Massenzio: differenze tra le versioni

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Massenzio nacque intorno al [[278]] dall'imperatore [[Massimiano]], coregnante di [[Diocleziano]] dal 286, e da [[Eutropia (imperatrice)|Eutropia]], la sua seconda moglie di origine [[Siria (provincia romana)|siriana]]. Altri indicano una data compresa tra il 278 e il 287. Il luogo di nascita non è noto<ref>Ross Cowan, ''Milvian Bridge AD 312: Constantine's battle for Empire and Faith'', Bloomsbury Publishing, 2016, p.33</ref>, sebbene possa trattarsi di una delle città dove risiedeva il padre militare e poi imperatore, o sua moglie: [[Milano]] (capitale imperiale di Massimiano), Roma (dove nacque la sorella [[Fausta]], visto anche il suo forte legame con l'Urbe), in [[Mesia]] o in una città dell'Oriente ([[Mesopotamia]] o [[Asia Minore]]), dove Massimiano serviva l'esercito nelle campagne militari al fianco di Diocleziano e degli imperatori [[Marco Aurelio Probo|Probo]] e [[Marco Aurelio Caro|Caro]]. Sue sorelle erano [[Fausta Massima Flavia|Fausta]], seconda moglie di [[Costantino I]], suo cognato e futuro rivale, e [[Flavia Massimiana Teodora]], sorellastra, figliastra di Massimiano in quanto nata da Eutropia durante il suo primo matrimonio e poi adottata dall'imperatore. Quest'ultima fu anche la matrigna di Costantino in quanto seconda moglie del [[cesare (titolo)|cesare]] [[Costanzo Cloro]] dopo che questi divorziò o abbandonò (non è chiaro se fosse sua moglie o concubina) [[Flavia Giulia Elena]]; da questo matrimonio nacquero alcuni dei fratellastri di Costantino, tra cui [[Giulio Costanzo]], padre dell'ultimo imperatore della [[dinastia costantiniana]] [[Flavio Claudio Giuliano]], il quale era quindi il pronipote indiretto di Massenzio.
 
Massenzio si sposò presumibilmente dopo il [[293]] con [[Valeria Massimilla]], figlia del cesare [[Galerio]], genero, in seconde nozze, di Diocleziano. Ebbero due figli, [[Valerio Romolo]], così chiamato in onore di Romula, madre di Galerio e nonna di Valeria Massimilla,<ref>MaxMats Cullhed, ''Conservator urbis suae. Studies in the Politics and Propaganda of the Emperor Maxentius'', Stoccolma 1994, p. 16.</ref> e un secondogenito il cui nome non è riportato dalle fonti.
 
=== Massenzio Augusto ===