Cartuccia (informatica): differenze tra le versioni

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Dalla fine degli [[anni 1970|anni settanta]] alla metà degli [[anni 1980|anni ottanta]] la maggior parte delle console domestiche fu basato sulle cartucce. Quando la tecnologia dei dischi ottici cominciò a diffondersi come principale supporto di memorizzazione molti produttori di hardware iniziarono ad abbandonare le cartucce in favore dei [[compact disc]] (CD) dato che i [[CD-ROM]] erano più economici da produrre e potevano contenere molte più informazioni.
 
La [[Nintendo]] fu l'ultimo produttore di console domestiche a passare ai dischi ottici: la sua console [[Nintendo 64]] del [[1996]] adottò ancora le cartucce come supporto per i propri giochi. Nonostante la questione economica (una ROM costa più di un CD) ed i problemi legati alla capienza (un CD può contenere molti più dati), Nintendo ottenne comunque dei vantaggi nell'uso di tale supporto: ridusse la possibilità di copiare illegalmente i suoi giochi (copiare una ROM non è alla portata di tutti) ed i tempi di caricamento degli stessi erano minimi. Nel [[2001]], con la presentazione del [[Nintendo GameCube|GameCube]], la Nintendo passò ai CDdischi ottici.<ref name="das">{{Cita web|url=http://www.dasreviews.com/das-editorials/will-cartridges-come-back-is-disc-media-dead/|titolo=Will cartridges come back? Is disc media dead?|accesso=13 gennaio 2011|editore=Das Reviews|data=5 maggio 2010}}</ref>
 
La capacità delle cartucce fu spesso riportata in modo ambiguo, citando sovente la capacità della ROM in "mega", senza specificare se si trattava di [[megabit]] o [[megabyte]]. Nonostante tale pratica sia col tempo scomparsa, le cartucce sono alle volte ancora indicate con la dicitura in megabit per far sembrare, a chi non conosce la differenza fra bit e byte, che il dispositivo abbia una generosa capienza: ad esempio, 512 megabit al posto di 64 megabyte.