che si instaurano fra diverse [[Classe sociale|classi sociali]]. Nel pensiero di Marx, i rapporti principali sono quelli instaurati nella sfera economica della produzione e distribuzione di beni e servizi, e quindi nella struttura di classe della società. Qualsiasi altra idea, come quelle religiose, culturali, politiche e filosofiche sono sovrastrutture. Il [[Prospettiva del conflitto|conflitto di classe]] quindi viene identificato come motore della storia. L'altro grande impianto teorico che pone il conflitto al centro dell'analisi sociale è quello weberiano.<ref name=":0" /> La classi non sono l'unica struttura intorno alla quale si creano interessi in conflitto fra loro, e la lotta di classe non è l'unico conflitto presente. La sfera economica è solo una dei tanti ambiti in cui si manifesta il conflitto, tuttavia, esso non è una condizione patologica della società, quando il suo stato normale. Il conflitto non conduce alla disgregazione della società, ma alla creazione di strutture istituzionali, i cosiddetti "ordinamenti sociali", i quali esprimono rapporti di forza provvisori.<ref name=":0" />
 
=== Il paradigma della struttura ===