Gino Boccasile: differenze tra le versioni

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{{Bio
|Nome = Luigi (detto Gino)
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===La carriera===
Alla morte del padre, Boccasile si trasferisce a [[Milano]]. Dopo un primo periodo di difficoltà economiche e incertezze di carriera, durante il quale per sopravvivere allestiva piccole vetrine dove esponeva [[Statuina|statuine]] di figure contadine da lui fabbricate e dipinte a mano, decise di intraprendere una vera e propria carriera artistica orientadosiorientandosi nel settore della pubblicità per immagini. Inizia a collaborare con lo studio grafico di [[Achille Luciano Mauzan]], comincia a disegnare anche figurini e modelli d'abiti da donna. Subito impone il suo stile personalissimo: le vetrine che espongono i suoi lavori sono affollate dalle signore che ne decretano successo e notorietà.<ref>[[La Gazzetta del Mezzogiorno]], in una nota del 13 giugno [[1929]] del corrispondente milanese, faceva conoscere ai baresi quanto fosse diventato famoso il loro concittadino, impostosi nel campo della moda.</ref>
 
Gli organizzatori della prima edizione della [[Fiera del Levante]] di [[Bari]] nel [[1930]] gli commissionarono una serie di trenta cartoline per commemorare l'avvenimento.