Errare humanum est, perseverare autem diabolicum: differenze tra le versioni
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== Attribuzione ==
Sostanzialmente, essa si rifà (anche se non in modo letterale) a un'espressione di [[
Quello che più si avvicina risale a [[Marco Tullio Cicerone|Cicerone]] (''[[Filippiche (Cicerone)|Filippiche]]'', XII. 5): ''Cuiusvis hominis est errare: nullius nisi insipientis, in errore perseverare'' ("è cosa comune l'errare; è solo dell'ignorante perseverare nell'errore"). Più sfumato [[Tito Livio|Livio]] (''[[Storie (Tito Livio)|Storie]]'', VIII.35): ''Venia dignus est humanus error'' ("ogni errore umano merita perdono").
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