Duodecimani: differenze tra le versioni

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==Storia==
Nel mondo sciita, dopo la morte dell'[[Imam]] [[Ja'far al-Sadiq|Jaʿfar al-Ṣādiq]] nel 765 vi fu una scissione, determinata dalla morte dell'erede designato, [[Isma'il ibn Ja'far|Ismāʿīl]], e dalla successiva designazione di suo fratellofiglio [[Musa al-Kazim|Mūsā al-Kāẓim]].<ref>{{Cita libro|autore=Leonardo Capezzone|autore2=Marco Salati|titolo=L'Islam sciita: Storia di una minoranza|collana=Islam|anno=2006|editore=Edizioni Lavoro|p=70|ISBN=88-7313-132-8}}</ref>
 
Una parte dei seguaci di Ismāʿīl - per questo chiamati [[Ismailismo|Ismailiti]] - affermò tuttavia che egli non era morto ma che era entrato in "occultamento" (''[[ghayba]]'') per tornare alla fine dei tempi come [[Mahdi]] e restaurare il puro [[Islam]] delle origini. Avendo dichiarata esaurita la successione degli Imam al settimo Imam (Ismāʿīl b. Jaʿfar al-Ṣādiq), furono anche chiamati "Settimani".