Giovanni Colacicchi: differenze tra le versioni

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Fu tra i fondatori delle riviste culturali ''Rivista di Firenze'' (nel 1924 insieme a [[Giorgio de Chirico]] e [[Alberto Savinio]]) e ''[[Solaria]]'' (nel 1926, insieme a [[Eugenio Montale]], [[Giuseppe Ungaretti]], [[Carlo Emilio Gadda]] e [[Italo Svevo]]).
Nel 1924 sposasposò Amalia Zanotti, di nobile famiglia originaria del biellese, poi trasferitasi in [[Calabria]] con la famiglia, lache qualegli fece conoscere a Colacicchi il territorio calabrese della [[Costa dei Gelsomini]], tra Locri e [[Roccella Jonica]], che divenne fonte d'ispirazione di molte sue opere.
 
Nel 1930 allestisce la sua prima mostra personale, nella galleria Saletta Fantini a Firenze. Fece diversi viaggi per l'Italia da Venezia fino alla Calabria, a Parigi dove trascorse un lungo periodo di vita, fino al [[Sud Africa]] nel 1935, spinto dal desiderio di visitare luoghi lontani ed esotici e di superare il dolore per la separazione con la moglie. Di rientro in Italia, nel 1937 ebbe il primo figlio Piero e nel 1942 il secondo figlio Francesco da Flavia Arlotta (pittrice, originaria di [[Sorrento]]), che sposò poi nel 1952. Si trasferì per un certo periodo a Roma con la nuova famiglia, e lavorò nello studio di [[Renato Guttuso]]. Durante il periodo della guerra, influenzato dai tumulti dell'epoca, si unì al [[Partito d'Azione]].
Nel 1930 allestì la sua prima mostra personale, nella galleria Saletta Fantini a Firenze.
Fece diversi viaggi per l'Italia da Venezia fino alla Calabria, a Parigi dove trascorse un lungo periodo di vita, fino al [[Sud Africa]] nel 1935, spinto dal desiderio di visitare luoghi lontani ed esotici e di superare il dolore per la separazione con la moglie.
Rientrato in Italia, nel 1937 ebbe il primo figlio Piero e nel 1942 il secondo figlio Francesco da Flavia Arlotta (pittrice, originaria di [[Sorrento]]), che sposò poi nel 1952.
Si trasferì per un certo periodo a Roma con la nuova famiglia, e lavorò nello studio di [[Renato Guttuso]].
Durante il periodo della guerra, influenzato dai tumulti dell'epoca, si unì al [[Partito d'Azione]].
 
Dopo la guerra s'interessò alla teoria dell'arte, formando gruppi di discussione con intellettuali e artisti dell'epoca come [[Onofrio Martinelli]]. Dalla metà degli anni settanta, con la rivalutazione della critica nazionale dell'arte della prima metà del novecento, anche Colacicchi divenne noto e venne rivalutato il suo contributo nella sua opera artistica e culturale.