Hieronymus Bosch: differenze tra le versioni

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[[File:Hieronymus Bosch 095.jpg|thumb|''[[Sette peccati capitali (Bosch)|Sette peccati capitali]]'', [[Museo del Prado]], [[Madrid]]]]
[[File:Hieronymus Bosch 053.jpg|thumb|''[[Estrazione della pietra della follia]]'', Museo del Prado, Madrid]]
Nacque tra il 1450 e il 1455, forse il 2 ottobre 1453<ref>Secondo la ricostruzione di Jan Mosmans, ''Bosch'', "Gazette des Beaux-Arts", LIII, 1959, pagg. 13-14. Cfr. Elsig,cit., pag. 24</ref>, a [['s-Hertogenbosch]], una città nel sud delldegli odiernaodierni dubino[valtellina[Paesi Bassi]], vicino a [[Tilburg]] e allora possedimento dei [[Elenco di duchi di Borgogna|duchi di Borgogna]].
La sua famiglia, probabilmente era [[Germania|tedesca]] originaria di [[Aquisgrana]] (come farebbe pensare il cognome "van Aken"), si era trasferita nei Paesi Bassi inizialmente a [[Nimega]] e abitava a 's-Hertogenbosch dal 1426<ref>Elsig, cit., pag. 20.</ref>. Il nonno Jan e quattro<ref>Thomas morto(†) nel 1561; Hubertus († 1563); Goeswinus († 1567)); Jan († 1571). Cfr. G.C.M. van Dijck, ''Hieronimus van Aken/Hieronymus Bosch: His Life and "Portraits"''; in: Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), cit., pag. 9-10</ref> dei suoi cinque figli, fra cui il padre dell'artista, Anton van Aken, erano pittori, così come lo erano i suoi due fratelli Goossen e Jan. Nel febbraio del 1462 il padre acquista la casa sul versante orientale della Piazza del Mercato detta "In Sint Thoenis" (oggi al civico Markt 29) dove in seguito all'incendio dell'anno seguente che distrusse in città circa 4.000 abitazioni<ref>C'è chi opina che l'evento disastroso dell'incendio possa aver impressionato il giovane Bosch appena decenne al momento dei fatti. Cfr. Elsig, cit., pag. 24</ref>, verrà fissata la bottega di famiglia. A quest'epoca pare che Anton van Aken fosse il pittore di maggior prestigio in città e quindi il capo dell'impresa familiare che lavora per il patriziato locale e per la chiesa di San Giovanni (Sint Jan) che diverrà cattedrale nel 1559. Nella bottega di famiglia si praticava oltre alla pittura, compresa l'applicazione della policromia sulle sculture lignee, anche la doratura e la produzione di arredi sacri<ref>Gibson, cit., pag. 17; Ester Vink, ''Hieronymus Bosch's Life in 's-Hertogenbosch'', in: Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), cit., pagg. 20 e 22-23</ref>.
Le fonti d'archivio sono piuttosto scarse sulla biografia dell'artista e sulla sua famiglia, ma si sa che nel [[1454]] Jan, il nonno, morì e che nel [[1474]] il nome di "Jeronimus, detto Joen" è menzionato con quello di altri familiari in due atti notarili, datati rispettivamente 5 aprile e 26 luglio, relativi a questioni finanziarie, tra cui un prestito di 25 fiorini<ref>G.C.M. van Dijck, ''Hieronimus van Aken/Hieronymus Bosch: His Life and "Portraits"''; in: Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), cit., pag. 13</ref> . Ancora nel [[1480]]-[[1481]] il nome di "Jeroen" è nominato per la prima volta come libero maestro in un documento sull'acquisto alla confraternita di Nostra Signora, di due scomparti di un trittico dipinto in origine dal padre nel 1463 e che in seguito alla distruzione della pala centrale non avevano più trovato collocazione liturgica e potevano pertanto essere riusati<ref>Ester Vink, ''Hieronymus Bosch's Life in 's-Hertogenbosch'', in: Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), cit., pag. 22; Elsig, cit., pg. 25</ref>. Il 15 giugno 1481 è menzionato come ammogliato, con Aleid van de Meervenne, nata intorno al 1447 da Postuluna van Arkel e Goyaert van der Meervenne, di estrazione borghese relativamente agiata. Con il matrimonio Hieronymus eleva il proprio rango sociale e se l'unione rimarrà senza progenitura, la moglie portò in dote alcuni terreni a [[Oirschot]], non lontano da 's-Hertogenbosch e consentí alla coppia di trasferirsi nella casa di lei "In den Salvatoer" anch'essa sulla Piazza del Mercato ma sul versante nord di fronte al municipio (oggi al civico Markt 61). Mentre il fratello maggiore Goessen dirige l'impresa familiare "In Sint Thoenis", Hieronymus poteva disporre di un proprio studio privato in casa, essendo peraltro liberato da preoccupazioni finanziarie immediate. Infatti, pur non appartenendo alla ristretta cerchia dei notabili, beneficiava ormai della prosperità dei maggiorenti<ref>Ester Vink, ''Hieronymus Bosch's Life in 's-Hertogenbosch'', in: Jos Koldeweij, Bernard Vermet, Barbera van Kooij (eds.), cit., pag. 21; G.C.M. van Dijck, ''Hieronimus van Aken/Hieronymus Bosch: His Life and "Portraits"''; in: ibidem, pag. 13, precisa che, nel 1481 dopo il matrimonio, Hieronymus insieme al resto della fratria (vale a dire Jan e Herberta, l'altra sorella Katherijn essendo già deceduta) trasferisce al fratello maggiore la proprietà della casa famigliare e che a partire dal 1487 la coppia Bosch beneficia di una confortevole rendita dopo aver realizzato parte del patrimonio immobiliare eredidato dalla moglie</ref>. Nel 1497, Hieronymus subentra al fratello scomparso alla guida dell'impresa familiare. Fino al 1500 sembra che la clientela del pittore rimanga essenzialmente locale, ma progressivamente si allarga grazie alle conoscenze altolocate che può sviluppare in virtù del suo nuovo rango e della sua appartenenza alla confraternita di Nostra Signora diffusa anche negli ambienti cosmopoliti di Bruxelles a contatto con la gerarchia amministrativa degli Asburgo<ref>Elsig, cit., pag. 40</ref>.