Chiang Ching-kuo: differenze tra le versioni

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Chiang Ching-kuo mantenne la maggior parte delle politiche autoritarie cominciate dal padre durante i primi anni del suo mandato. Taiwan infatti continuò ad essere amministrato sotto la [[legge marziale]], legge che governò l'isola stato sin dall'inizio della sconfitta nella [[guerra civile cinese]]. Tali disposizioni furono necessarie dal momento che il governo della Repubblica di Cina riteneva certa l'invasione da parte della [[Repubblica Popolare Cinese]]. Per queste ragioni, gli [[Stati Uniti]], mantennero una forte presenza militare sull'isola, al fine di difendere i suoi alleati della [[Seconda guerra mondiale]] e durante la [[guerra fredda]].
 
Durante il suo secondo mandato, Chiang Ching-kuo diede l'input per il miracolo economico dell'isola: in successione diede inizio al primo "Quattordici progetti di rilevanza nazionale]", poi ancora un altro "Dieci Progetti di importanza nazionale" ed infine diede lo slancio per i "Dodici Progetti per lo sviluppo nazionale". Fra i suoi principale successi è da citare quello di aver enormemente accelerato il processo di ammodernamento di Taiwan con risultati notevolissimi. Taiwan registrò in quegli anni una crescita media del 13%/anno, con un reddito pro-capite pari 4.600 [[Dollaro statunitense|dollari USA]], e non ultimo la seconda più grande riserva mondiale di valuta estere.
 
Ad ogni modo, durante la sua presidenza non ci furono solo belle notizie. Gli Stati Uniti, prima alleati nella difesa contro l'espandersi del comunismo in Asia, rivedettero la loro posizione sugli aiuti a Taiwan e nel dicembre del 1978, il presidente statunitense [[Jimmy Carter]] fece lo scioccante annuncio che gli USA non avrebbero più riconosciuto il governo di [[Taiwan]] come il governo legittimo della Cina.