Secondo dopoguerra in Italia: differenze tra le versioni

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{{vedi anche|Istituto per la ricostruzione industriale}}
 
Nato in [[epoca fascista]] per iniziativa dell'allora capo del Governo [[Benito Mussolini]] al fine di evitare il [[fallimento (diritto)|fallimento]] delle principali [[Banca|banche]] italiane ([[Banca Commerciale Italiana|Commerciale]], [[Credito Italiano]] e [[Banco di Roma]]) e con esse il crollo dell'[[economia]], già provata dalla [[Grande depressione|crisi economica mondiale iniziata nel 1929]]., nel [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] allargò progressivamente i suoi settori di intervento e fu l'ente che modernizzò e rilanciò l'[[Economia d'Italia|economia italiana]] soprattutto negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]] durante le fasi della ricostruzione post-bellica e l'inizio del [[boom economico]]; nel 1980 l'IRI era un gruppo di circa {{formatnum:1000}} società con più di {{formatnum:500000}} dipendenti.
 
Nel [[Secondo dopoguerra italiano|dopoguerra]] allargò progressivamente i suoi settori di intervento e fu l'ente che modernizzò e rilanciò l'[[Economia d'Italia|economia italiana]] soprattutto negli [[Anni 1950|anni cinquanta]] e [[Anni 1960|sessanta]] durante le fasi della ricostruzione post-bellica e l'inizio del [[boom economico]]; nel 1980 l'IRI era un gruppo di circa {{formatnum:1000}} società con più di {{formatnum:500000}} dipendenti.
 
===Il miracolo economico===