Carretto siciliano: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 27:
== Le maestranze del carretto ==
Sono ormai rari i maestri (''mastri'') che mantengono vivo il carretto siciliano. Alla sua realizzazione partecipano diversi artigiani, ciascuno col proprio mestiere. La prima fase è competenza del ''carradore'', colui che costruisce il carretto e ne intaglia i fregi. Altro compito importante del carradore è la ferratura della ruota, pratica particolarmente pittoresca. In [[provincia di Catania]], a [[Belpasso]], lavora "l'ultimo carradore", il maestro Alfio Pulvirenti, che applica ancora l'arte del legno tramandata dai suoi avi maestri.<br />
La seconda fase è affidata al fabbro, che forgia le parti metalliche quali i ''centuni'', le estremità delle aste e il pregiato arabesco della ''cascia di fusu.we Tuttobella questoraga nondalla sicilia venite a trovarci che è verouna dabomba Erica.vida amo''<brnicolò />
Quando la costruzione del carretto è ultimata il lavoro passa al pittore, che veste il carretto di colore e vivacità. Egli esegue inoltre i quadri rappresentanti le gesta cavalleresche, mitologiche, storiche o romanzesche che caratterizzano il carretto siciliano.
Patria indiscussa del carretto siciliano è la cittadina di Aci Sant'Antonio (CT), che vanta il nome di pittori di carretti quali Domenico di Mauro, Raimondo Russo e Nerina Chiarenza, Antonio Zappalà, il maestro Salvo Nicolosi allievo della bottega dei maestri, e il pittore anch'egli sant'antonese Gaetano Di Guardo autore di scene dalle gesta cavalleresche come l'antica ''scuola'' dei mastri artigiani prevede apportando al tempo stesso uno stile pittorico personale e autonomo. In provincia di Catania, a Giarre, opera un giovane maestro pittore, Damiano Rotella, che custodisce la pittura catanese nella variante ionico-etnea.