Mezzo di comunicazione di massa: differenze tra le versioni

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A questi fattori bisogna aggiungere il dibattito del secolo scorso<ref>Katz, Elihu (1989), "Mass Media Effects." In International Encyclopedia of Communications, vol. 2. New York, Oxford University Press, 492-497.</ref>
sull'influsso negativo esercitato dal cinema e dalla televisione, in particolare modo in riferimento ai contenuti violenti e agli effetti sui bambini<ref>Smith, K. A. (1998), “Mass Media and Children: Concerns about Harmful Effects Increased with Each New Medium.” In History of Mass Media in the United States: An Encyclopedia (pp. 349-350).</ref> Oggi questo dibattito è stato ripreso e portato avanti da quanti sono preoccupati degli effetti sulle relazioni personali, sulla conoscenza e quelli causati da contenuti sessualmente espliciti di internet<ref>L'uso di Internet e le trasformazioni dei rapporti sociali pubblicato da Familyandmedia: [http://www.familyandmedia.eu/internet-e-social-network/luso-dinternet-e-la-trasformazione-dei-rapporti-sociali/ http://www.familyandmedia.eu/it/argomenti/associazioni/128-luso-dinternet-e-la-trasformazione-dei-rapporti-sociali.html] (2010)</ref> (sexting, grooming, sfruttamento sessuale dei minori attraverso la rete, ecc).
 
Nel secolo scorso, sono state avanzate numerose ricerche psico-sociali sull'influenza dei media. Due sono stati i filoni di ricerca principali: la prima, detta degli effetti forti, che sosteneva la grande influenza persuasiva dei media. La seconda, detta degli effetti limitati, che era orientata invece a focalizzare l'attenzione più sull'influenza del messaggio che sulla potenza di persuasione dei media in sé. In seguito alle scoperte di sull'effetto dell'[[agenda setting]] dei mass media e di [[Elisabeth Noelle-Neumann]] della [[spirale del silenzio]], si è tornato a parlare di effetti cognoscitivi misurabili dei media sull'audience.
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Sono quattro le funzioni svolte dai frames, secondo Entman: definire i termini del problema, offrirne una interpretazione causale, incapsulare un giudizio morale su di esso e prospettarne una soluzione o rimedio, una linea di azione. Sicuramente il frame più riuscito della comunicazione politica degli ultimi tempi è stato quello di inquadrare gli eventi e la risposta successiva alle azioni terroristiche del 11 settembre come “war on terror”, guerra al terrorismo. Come afferma Reese, gli antagonisti della politica estera di George Bush non sono riusciti a offrire un contro-frame efficace. Le critiche restano sempre imbrigliate nell'arena definita dal primo, criticando, ad esempio, il fallimento della “guerra al terrorismo”. Chi definisce per primo i termini di una contesa politica o ideologica ha molto guadagnato, così che l'unico modo di contrastarlo è eseguire un'operazione di “re-framing”.
 
Il lettore che conosca la vecchia arte e scienza della Retorica avrà, sicuramente, richiamato alla sua memoria molte delle conoscenze acquisite nello studio della disciplina sulla persuasione nel leggere le scoperte di queste teorie sui media menzionate: l'agenda setting, la spirale del silenzio e il framing. Le loro rilevazioni attraverso metodi positivi caratteristici della sociologia empirica mettono in evidenza l'attualità della Retorica, l'arte del discorso pubblico. La differenza risiede nel fatto, non trascurabile, che il discorso pubblico oggi è mediato dai mezzi di comunicazione sociale, con tutti i condizionanti – commerciali, di linguaggio a seconda dei “formati”, di lavoro “industriale”, anche di potere politico ed economico, ecc.- che questi mezzi portano con sé. Nell'essenziale però resta discorso, discorso pubblico. Da pochi anni sono iniziati delle ricerche che combinano questi indirizzi metodologici specie nell'ambito della famiglia: sulla rappresentazione della famiglia su Twitter<ref> Víctor Manuel Pérez Martínez, Las representaciones de la familia en Twitter: una panorámica desde la perspectiva de las virtudes sociales pubblicato su Church, Communication and Culture, Volume 1, Issue 1, 2016: http://www.tandfonline.com/doi/full/10.1080/23753234.2016.1181303</ref>, sulla paternità nel giornalismo, sulle [[serie tv]]<ref>Corinne Mannella. "The Humanity Within a Mocckumentary: A Case Study on the Presence of Social Virtues in NBC's Television Series "The Office", in Norberto González Gaitano (2015). [http://www.familyandmedia.eu/internet-e-social-network/luso-dinternet-e-la-trasformazione-dei-rapporti-sociali/ Famiglia e Media. Relazioni familiari, le loro rappresentazioni sui mezzi di comunicazione e relazioni virtuali], ESC, Roma 2016.</ref> e le [[telenovelas]]<ref>Sofía Wulf Le May e Norberto González Gaitano. "Propuesta metodológica para analizar las telenovelas. Los radicales de la sociedad en Brujas", in Norberto González Gaitano (2008. Famiglia e media. Il detto e il non detto, Edusc, Roma 2008</ref>.
 
== Problematiche dei media di massa ==
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=== Famiglia e mass media ===
All'interno delle dinamiche di influenza dei media, assume particolare rilievo negli studi sociali degli ultimi venti anni, il tema del rapporto tra famiglia e mass media<ref>Norberto González Gaitano. Famiglia e mezzi di comunicazione sociale. Relazione al VI Incontro Mondiale della Famiglia. México DF, 15 gennaio 2009: [http://www.familyandmedia.eu/pubblicazioni-e-documenti/famiglia-e-mezzi-di-comunicazione-sociale-vi-incontro-mondiale-della-famiglia/ http://www.familyandmedia.eu/images/stories/pdf/Messico_it.pdf].</ref>
 
In Italia l'argomento ha avuto un notevole sviluppo: studi etnografici sulla fruizione o il consumo televisivo di Casetti, Aroldi–Colombo e Fanchi; studio dei meccanismi di identificazione antropologica dello spettatore con i personaggi negli studi di Bettetini&nbsp;– Fumagalli, Brenes e Braga. La preoccupazione dominante è stata quella del rapporto educativo fra la famiglia e i mass media, della necessità di imparare ad usare i mass media come risorsa educativa<ref>La sfida educativa (a cura del Comitato per il Progetto culturale della Cei), Editori Laterza, Bari 2009. Si veda in particolare il cap 8: Mass media</ref>. È in questo contesto che è nato in Italia un portale che si occupa proprio del rapporto fra la famiglia e i mass media con tale prospettiva, espressione del gruppo di ricerca internazionale Family and Media.