Ellenismo: differenze tra le versioni

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===Credenze religiose===
Anche la cultura tradizionale greca mutò caratteristiche per le forti influenze mediorientali, in special modo [[Persia]]ne. Venendo a contatto con tradizioni e credenze diverse, la religione greca classica assimilò alcune divinità venerate nell'area mediorientale, avviando un importante processo [[sincretismo|sincretistico]]. Divinità come [[Serapide]], [[Cibele]] e [[Iside]] cominciarono a infiltrarsi nel pantheon greco, contemporaneamente alla crescita del culto di [[Dioniso]], popolare in Macedonia (Alessandro Magno ne era devoto ed emulo), Creta e Asia Minore, Tracia e Tessaglia, ma anche ad Atene. La spiritualità del periodo ellenistico troverà espressione nella crescita di popolarità della [[religioni misteriche|religiosità misterica]], come nel caso dei [[misteri eleusini]] e [[Orfismo|orfici]], e più tardi di quelli di [[Mithraismo|Mithra]]. <ref>La [[storiografia]] del tardo XIX secolo fino alla metà del XX tendeva a idealizzare i greci classici e a separare la loro cultura, mitologia e religione da quella dei popoli circostanti, vedendo nella commistione ellenistica un segno di decadenza. In realtà, come la storiografia attuale sta scoprendo e come affermavano gli stessi storici greci, come ad esempio [[Erodoto]], gli influssi egiziani, fenici, persiani, lidi, anatolici e degli altri popoli del vicino e medio oriente erano stati costanti a tutti i livelli, ivi inclusi quelli religiosi. In particolare, la religione greca si considerava fortemente legata ad alcuni culti egiziani e i culti misterici esistevano almeno dall'età arcaica con fasi di declino e di ripresa periodica ([[Julien Ries]], ''L'uomo religioso e la sua esperienza del sacro'', Editoriale Jaca Book, 2007 p.477 e sgg.). Inoltre divinità semite, come i [[Cabiri]] (dal cananeo kebir=grandi), i "Grandi dei" di [[Samotracia]], o egiziane erano venerati almeno dall'origine dell'[[età del ferro]] in tutta la Grecia ([https://issuu.com/tarquinia/docs/dna_etruschi_e_troia_di_alberto_pal/36 ''Dna etruschi e troia di Alberto Palmucci]): ad esempio a [[Eleusi]] era attivo un tempio di [[Iside]] almeno dal 450 a.c. circa e Sparta consultava abitualmente gli oracoli egiziani e libici e così l'[[oracolo di Delfi]], e in modo meno evidente anche quello di [[Dodoma]], erano venerati e frequentati da popolazioni non greche da tempi immemorabili. Le commistioni nella mitologia e nella religiosità pagana orientali e greche, con vere e proprie sovrapposizioni, erano quindi carsiche, risaltavano appena le si voleva mettere in luce ed esistevano ed erano evidenti sia a livello colto che popolare da tempi antichi. (in Julien Ries, ''Le costanti del sacro: Mito e Rito'', Editoriale Jaca Book, 2008 p.75 e sgg.) </ref>
 
Al declino delle monarchie ellenistiche nel [[II secolo a.C.|II]] e [[I secolo a.C.]] fece riscontro l'espansione di Roma verso la Grecia e l'area del Mediterraneo orientale. In tal modo la cultura ellenistica, che costituì una componente fondamentale della civiltà romana e della successiva civiltà bizantina, continuò a permeare per secoli l'Occidente.