Jaroslav Seifert: differenze tra le versioni

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Jaroslav Seifert nacque a [[Zizkov|Žižkov]], un sobborgo della classe operaia di Praga, in una famiglia povera. Suo padre era il responsabile di un piccolo deposito. Seifert passava i suoi pomeriggi a trasportare le merci ai clienti a Praga. Nella sua gioventù ha ammirato la [[rivoluzione russa]] del [[1917]] e diventò un [[Socialismo|socialista]]. Costretto ad abbandonare i suoi studi superiori, Seifert iniziò la sua carriera come giornalista. La ricerca di un ideale di vita e di un indirizzo culturale che rispondessero in qualche modo alla sua esperienza di giovane cresciuto in una periferia operaia e che aveva conosciuto la miseria e gli orrori della [[Prima guerra mondiale]], lo portò ad aderire al [[Partito Comunista]]. Dal 1923 al 1929 lavora per la stampa del Partito Comunista [[Rudé právo]] e nel marzo del 1929 sottoscrive il "Manifesto dei sette scrittori comunisti" (Autore del manifesto fu I. Olbrach, gli altri firmatari furono, oltre a Seifert, J. Hora, M. Majerová, H. Malirová, St. K. Neumann, Vancura) con il quale rifiuta la nuova direzione stalinista del Partito Comunista della [[Cecoslovacchia]] e per questo viene espulso dal Partito.
 
Nel 1923 Seifert fece il suo primo viaggio a [[Parigi]] con [[Karel Teige]], e là adotto nuove idee letterarie. Risale invece al 1924 il viaggio fatto in [[Italia]] e agli anni 1925-1928 il viaggio nell'[[Unione Sovietica]], in [[Austria]] e in [[Svizzera]]. Grazie alle conoscenze approfondite comunicando con i diversi ambienti culturali aiutò a fondare negli [[anni 1920|anni venti]] un movimento letterario dell'”avant-garde” denominato [[Devětsil]], che è stato influenzato dallo scrittore francese [[Guillaume Apollinaire]]. Si sviluppa il suo gusto per le metafore, per l'iperbole, le bizzarrie, i paradossi e per quelle associazioni di concetti tra loro distanti e senza alcuna connessione apparente che il [[poetismo]], cresciuto dalla base della poesia proletaria, teorizzavaandava teorizzando in quegli anni recuperando gli insegnamenti delle avanguardie artistiche europee. Importante per la sua formazione è l'amicizia con il poeta [[František Halas]] e in seguito con tutti i rappresentanti delle avanguardie ceche nel periodo che intercorre tra le due guerre, nonché con molti poeti francesi e russi.
 
Nel vivace dibattito di quegli anni, la sua prima raccolta, ''Město v slzách'' (1921, ''Città in lacrime'') troviamo la descrizione quasi naturalistica di Praga città di pene e sofferenze. Si distinse per il tono spontaneo, l'ingenuità espressiva e una sorta di primitivismo compositivo in cui traspare una costante ricerca della rima, che non sempre però è a portata di mano e spesso deve essere sostituita dall'assonanza. Questa raccolta fu decisamente influenzata dal movimento della Poesia Proletaria. In ''Samá láska'' (1923, ''Solo amore'') il poeta espresse il suo desiderio per la rivoluzione e il suo ottimismo. Qui l'arte proletaria comincia a definire meglio alcuni principi della sua poetica, come per esempio la scelta del verso libero e la celebrazione della modernità nei suoi vari aspetti. Del 1925 è ''Na vlnách TSF'' (''Sulle onde del Telegrafo Senza Fili''). All'interno di questa raccolta si trova un altro bell'esempio di poesia proletaria ''Svatební cesta'' (1925, ''Il viaggio di nozze'') dove troviamo una versificazione regolare con la presenza di distico finale (figura metrica personale del poeta) e introducendo il tema dell'amore. ''Slavík zpívá špatně'' (1926, ''L'usignolo canta male'') è stato pubblicato dopo il viaggio di Seifert in URSS ed è stato influenzato dal movimento [[Dadaismo|Dada]] e dal [[Surrealismo]]. È caratterizzato da versi corti, allineati e rimati – il linguaggio degli slogan e delle agitazioni politiche, familiare dopo i lavori di [[Vladimir Majakovsky]]. Nel 1930 Seifert diventò redattore capo del mensile di teatro [[Nova Scena|Nová scéna]]. Ha collaborato inoltre con diversi giornali dagli [[anni 1930|anni trenta]] ai Q[[anni 1940|uaranta]].