Peine del viento: differenze tra le versioni

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==Descrizione e simbolismo==
Con il suo linguaggio poetico Chillida cerca di riprodurre, metaforicamente, l'entrata del vento nella città pettinato dalle sue sculture.
Furono realizzate in acciaio e trattate per resistere al passare del tempo e al deterioramento dovuto al costante infrangersi delle onde dell' oceano. Si presenta come un insieme monumentale di tre strutture di acciaio, solidamente attaccate alla roccia che si protendono come artigli sfidando le leggi della natura.<p>
Le prime due collocate di fronte e sullo stesso blocco di roccia mantengono un dialogo, frutto del legame tra presente e passato. Si posizionarono l'una di fronte all'altra orizzontalmente per simboleggiare la ricerca dell'una per l'altra, come un ritorno al passato per unire quello che è stato e quello che è. Mentre la terza protesa verticalmente verso l'orizzonte è rappresentante del futuro che ancora deve arrivare ed è infatti disposta più lontano rispetto all'osservatore che dalla piazzetta può ammirare tre esempi di pura arte moderna.<p>
L'opera possiede un profondo simbolismo per l'artista, essendo questa un omaggio alla sua città. Come suo figlio [[Luis Chillida]] sottolinea in varie interviste, Eduardo Chillida amava quel luogo incontaminato; era il suo riparo, spesso si rifugiava in quel punto di terra lontano e isolato dal trambusto della città per cercare pace e tranquillità.<br />
Così Eduardo Chillida spiegò la sua opera: ''Bisogna lasciarla aperta perché è un'opera aperta. Ognuno di noi può plasmare la sua propria interpretazione. Quest'opera presenta una serie di chiavi per poter afferrare e proteggere un'interpretazione. È un'opera che porta a interrogarsi sull'ignoto dell'orizzonte davanti a noi e del futuro che ci aspetta''.
 
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La soluzione decisiva che si adottò per collocare le tre sculture dopo vari tentativi fu quella di posizionare una passerella capace di sopportare il peso delle sculture, delle maree e delle costanti onde. Con questa tecnica furono installate tutte e tre le sculture.
Per mancanza di tecnologie adatte le tre opere vennero create ognuna con due pezzi di acciaio arricciati e legati tra loro per creare l'immagine che oggi possiamo vedere. Ma esiste una curiosità a riguardo del punto di giuntura dei due pezzi: ogni singolo individuo che prese parte al progetto scrisse il proprio nome all'interno della giuntura perché ogni singola persona che prese parte al progetto, influenzò e aiutò Eduardo Chillida nella costruzione delle tre sculture, che non potremmo mai avere immaginato che si realizzarono direttamente sul posto.<p> Al termine dei lavori non ci fu un vero e proprio evento di inaugurazione ma il sindaco Fernando Otazu e l'ufficiale maggiore del comune di San Sebastián Federico Lários presero parte all' avvenimento. In totale erano solo 9 i partecipanti al piccolo evento che precisamente avvenne il 3 settembre del 1977. Inizialmente l'opera non fu apprezzata dai concittadini di Chillida; preferivano un parcheggio per andare al mare o un caffetteria a un'opera d'arte moderna.<br />
”Non è propriamente una politica contro di me ma ho l'impressione che forse sia dovuto solo al fatto che le mie opere non siano ampiamente conosciute”. Chillida evitò oltretutto di dedicare l'opera: per lui il Peine del Viento era un'opera dedicata al mare, alle onde e al vento. Semplicemente si rimosse il cantiere ma le persone cominciarono a passeggiare fino là in fondo alla baia, ad amare quelle sculture e sentendosi parte del progetto che divenne da quel momento l' emblema della città di San Sebastián.
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Solo il 16 settembre del 2007, anno del trentesimo anniversario della collocazione delle sculture, si celebrò l'ufficiale atto inaugurale per volontà dei figli di Chillida in memoria del padre, dedicandogli completamente il progetto.