Pirolisi: differenze tra le versioni

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La '''pirolìsipiròlisi''' (o '''piroscissione''') è un processo di [[Decomposizione (chimica)|decomposizione]] [[termochimica]] di [[Composto organico|materiali organici]], ottenuto mediante l'applicazione di [[calore]] e in completa assenza di un agente [[ossidante]] (normalmente [[ossigeno]]).<ref>[http://www.treccani.it/Portale/elements/categoriesItems.jsp?pathFile=/sites/default/BancaDati/Vocabolario_online/P/VIT_III_P_080266.xml Vocabolario Treccani online]</ref> In pratica, se si riscalda il materiale in presenza di ossigeno avviene una [[combustione]] che genera [[calore]] e produce composti gassosi [[ossidazione|ossidati]]; effettuando invece lo stesso riscaldamento in condizioni anossiche (totale assenza di ossigeno), il materiale subisce la [[scissione (chimica)|scissione]] dei [[legame chimico|legami chimici]] originari con formazione di molecole più semplici. Il calore fornito nel processo di pirolisi viene quindi utilizzato per scindere i legami chimici, attuando quella che viene definita ''omolisi termicamente indotta''.
 
Tra i principali processi pirolitici sfruttati su larga scala spiccano il [[Cracking (chimica)|cracking]] industriale e il trattamento termico dei [[rifiuti]]. Prima del [[1925]] la pirolisi del [[legno]] costituì la fonte principale di [[metanolo]].