Zuavi pontifici: differenze tra le versioni

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=== La campagna del 1867 e Mentana ===
{{vedi anche|Battaglia di Mentana|Campagna dell'Agro romano per la liberazione di Roma}}
Il 1º gennaio [[1867]] il corpo fu riorganizzato come [[reggimento]] dopo le buone prove nella repressione del brigantaggio proveniente dal [[Mezzogiorno (Italia)|Mezzogiorno]]<ref name="Alfio Caruso 2015">Alfio Caruso, ''Con l'Italia mai! La storia mai raccontata dei mille del papa'', Longanesi, 2015.</ref>. Nell'estate dello stesso anno gli zuavi furono chiamati a soccorrere la popolazione del [[Lazio]] meridionale colpita gravemente dal [[colera]]. Giunti ad [[Albano Laziale|Albano]], 42 zuavi comandanti dal sergente Serio, napoletano, trovarono il paese in situazioni drammatiche, nella piazza principale erano ammucchiati morti in stato di decomposizione. Rimanevano disseppellitiinsepolti perché gli abitanti avevano paura di contrarre il morbo.
Il giorno seguente arrivò il tenente de Resimont che, con il suo sergente maggiore de Morin, diede l'esempio: raccolse un cadavere e lo portò nel cimitero. Così durante il giorno e tutta la notte gli zuavi diedero sepoltura ai cadaveri che si trovavano per le strade del paese. Li raggiunsero anche altri zuavi tra cui de Charette, de Troussures e de Veaux (che morì a Mentana). Seguì poi l'arrivo del generale [[Ermanno Kanzler|Kanzler]] che non solo portò il messaggio di gratitudine di [[Pio IX]] agli zuavi ma donò alcune onorificenze a chi si era distinto per la sua abnegazione (come de Resimont, il Nobile Luigi Maria [[Tuccimei]], de Morin, ...). Al termine dell'operazione ritornarono nelle caserme romane. Furono sei gli zuavi morti ad Albano soccorrendo la popolazione colpita dal morbo<ref name="Alfio Caruso 2015"/>.