Apolidia: differenze tra le versioni

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Si diventa apolidi in senso formale solo tramite rinuncia espressa alla propria [[Cittadinanza (diritto)|cittadinanza]] naturale.
 
Nel passato, era anche ammissibile una forma di apolidia di tipo sanzionatorio, derivante dal venir meno della cittadinanza come pena accessoria collegata alla commissione di un illecito penale: l'''[[Aquae et igni interdictio]]'' rientrava in questa ipotesi. Il [[governo di Vichy]] emise nel 1940 delle leggi [[Retroattività|retroattive]] che consentirono la revisione della naturalizzazione Francese<ref>[http://www.persee.fr/doc/xxs_0294-1759_1988_num_20_1_2792 Les dénaturalisés de Vichy (1940-1944)]</ref> se ottenuta tra il 1927 e il 1940, rendendo apolidi i soggetti interessati da questa legge.
Il [[governo di Vichy]] emise nel 1940 delle leggi [[Retroattività|retroattive]] che consentirono la revisione della naturalizzazione Francese<ref>[http://www.persee.fr/doc/xxs_0294-1759_1988_num_20_1_2792 Les dénaturalisés de Vichy (1940-1944)]</ref> se ottenuta tra il 1927 e il 1940, rendendo apolidi i soggetti interessati da questa legge.
 
In Italia, le [[leggi razziali del 1938]], introdussero delle norme di revoca della cittadinanza ai cittadini ebrei e quindi il loro passaggio allo stato di ''apolidi''.
 
Si pone spesso il problema [[diritto internazionale privato|internazional-privatistico]] di quale sia la legge regolatrice dello statuto personale dell'apolide. In assenza di cittadinanza, si adotta il criterio della [[residenza]] e, in secondo ordine, del [[domicilio]].
 
La gravità del problema delle persone che si ritrovarono apolidi dopo gli sconvolgimenti delle frontiere a seguito della Prima[[prima guerra mondiale]] determinò un intervento della [[Società delle Nazioni]] con la concessione del [[Passaporto Nansen]]
 
==Note==