Storia dell'omosessualità in Spagna: differenze tra le versioni
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Il principale è stato dato dall'influenza preponderante dell'ideologia del [[cristianesimo]], che ha caratterizzato la sessualità come un atto destinato esclusivamente ai fini della procreazione, di modo che qualsiasi altro tipo di attività sessuale che non era destinata a facilitare la nascita veniva giudicata come peccaminosa e contraria alla legge divina. Questo sviluppo è giunto fino al punto che la cosiddetta "[[sodomia]] di tradimento" contro lo Stato venisse identificata e punita con la [[morte sul rogo]].
Il punto di svolta di questa tendenza è rappresentato dall'[[Illuminismo]], in cui le libertà individuali iniziano ad
A partire dal periodo di [[transizione spagnola]] l'evoluzione verso l'accettazione è continuata, anche se l'[[omofobia]] rimane una forza potente all'interno della società spagnola. Secondo un [[sondaggio (statistica)]] del 2013 la Spagna sarebbe la nazione più [[gay-friendly]] nel mondo: oltre l'88% della popolazione ritiene infatti che l'
== I Romani ==
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La legislazione è stata poi ampliata nel 390 da [[Teodosio I]] facendo mandare al rogo tutti gli omosessuali passivi che lavoravano nei [[bordelli]]. Nel 438 la legge è stata estesa a tutti gli omosessuali passivi e nel 533 [[Giustiniano]] punì qualsiasi atto omosessuale con la castrazione mentre il diritto sulla [[pena di morte]] è stato esteso nel 559<ref name="Aldrich">{{cita libro|autore=Aldrich, Robert (Ed.)|titolo=Gleich und anders|anno=2007|editore=Hamburgo: Murmann|id=978-3-938017-81-4}}</ref>.
Vi sono state principalmente tre ragioni che hanno provocato questo cambiamento di atteggiamento. [[Procopio di Cesarea]], storico presso la corte giustinianea, fu incline a considerare queste leggi come motivate da intenti politici, in quanto permisero al sovrano di eliminare tutti i propri nemici politici ed
La seconda ragione è forse quella di maggior peso, sarebbe stata cioè la diffusione capillare del [[cristianesimo]] all'interno della società romana, per cui si stava per assumere il paradigma cristiano che voleva il sesso dover servire
Fino al 313 vi fu una dottrina cristiana comune nei confronti dell'omosessualità, ma già in precedenza [[Paolo di Tarso]] aveva criticato l'omosessualità come innaturale:{{citazione|E allo stesso modo anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, sono accesi di passione gli uni con gli altri, commettendo cose nefande uomini con uomini e ricevendo in se stessi la ricompensa del loro errore. ''[[Lettera ai Romani]]''}}
A poco a poco i chierici si misero a creare tutta una serie di testi sull'omosessualità e la sessualità in generale i quali, in termini molto energici, condannavano nella maniera più assoluta il sesso, cominciando a combattere quello che fino ad allora non era mai stato considerato come un
Imoltre l'omosessualità è stata identificata molto presto con l'[[eresia]], non solo per ragioni eminentemente politiche, ma anche perché alcuni specifici rituali delle sette rifacentesi allo [[gnosticismo]] e al [[manicheismo]] praticavano - secondo [[Agostino d'Ippona]] - forme ritualistiche omosessuali<ref name="Spencer" />.
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Riuniti nel [[XVI Concilio di Toledo]] quello stesso anno i prelati, che bruciavano di zelo per il Signore, affermarono che era un fatto molto ben noto che molti uomini si trovavano ad essere infettati dal peccato di Sodoma<ref name=Thompson />:
{{citazione|[...] Perché questa pratica perniciosa costituita dal peccato sodomita sembra aver contaminato molti, noi, per rimuovere la consuetudine di questa pratica vergognosa [...] tutti d'accordo, sanzioniamo che tutti coloro che si riveleranno esecutori di una simile azione criminale, e tutti coloro che possono essere mescolati in questi atti contro la natura (che gli uomini commettono con gli uomini), se del caso è stato trovato colpevole un vescovo, un sacerdote o un diacono questi saranno condannati all'esilio perpetuo; se gli altri in qualsiasi ordine o grado li troverete uniti in questi terribili crimini, ne soffriranno [...] corretti con un centinaio di frustate e vergognosamente rasati, in perpetuo esilio [...]<ref name="Homophobia: A History"/><ref>{{cita web|autore=Ignacio Olagüe|anno=2004|url=http://www.tartessos.info/mito/olague/capitulo71.htm|titolo=La evolución de las ideas en la Península Ibérica: el cristianismo trinitario|sito=La evolución islámica en occidente|accesso=28 luglio 2007|lingua=es}}</ref>}}
L'insistenza della chiesa visigota nell'affrontare il problema con pene severe, nei maggiori concili
Successivamente Egica estese anche al [[clero]] la pena della castrazione e le altre punizioni imposte dal concilio solo per i [[laici]]<ref name=Thompson />; senza dubbio in un periodo già di per sé decadente e debole di autorità, la legge consentì di essere soddisfatta.
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All'interno dello splendore della cultura ebraica medioevale è stato scoperto, grazie agli studi di [[Hayyim Schirmann]] e [[Norman Roth]], che l'[[omoerotismo]] e l'omosessualità hanno avuto una grande importanza all'interno della società ebraica del tempo. La cultura ebraica iberica ha avuto il suo culmine nel corso dell'XI secolo nel [[sultanato di Granada]], momento in cui l'omosessualità si è estesa in maniera capillare tra l'[[aristocrazia]] e si può dire che fosse abituale. Infatti nella cultura cristiana e nel corso dei secoli XIII-XV fino al XVII secolo, l'[[ebraismo]] è stato associato con la perversione sessuale e l'omosessualità, come testimonia la poesia satirica dell'epoca<ref name="Estudios" />.
La poesia omoerotica hispano-giudaica no trovò un'alta propagazione e rimase poco conosciuta, in quanto era scritta per lo più in ebraico e nella maggioranza dei casi non veniva tradotta. Gli autori che dichiarano il proprio amore sia nei confronti dei ragazzi sia degli uomini adulti sono stati anche importanti
== Medioevo cristiano ==
{{vedi anche|Omosessualità e cattolicesimo}}
La [[reconquista]] reintrodusse la morale cristiana nella società spagnola; tuttavia, fino all'arrivo dei [[re cattolici]] vigeva una relativa tolleranza, in particolare tra le classi più potenti<ref name="Bruquetas">{{cita libro|cognome=Bruquetas de Castro|nome=Fernando|enlaceautor=Fernando Bruquetas de Castro|titolo=Reyes que amaron como reinas|anno=2002|editore=La Esfera de los Libros S.L|ISBN=84-9734-076-0}}</ref>. Paradossalmente, mentre i musulmani del secolo XII hanno criticato la
La situazione, che era stata relativamente liberale fino all'XI secolo, cominciò a cambiare nel corso del XII secolo. [[Raimondo di Peñafort]] definisce il termine "contro natura" e dice che tutta la pratica sessuale che non viene eseguita da un uomo e una donna utilizzando gli organi appropriati "deve essere respinta e, se non punita, dev'essere severamente condannata come un peccato". Si cominciò a confondere l'[[usura]], l'[[eresia]], l'[[ebraismo]] e la sodomia apparentemente tra il 1250 e il 1300. Le prime [[leggi sulla sodomia]] che condannano i colpevoli alla [[pena di morte]] nella maggior parte dell'Europa non sono suffragate da prove evidenti sul fatto che tali leggi fossero ampiamente utilizzate, si usarono però certamente come arma plitica<ref name="Spencer" />.
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{{Citazione| [...] prima sembrava aver lasciato la dignità che aveva e pensava di avere un fardello così pesante e fastidioso da non poter ottenere una maggiore libertà che gli avrebbe fornito ogni sorta di vizi, come più tardi divenne noto, con grande indegnità non solo per la sua casa e il sangue, ma anche per la religione che aveva professato | '' Annals of Corona de Aragón '' di [[Jerónimo Zurita y Castro]]<ref name = "Bruquetas" />}}
Un altro omosessuale di stirpe reale fu [[Giovanni II di Castiglia]]<ref name="Bruquetas" />; sembra che il rapporto col suo protettore [[Álvaro de Luna]] possa essere stato anche di tipo carnale, come sospettato dall'intellettuale [[Gregorio Marañón]]<ref>{{Cita testo |cognome = Marañón |nome = Gregorio |titolo = Ensayo biológico sobre Enrique IV de Castilla |pubblicazione = Boletín de la Real Academia de la Historia |numero = 96 |anno = 1930 |pagine = 11-93 |url=http://www.cervantesvirtual.com/descargaPdf/ensayo-biologico-sobre-enrique-iv-de-castilla/}}</ref>. Don Alvaro, che era noto per la sua corpulenza, divenne così influente sul re da venire nominato [[Connestabile di Castiglia]] nel 1422, nonostante l'
Il figlio di Giovanni II, [[Enrico IV di Castiglia]], fu anch'egli un omosessuale<ref name="Bruquetas" />. Nella sua epoca circolavano numerose voci e critiche al riguardo delle sue relazioni intercorse con uomini, come quelle con [[Juan Pacheco]] e Gómez de Cáceres; vi sono anche stati alcuni che si trovarono costretti a fuggire dalla corte per evitare le avances del re, come Miguel Lucas de Iranzo e Francisco Valdés. Poiché non era in grado di consumare il matrimonio con la moglie [[Bianca di Trastámara]], si diffuse la voce ch'egli fosse in realtà impotente attraverso le audaci canzoni dei menestrelli. Il fatto ebbe anche importanti conseguenze storiche, da quando la seconda moglie [[Giovanna d'Aviz (1439-1475)]] rimase incinta, per cui le fazioni dei nobili in opposizione al re si rifiutarono di credere che la bambina nata fosse veramente la figlia di Enrico e soprannominarono la ragazza con l'epiteto di «la Beltraneja», da [[Beltrán de la Cueva]] che facilitò notevolmente la salita al trono di [[Isabella di Castiglia]]<ref name="Bruquetas" />. In seguito Enrico fu detronizzato "in effigie" per la sua qualità di "puto"<ref name="Eisenberg" />.
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== La guerra civile e la dittatura di Franco ==
Il 18 luglio 1936 si verifica la
Un esempio di tale fatto può essere ritrovato nella vicenda di [[Federico García Lorca]], omosessuale dichiarato che aveva sostenuto in un manifesto il Fronte popolare e che venne condannato a morte come "rosso e [[frocio]]" secondo la testimonianza giustificativa di [[Ramón Ruiz Alonso]], tipografo cattolico e capo della banda che arrestò e fece uccidere Lorca<ref>{{cita web|autore=Luis Antonio de Villena|anno=1998|url=http://www.elmundo.es/1998/06/23/cultura/23N0099.html|titolo=¿Rojo y maricón?|sito=El Mundo|accesso=6 maggio 2007}}</ref>.
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Una volta che la fase più decisiva della transizione venne superata, in Spagna scoppiò una vera e propria rivoluzione sociale, accompagnata da quella economica e politica, con la sua massima espressione nella [[movida madrileña]].
Fu solamente nel 1986 che l'
Nel 1983 venne fondata la ''Asamblea Gai de Madrid'' (AGAMA) la quale pubblicava la rivista ''Madrid Gai'', che più tardi sarebbe stata chiamata ''Mundo Gai'' fino alla sua scomparsa nel 1986.
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