Storia degli Stati Uniti d'America (1988-presente): differenze tra le versioni

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In un numero di ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'' del 1999, [[Samuel P. Huntington]] scrisse che per rinforzare il proprio status nel mondo del dopo Guerra Fredda, "gli Stati Uniti stanno, tra le altre cose tentando, o vengono percepiti come se stessero tentando, più o meno unilateralmente di fare una delle seguenti cose: fare pressione sulle altre nazioni perché adottino i valori americani e delle pratiche che riguardino i diritti umani e la democrazia; impedire ad altre nazioni di acquisire capacità militari che possano contrastare la superiorità convenzionale americana; far valere la legge americana [[extraterritorialità|extraterritorialmente]] nelle altre società; valutare le nazioni secondo la loro aderenza agli standard americani sui diritti umani, droga, terrorismo, [[proliferazione nucleare]], proliferazione missilistica, e ora anche [[libertà di religione|libertà religiosa]]; applicare sanzioni contro le nazioni che non soddisfano gli standard americani su questi temi; promuovere gli interessi corporativi americani sotto gli slogan del [[libero commercio]] e [[libero mercato|mercati aperti]] [NAFTA e GATT sono i principali esempi delle iniziative politiche per il libero commercio degli anni 1990]; modellare le politiche della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale per servire i suddetti interessi corporativi; intervenire nei conflitti locali nei quali ha relativamente pochi interessi diretti; ... ; promuovere la vendita di armi americane tentando al tempo stesso di impedire vendite simili da parte di altre nazioni; costringere alle dimissioni il segretario generale dell'ONU e dettare gli appuntamenti del successore; espandere la NATO inizialmente per includere [[Polonia]], [[Ungheria]], e [[Repubblica Ceca]] e nessun altro; intraprendere azioni militari contro l'[[Iraq]] e successivamente mantenere rigide sanzioni economiche contro tale regime; e catalogare certe nazioni come '[[stato canaglia|stati canaglia]]', escludendoli dalle istituzioni globali..."<ref>Samuel Huntington, ''The Lonely Superpower'', ''[[Foreign Affairs (rivista)|Foreign Affairs]]'', marzo/aprile 1999, 37-8.</ref>
 
[[Max Boot]], un altro influente commentatore contemporaneo della politica statunitense, sostiene che il vero obiettivo ambizioso degli USA nel periodo post Guerra Fredda "mira ad instillare la democrazia in terre che hanno conosciuto la tirannia, nella speranza che facendo così si cortocircuitino terrorismo, aggressione militare e proliferazione di armi." E aggiunge: "Questa è un'impresa ambiziosa, della quale l'esempio meglio riuscito sono la Germania, l'Italia e il Giappone del dopo seconda guerra mondiale. In questi casi, l'esercito statunitense aiutò a trasformare dittature militari in pilastri della democrazia liberale —uno degli sviluppi più significativi del ventesimo secolo."<ref>[http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/bush/boot.htm Max Boot, "Neither New nor Nefarious: The Liberal Empire Strikes Back," November 2003] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20080515133938/http://www.mtholyoke.edu/acad/intrel/bush/boot.htm |data=15 maggio 2008 }}</ref>
 
=== La guerra del Golfo Persico ===
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Dopo sei settimane di combattimento tra le truppe della coalizione e l'esercito iracheno, le prime si erano assicurate il controllo di molte regioni chiave; Saddam aveva lasciato il suo palazzo, il suo regime era chiaramente giunto al termine. Il 1º maggio Bush dichiarò, sotto un cartello che recitava "missione compiuta", che le principali operazioni terrestri erano in via di conclusione. I figli di Saddam Hussein, [[Qusay Hussein|Qusay]] e [[Uday Hussein|Uday]], vennero uccisi da truppe statunitensi e lo stesso Saddam venne catturato nel dicembre 2003 e preso in custodia. Cionondimeno, i combattimenti contro gli insorti iracheni continuarono e crebbero durante il periodo delle [[Elezioni presidenziali statunitensi del 2004]] e oltre.
 
Con le perdite in aumento e il costo dell'invasione e ricostruzione dell'Iraq stimato in oltre 200 miliardi di dollari, la guerra ha perso circa un terzo dei suoi sostenitori negli USA a partire dall'annuncio della fine delle operazioni principali. Sondaggi recenti suggeriscono che il malcontento internazionale nei confronti degli USA è ai massimi storici, con la maggioranza della popolazione europea che ritiene che gli USA siano troppo potenti e agiscano principalmente per i propri interessi, e una vasta maggioranza nelle nazioni a prevalenza musulmana che credono che gli Stati Uniti siano arroganti, guerrafondai o disposti all'odio nei confronti dell'Islam. [https://web.archive.org/web/20040409115802/http://people-press.org/commentary/display.php3?AnalysisID=46]
 
George W. Bush venne [[Elezioni presidenziali statunitensi del 2004|rieletto]] nel novembre 2004, sconfiggendo il candidato democratico [[John Kerry]] e ottenendo il 51% del voto popolare. I repubblicani guadagnarono posizioni in entrambe le camere del Congresso, contrariamente alle tendenze mostrate nelle precedenti elezioni di medio termine.