Secondo dopoguerra in Italia: differenze tra le versioni

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L'ordine pubblico era fortemente compromesso dalla delinquenza per bande organizzata in molte regioni e dal [[indipendentismo siciliano|movimento separatista siciliano]], per le sue complicità [[mafia|mafiose]], anche se "naturalmente, il separatismo non fu tutto mafia né tutti i mafiosi furono separatisti. Moltissimi seguaci del movimento non ebbero nulla a che vedere con la mafia..."<ref>Salvatore Nicolosi, ''Sicilia contro Italia: il separatismo siciliano'', ed. C. Tringale, 1981, p. VII.</ref>.
La ripresa fu comunque rapida: nel settembre del 1946, l'attività industriale era pari al 70% di quella del 1938.<ref name=lanaro12/>.
 
Le nuove logiche geopolitiche della [[Guerra Fredda]] contribuirono, tuttavia, a far sì che l'[[Italia]], paese cerniera fra l'Europa Occidentale, la [[Penisola Balcanica]], l'Europa Centrale e l'[[Africa]] Settentrionale, vedesse del tutto dimenticato il suo antico ruolo di potenza nemica e potesse così godere, a partire dal [[1947]], di consistenti aiuti da parte del [[Piano Marshall]], valutabili in circa 1.2 miliardi di dollari dell'epoca.{{citazione necessaria}}.
 
=== Il Piano Marshall ===