Ne (Italia): differenze tra le versioni

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Il comune di Ne detiene, insieme ad altri 4 enti municipali, il record del nome di comune italiano più corto (2 lettere). Gli altri comuni sono: [[Lu (Italia)|Lu]] ([[Provincia di Alessandria|AL]]), [[Re (Italia)|Re]] ([[Provincia del Verbano-Cusio-Ossola|VCO]]), [[Ro (Italia)|Ro]] ([[Provincia di Ferrara|FE]]) e [[Vo']] ([[Provincia di Padova|PD]]).
 
== Geografia fisica ==
[[File:Ne (GE)-targa val graveglia.JPG|thumb|left|Targa presso il municipio riproducente i borghi della [[val Graveglia]]]]
 
Il comune di Ne, il quarto per estensione nel territorio metropolitano, è interamente compreso nella [[val Graveglia]] ad est di [[Genova]]. La geologia della valle per la sua conformazione presenta aspetti geologici di notevole interesse, meta di studiosi e universitari per approfondirne gli aspetti più significativi.
 
Parte del suo territorio rientra nei confini del [[Parco naturale regionale dell'Aveto]].
 
== Storia ==
[[File:Ne (GE)-ponte3.JPG|thumb|left|Antico ponte collegante il borgo di Nascio con Cassagna]]
 
Di fatto non esiste un'unica versione storica del comune, in quanto l'ente comunale neese è formato da vari borghi, frazioni e località (ognuno con una sua propria pagina storica) e successivamente riuniti ed accorpati in un unico territorio comunale.
 
Il territorio fu inizialmente soggetto all'[[abbazia di San Colombano|abbazia di San Colombano di Bobbio]] con i possedimenti di Reppia, Sambuceto, Osti e forse Pontori, nella valle di Garibaldo<ref>[http://www.vacanzeitinerari.it/schede/val_graveglia_sc_2378.htm Val Graveglia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> e poi ricadde nei possedimenti della [[Marca Obertenga]].
 
Secondo alcune fonti locali a partire dall'VIII secolo la valle di Ne fu munita di alcuni castelli dagli [[Obertenghi]] per porre rimedio ai continui attacchi e incursioni dei [[Saraceni]] che, nonostante la non vicinanza con la costa, si protrassero fino al X secolo. A partire dall'XI secolo l'intero comprensorio neese fu sottomesso al dominio della famiglia [[Fieschi]] di [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], che qui costruirono un castello presso Roccamaggiore.
 
Dal XIII secolo divenne parte integrante della [[Repubblica di Genova]], seguendone le sorti fino alla sua caduta nel 1797 ad opera di [[Napoleone Bonaparte]]. Con la dominazione francese napoleonica rientrò dal 2 dicembre nel Dipartimento dell'Entella, con capoluogo [[Chiavari]], all'interno della [[Repubblica Ligure]]. Dal 28 aprile 1798 le varie municipalità del territorio di Ne rientrarono nel VI cantone, capoluogo fu Conscenti Garibaldo, della Giurisdizione dell'Entella e dal 1803 centro principale del I cantone dell'Entella nella Giurisdizione dell'Entella. Annessi nel [[Primo Impero francese]], dal 13 giugno 1805 al 1814 i borghi furono inseriti nel [[Dipartimento degli Appennini]].
 
Nel 1815 il territorio fu inglobato nel [[Regno di Sardegna (1720-1861)|Regno di Sardegna]], secondo le decisioni del [[Congresso di Vienna]] del 1814, e successivamente nel [[Regno d'Italia (1861-1946)|Regno d'Italia]] dal 1861. Dal 1859 al 1926 il territorio fu compreso nel I mandamento di [[Borzonasca]] del [[circondario di Chiavari]] facente parte dell'allora [[provincia di Genova]]. Al 1876 è risalente l'aggregazione delle frazioni di Arzeno e Nascio dopo il loro distacco dal territorio di [[Casarza Ligure]]<ref>{{Cita legge italiana|tipo = RD|anno = 1876|mese = 10|giorno = 03|numero = 3527}}</ref>.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] il comune di Ne subì la sorte di molti altri piccoli comuni italiani, spopolandosi progressivamente: già dalla metà degli anni cinquanta interi borghi restarono completamente abbandonati. Un fenomeno opposto si sta tuttavia registrando per Ca' di Favale, piccolo borgo situato sotto Zerli.
 
Il comune subì una modifica ai confini comunali nel 1937 quando, con Legge n° 81 del 18 gennaio, la frazione di Statale passò dal comune di [[Maissana]], in [[provincia della Spezia]], all'odierno Comune di Ne.
 
Dal 1973 al 30 aprile 2011 ha fatto parte della [[Comunità montana Valli Aveto, Graveglia e Sturla]].
 
=== Simboli ===
[[File:Ne (Italia)-Stemma.png|left|border|150px]]
{{dx|[[File:Ne (Italia)-Gonfalone.png|border|100px]]}}
 
{{Citazione|Di azzurro, a tre torrioni di argento, murati di nero, merlati alla guelfa, aperti del campo, fondati sulla terrazza di verde; al leone rampante di oro, coronato dello stesso, poggiato sul merlo centrale del torrione mediano. Ornamenti esterni da Comune|Descrizione araldica dello stemma<ref name="Araldica">{{cita web|url=http://www.araldicacivica.it/|titolo=Fonte dal sito Araldica Civica.it|accesso=6 novembre 2011}}</ref>}}
 
{{Citazione|Drappo partito di bianco e azzurro riccamente ornato di ricami d'argento e caricato dello stemma con l'iscrizione centrata in argento: COMUNE DI NE. Parti di metallo e cordoni argentati. Asta verticale ricoperta di velluto dai colori bianco ed azzurro con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia rappresentano lo stemma e sul gambo inciso il nome. Cravatta a nastri con il tipico tricolore nazionale frangiati di argento|Descrizione araldica del gonfalone<ref name="Araldica"/>}}
 
{{clear|left}}
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==
[[File:Ne (GE)-chiesa di Reppia2.JPG|thumb|La [[Chiesa di Sant'Apollinare (Ne)|chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare]] di Reppia]]
=== Architetture religiose ===
* [[Chiesa di Santa Maria Assunta (Ne)|Chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta]] a Campo di Ne. Ricostruita nel 1626, aperta solo in occasione delle funzioni liturgiche, conserva al suo interno un [[trittico]] del pittore [[Teramo Piaggio]] ritraente la ''Madonna col Bambino tra i santi Michele Arcangelo e Bernardo''; tale dipinto dovrebbe essere risalente, come afferma la sottostante iscrizione, al 1546. L'odierno posizionamento del dipinto nell'abside è risalente tra il 1867 e il 1868 quando fu incorniciato. La sua parrocchia fu già presente dall'XI secolo.
* [[Chiesa di San Lorenzo (Ne)|Chiesa parrocchiale di San Lorenzo]] nella frazione di Arzeno.
* [[Chiesa di San Martino (Ne)|Chiesa parrocchiale di San Martino]] nella frazione di Caminata. L'attuale edificio è risalente al 1612-1626, anche se la prima benedizione della chiesa avvenne il 12 ottobre 1612. Prevostura dal 1937, la comunità parrocchiale fu istituita inglobando le soppresse parrocchie di San Martino di Adreveno e Santa Reparata di Tolceto.
* Chiesa parrocchiale di San Biagio nella frazione di Garibaldo. La parrocchia fu istituita con apposito decreto arcivescovile il 7 ottobre del 1604 dall'arcivescovo di Genova [[Orazio Spinola]]. Nel creare la nuova comunità parrocchiale furono soppresse le quattro parrocchie preesistenti a Montedonico, Terisso, Osti e Pontori. Arcipretura dal 30 settembre 1769 è conosciuta con il toponimo di Chiesanuova.
* [[Chiesa dei Santi Maria e Michele Arcangelo|Chiesa parrocchiale dei Santi Maria e Michele]]. L'antica chiesa parrocchiale fu costruita a metà strada tra i borghi di Statale e Nascio in località denominata la Crocetta per sopperire alla richiesta delle due comunità rurali unite in origine in un'unica parrocchia. Nel 1565 con la separazione dei due borghi in due parrocchie distinte, entrambe si dotarono di due nuove chiese e Nascio ricostruì un nuovo edificio di culto dedicandolo all'antica denominazione. L'attuale aspetto della chiesa è dovuto ad un rifacimento nel corso del XX secolo. La parrocchia di Nascio passò per un lungo periodo, dal 1519, nei territori religiosi della [[diocesi di Brugnato]] fino al 1959 quando fu unita alla [[diocesi di Chiavari]].
 
[[File:Ne (GE)-chiesa di Tolceto.JPG|thumb|La chiesa di Tolceto]]
 
* [[Chiesa di Sant'Antonio (Ne)|Chiesa parrocchiale di Sant'Antonio da Padova]] nella frazione di Pontori. La chiesa fu costruita nel 1681 e in seguito restaurata ed ampliata nel corso degli anni 1756 e 1790. La sua parrocchia fu originariamente dedicata a san Vincenzo fino alla sua soppressione nel 1604 con la seguente annessione alla comunità parrocchiale di Garibaldo. Fu l'arcivescovo di Genova monsignor [[Giovanni Lercari]] che nel 1775 ricostituì l'antica parrocchia di Pontori.
* [[Chiesa di Sant'Apollinare (Ne)|Chiesa parrocchiale di Sant'Apollinare]] nella frazione di Reppia. Confermata al monastero di Bobbio da [[Ottone I di Sassonia|Ottone I]] (972). Verso l'anno 1000 esistevano due chiese: Sant'Apollinare, sottoposta all'[[arcidiocesi di Genova]], e Santa Maria degli Angeli, soggetta al monastero di Bobbio<ref>[http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/pls/cci_dioc_new/bd_dioc_annuario.singolo_ente?id_pagina=1403&id_dioc=126&id_en=105&colore1=&colore2=&layout=0&rifi=&rifp=&vis=1 Fonte dalla diocesi di Chiavari]</ref>. Nel 1519 passò alla diocesi di Brugnato e dal 1579 fu inglobata nella comunità parrocchiale di Arzeno. Nel 1657 divenne parrocchia indipendente e nel 1757 ottenne il titolo di prioria dal vescovo e conte di Brugnato monsignor [[Domenico Tatis]]. Sottoposta nel 1903 a lavori di restauro, la chiesa e parrocchia passarono nel 1959 nei territori della diocesi di Chiavari.
* [[Chiesa dei Santi Cipriano e Giustina|Chiesa parrocchiale dei Santi Cipriano e Giustina]] nella frazione di Sambuceto. Secondo alcune fonti l'istituzione e la nascita della parrocchia fu voluta dai [[monaci benedettini]] della [[Chiesa di Sant'Eufemiano|prioria di Graveglia]] ([[Carasco]]) e dell'[[abbazia di Borzone]] ([[Borzonasca]]), entrambe dipendenti dall'[[Abbazia di San Colombano|abbazia di Bobbio]]. A seguito della violenta [[pestilenza]] che decimò il paese, nei primi anni del XVII secolo, fu presa la decisione di sottoporre la piccola comunità alla parrocchia di Loto. Fu nel 1835 che il cardinale e arcivescovo di Genova [[Placido Maria Tadini]] ripristinò nuovamente la parrocchia nell'odierna sede presso l'oratorio.
* [[Chiesa di San Bartolomeo (Ne)|Chiesa parrocchiale di San Bartolomeo]] nella frazione di Statale. Originariamente l'intitolazione della parrocchia fu dedicata a san Michele Arcangelo e, prima dell'XI secolo, unite in un'unica comunità parrocchiale assieme a Nascio. Fu nel 1565 che le due comunità vengono separate in due parrocchie autonome e ognuno con la propria chiesa locale. Eletta al titolo di prevostura nel 1650 con l'attuale intitolazione verso san Bartolomeo.
* Chiesa parrocchiale di San Pietro nella frazione di Zerli. L'odierna chiesa fu costruita molto probabilmente nei primi anni del XVII secolo quando furono demolite nel territorio di Zerli le due antiche chiese di Santa Maria e San Pietro. Alcuni riferimenti storici riportano inoltre la presenza di un terzo edificio di culto dedicato a san Martino di Adreveno; quest'ultima fu infine accorpata nei territori dell'attuale parrocchia di Caminata. Nei pressi dell'odierna chiesa di San Pietro di Zerli, adiacente il cimitero, vi è l'antica chiesetta parrocchiale detta cappella dei [[Fieschi]] eretta verosimilmente per volere della famiglia lavagnese.
 
=== Aree naturali ===
[[File:Miniera di Gambatesa-ingresso galleria Cadorin.jpg|thumb|Ingresso della [[miniera di Gambatesa]]]]
{{Vedi anche|Siti di interesse comunitario della Liguria}}
* Nel territorio comunale di Ne è presente e preservato un [[sito di interesse comunitario]] per il suo particolare interesse naturale e geologico. Il sito è collocato tra la [[città metropolitana di Genova]] e la [[provincia della Spezia]] - condiviso tra i comuni di [[Borzonasca]], [[Mezzanego]], Ne e [[Varese Ligure]] - e che comprende l'area del [[monte Zatta]], [[passo del Bocco]], passo Chiapparino e il monte Bossea per una superficie di oltre tremila ettari.
* La [[miniera di Gambatesa]], tra le più grandi d'[[Europa]], è visitabile con il supporto di un trenino (utilizzato in passato dai minatori come mezzo di trasporto durante la fase attiva della miniera) con vagoni adibiti al trasporto dei passeggeri. Dal luglio 2008 la gestione della miniera è stata affidata all'[[Parco naturale regionale dell'Aveto|Ente Parco dell'Aveto]].
* L'[[albero monumentale]] di [[quercia]] di Gosita nella frazione di Zerli.
 
== Società ==
=== Evoluzione demografica ===
{{Demografia/Ne (GE)}}
 
=== Etnie e minoranze straniere ===
Secondo i dati [[Istituto nazionale di statistica|Istat]] al 31 dicembre 2014, i cittadini stranieri residenti a Ne sono {{formatnum:193}}<ref>[http://demo.istat.it/str2014/index.html Dato Istat al 31/12/2014]</ref>, pari all'8,45% della popolazione totale, così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative<ref>Dati superiori alle 20 unità</ref>:
 
{{div col}}
# [[Albania]], {{formatnum:70}}
# [[Marocco]], {{formatnum:36}}
# [[Romania]], {{formatnum:29}}
{{div col end}}
 
== Cultura ==
{{Approfondimento
|allineamento = destra
|larghezza = 250px
|titolo = La "valle dei Garibaldi"
|contenuto =
[[File:Giuseppe Garibaldi (1866).jpg|100px|right]]
Secondo fonti ormai verificate, nella chiesa di San Biagio (Chiesanuova) fu battezzato nel 1741<ref>Fonte dal quotidiano [http://www.comune.ne.ge.it/download/IL%20SECOLO%20XIX.pdf Il Secolo XIX]</ref> il nonno Angelo del celebre condottiero [[Giuseppe Garibaldi]]. Ancora oggi i numerosi cognomi Garibaldi presenti in zona testimoniano la storica discendenza.
Nel 1999 l'amministrazione comunale, per dare lustro alla figura del generale, installò a Conscenti un cippo in pietra locale di Iscioli raffigurante il volto giovanile dell'eroe, rivolto con lo sguardo fiero verso la Val Garibaldo. Nel 2007 si installò un nuovo cippo - sempre in pietra locale - con inciso l'atto di battesimo del nonno Angelo, per tacitare gli scetticismi riguardo alla veridicità dei suoi natali neesi.
}}
=== Istruzione ===
==== Biblioteche ====
Dal 28 maggio 1998 nel capoluogo Conscenti è stata aperta la [[biblioteca]] comunale, gestita dalla direzione didattica di [[Cogorno]], ed intitolata a [[Hugo Plomteux]], lo studioso belga delle tradizioni locali e del territorio<ref>Fonte dal sito del [http://www.comune.ne.ge.it/testi.php?id_testi=66 Comune di Ne-biblioteca]</ref>.
 
== Persone legate a Ne ==
[[Immagine:Ne (GE)-ponte1.JPG|thumb|L'antico ponte tra Nascio e Cassagna]]
 
Lo studioso belga [[Hugo Plomteux]] fu affascinato dalle tradizioni e costumi contadini e per questo vi si trasferì negli anni sessanta del Novecento ove fu ospitato dalla famiglia Custelin in frazione Corte di Reppia. Plomteux, così a contatto diretto con le famiglie contadine del luogo, ne approfondì la conoscenza, studiandone il linguaggio, i costumi, le tradizioni, il modo di intendere la vita a contatto con i cicli della natura; si immedesimò talmente che formulò un intero volume denominato ''Cultura contadina in [[Val Graveglia]]'', ove ancora oggi si può captare come il linguaggio locale si differenzi nettamente dalle altre vallate della [[città metropolitana di Genova]].
 
Si possono anche vedere bellissime foto del paesaggio e dei suoi personaggi che, ancora oggi, nonostante una globalizzazione che sembra annullare i valori e le diversità, resistono portando avanti le tradizioni dei loro padri. Di fatto la val Graveglia è l'unica vallata dove, nonostante la competizione dei mercati, si trovano ancora coltivazioni tipiche e modi di cucinare di antica origine, come ad esempio i famosi ''[[Testaroli|testaieu]]'', piatto poverissimo che però serviva a nutrire intere famiglie, oggi in parte trasferite oltre Oceano, specie in [[California]] e a [[Buenos Aires]]. Tuttora i discendenti degli emigranti mantengono i contatti con la terra madre, ricordando con orgoglio le loro radici neesi.
 
== Geografia antropica ==
Nel territorio comunale si trovano, oltre al borgo di Ne e al capoluogo Conscenti, le frazioni e località di Arzeno, Botasi, Caminata, Castagnola, Chiesanuova, Frisolino, Graveglia, Nascio, Piandifieno, Pontori, Reppia, Sambuceto, Santa Lucia, Statale, Gaggia e Zerli<ref>Fonte dallo [http://incomune.interno.it/statuti/statuti/ne.pdf Statuto Comunale di Ne]</ref>, per un totale di 63,52&nbsp;km².
 
Confina a nord con i comuni di [[Mezzanego]] e [[Borzonasca]] (l'[[exclave]] frazionario di Gaiette, in [[val di Taro]]), a sud con [[Lavagna (Italia)|Lavagna]], [[Sestri Levante]] e [[Casarza Ligure]], ad ovest con [[Carasco]] e [[Cogorno]] e ad est con [[Varese Ligure]] e [[Maissana]], queste ultime in [[provincia della Spezia]].
 
== Economia ==
[[File:Ne (GE)-panorama Cassagna.JPG|thumb|Panorama di Cassagna]]
 
Basa la sua attività economica principalmente sull'[[agricoltura]] locale e dei suoi prodotti naturali. Di pregio è la coltivazione dell'[[Olea europaea|ulivo]], da cui si ricava un eccellente [[olio di oliva]]. L'apertura al pubblico della [[miniera]] di [[manganese]] ha permesso di incrementare il turismo e la produzione della stessa, nonostante la crisi nel settore minerario causata dalla concorrenza straniera e dalla bassa manovalanza nella valle.
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Strade ===
Il centro di Ne è attraversato principalmente dalla strada provinciale 26 della Val Graveglia che gli permette il collegamento stradale con [[Cogorno]], ad ovest, e [[Varese Ligure]] ad est dove, valicando il [[passo del Biscia]], prosegue nel territorio spezzino come strada provinciale 57. Ulteriore collegamento stradale è la provinciale 88 di Montedomenico per raggiungere le frazioni collinari di [[Sestri Levante]].
 
=== Mobilità urbana ===
Dai comuni di [[Chiavari]] e [[Varese Ligure]] un servizio di [[trasporto pubblico locale]] gestito dall'[[ATP (Provincia di Genova)|ATP]] garantisce quotidiani collegamenti bus con Ne e per le altre località del territorio comunale.
 
== Amministrazione ==
[[File:Ne (GE)-municipio.JPG|thumb|Il municipio a Conscenti]]
 
{{ComuniAmminPrecTitolo}}
{{ComuniAmminPrec
|1985|1995
|Antonio Parma
|[[Democrazia Cristiana]], poi [[Partito Popolare Italiano (1994)|Partito Popolare Italiano]]
|[[Sindaco]]|
}}
{{ComuniAmminPrec
|1995|2004
|Marco Bertani
|[[Lista civica]] di [[centro-sinistra]] "Unità democratica per Ne"
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrec
|2004|''in carica''
|Cesare Pesce
|Lista civica di centro-sinistra "Unità democratica per Ne"
|Sindaco|
}}
{{ComuniAmminPrecFine}}
 
=== Altre informazioni amministrative ===
Ne fa parte dell'[[Unione dei comuni montani delle Valli Graveglia e Sturla - Le Valli dell'Entella]].
 
== Note ==
[[Immagine:Ne (GE)-monumento caduti guerre.JPG|thumb|Il monumento ai caduti a Conscenti]]
<references />
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro|Hugo |Plonteaux|Cultura contadina in val Graveglia| 1980|ed Sagep|Genova}}
* R. Zanussi ''San Colombano d'Irlanda Abate d'Europa'' - Ed. Pontegobbo
* {{cita libro|Giovanni|Ferrero|Genova - Bobbio: frammento di un legame millenario|2003}}
* A.Maestri. ''Il culto di San Colombano in Italia''. Archivio storico di Lodi. 1939 e segg.
* ''Archivum Bobiense'' Rivista annuale degli Archivi storici Bobiensi (1979-2008). Bobbio
 
== Voci correlate ==
* [[Liguria]]
* [[Città metropolitana di Genova]]
* [[Val Graveglia]]
* [[Parco naturale regionale dell'Aveto]]
* [[Unione dei comuni montani delle Valli Graveglia e Sturla - Le Valli dell'Entella]]
* [[Miniera di Gambatesa]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Ne (Italy)}}
 
== Collegamenti esterni ==
 
{{Comuni della città metropolitana di Genova}}
{{Aveto Graveglia Sturla}}
{{Portale|Liguria}}
 
[[Categoria:Ne| ]]
 
== Geografia fisica ==