Domiziano: differenze tra le versioni

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[[File:Damnatio memoriae - Domitian.jpg|thumb|upright=0.7|Lapide trovata a [[Filippi]] col nome di Domiziano cancellato ''([[Damnatio memoriae]])'']]
Anche nella statua equestre in bronzo eretta nel Foro in suo onore dal Senato nell'[[89]] vi era un omaggio a Minerva: Domiziano teneva nella mano sinistra l'immagine della dea che a sua volta sosteneva una testa di [[Medusa (mitologia)|Medusa]].<ref>Descritta da Stazio, ''Silvae'', I, e citata da Marziale, VIII, 44, 7.</ref> La sua devozione a Minerva si espresse anche con la creazione della [[Legio I Minervia]] e la rappresentazione della dea in molte monete coniate sotto il suo regno. Presso porta Flaminia eresse un tempio alla ''Fortuna Reduce'' e un arco di trionfo per celebrare la spedizione contro i [[Sarmati]], nel quale erano riprodotte due coppie di elefanti condotte dallo stesso Domiziano in veste di auriga.<ref>Marziale, VIII, 65.</ref>
 
Infine, sul luogo della sua nascita fece costruire un tempio-mausoleo dedicato ai Flavi, nel quale furono poste le ceneri di Vespasiano, di Tito e dello stesso Domiziano.<ref>Svetonio, ''Domiziano'', 17.</ref> Il mausoleo è scomparso ma doveva sorgere tra i giardini di Sallustio e le [[terme di Diocleziano]], probabilmente all'altezza dell'attuale quadrivio delle Quattro Fontane. Nella sua funzione di pontefice massimo Domiziano fu responsabile, verso l'[[83]], della condanna a morte di tre [[vestale|vestali]],<ref>Cassio Dione, LXVII, 3: si trattava di due sorelle di nome Oculata e della vergine Varronilla.</ref> per violazione del voto di castità, mentre i loro seduttori furono esiliati: la grande sacerdotessa Cornelia, già assolta,<ref name="Svetonio, 8">Svetonio, 8</ref> fu nuovamente giudicata e condannata nell'[[89]] a essere sepolta viva, malgrado le sue proteste d'innocenza.<ref>La vicenda è ampiamente trattata da Plinio il Giovane, ''Lettere'', IV, 11. All'episodio farebbe riferimento anche Giovenale, ''Satira'', IV.</ref>