Josef Radetzky: differenze tra le versioni

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A diciotto anni<ref name="Revue Militaire Suisse, op. cit">"Revue Militaire Suisse", op. cit.</ref>, il 1º agosto [[1784]] fu ammesso come cadetto nel reggimento di [[corazzieri]] ''Caramelli'' (poi 2º Reggimento) di stanza a [[Gyöngyös]]. Nella [[Guerra russo-turca (1787-1792)|guerra austro-turca del 1787-1791]] venne impiegato come ufficiale.
 
== Il quindicennio napoleonico ==
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=== La Prima coalizione ===
Dal [[1793]] al seguito del feldmaresciallo principe [[Federico Giosia di Sassonia-Coburgo-Saalfeld|Giosia di Sassonia-Coburgo]] prese parte all'infausta campagna d'Olanda (che portò alla proclamazione della filo-francese [[Repubblica Batava]]), distinguendosi ai combattimenti di Arlon e [[Charleroi]] (ove aveva condotto una colonna di cavalleria attraverso le linee nemiche, a scoprire il destino della città). Nel [[1795]] combatté sul [[Reno]].
 
La vera grande occasione venne nel [[1796]], quando passò al servizio di [[Jean-Pierre de Beaulieu|Beaulieu]], come aiutante, nel corso delle campagne d'Italia contro [[Napoleone Bonaparte]]. Giunse, probabilmente, dopo che la linea era stata ritirata su [[Mantova]] e il [[Mincio]]. Qui, a [[battaglia di Valeggio|Valeggio]], ebbe finalmente l'occasione di mettersi in mostra quando, con pochi [[ussaro|ussari]], salvò lo stesso Beaulieu dal nemico.
Tali scontri facevano parte della cosiddetta Campagna di [[Mantova]] (incominciata da Beaulieu e continuata da [[Dagobert Sigmund von Wurmser]]), ovvero la serie di ripetuti insuccessi austriaci, che fallirono nella liberazione della fortezza di Mantova dall'assedio francese.
 
In ricompensa Radetzky ebbe, nel maggio 1796, la promozione a [[maggiore]] e un ordine di trasferimento presso il neonato corpo dei pionieri, impegnato in lavori di fortificazione a Gradisca e sull'Isonzo. Le cose in Italia, infatti, si stavano mettendo piuttosto male, con la perdita di Mantova e lo sfondamento francese verso il [[Veneto]] ([[Le Pasque Veronesi|Pasque veronesi]]).
 
Nell'aprile [[1797]] venne siglato l'[[armistizio di Judenburg]], seguito il 17 ottobre dai preliminari di pace di [[Trattato di Campoformio|Campoformio]] e dal [[Congresso di Rastatt]]: l'Austria rinunciava a tutta l'Italia ma acquisiva [[Venezia]].
 
=== La Seconda coalizione ===
Approfittando dell'assenza di Napoleone, impegnato nella [[Campagna d'Egitto]], e della distruzione della flotta francese ad [[battaglia navale di Abukir|Abukir]], nel [[1799]] [[Austria]], [[Russia]] e [[Gran Bretagna]] attaccarono i francesi in [[Germania]], [[Svizzera]] e Italia.<br />
Radetzky, sempre col grado di maggiore, guidò il corpo dei pionieri dell'Armata d'Italia. I suoi servigi vennero apprezzati dal comandante feldmaresciallo [[Michael Melas|Melas]] che ad aprile lo nominò suo aiutante. Il 1º maggio dello stesso anno fu promosso tenente colonnello e aiutante generale del feldmaresciallo.
 
Il 17 e 18 giugno mostrò capacità e coraggio alla [[Battaglia della Trebbia (1799)|Trebbia]]. Poi a [[battaglia di Novi|Novi]] e infine presso [[Genola]]. Il 5 novembre fu promosso colonnello. Per il suo comportamento alla decisiva [[battaglia di Novi]], che aveva costretto i francesi di [[Barthélemy Catherine Joubert|Joubert]] ad abbandonare le [[repubbliche giacobine]] italiane, Radetzky venne insignito del titolo di cavaliere dell'[[Ordine militare di Maria Teresa]].
 
L'anno successivo, il [[1800]], guidò le truppe d'assalto ([[Sturmtruppen]]) a [[battaglia di Viareggio|Viareggio]]. Non mancò al fatto d'armi più importante dell'anno: la [[battaglia di Marengo]] del 14 giugno quando Napoleone, tornato dall'Egitto, divenuto [[Consolato (Francia)|primo console]] e passate le [[Alpi]], inflisse agli austriaci una clamorosa sconfitta.
Quello fu un gran giorno per il tenente colonnello Radetzky: anzitutto diede un'ennesima dimostrazione del proprio coraggio personale, ricevendo cinque pallottole e perdendo un cavallo; cosa ancor più importante, venne notato il suo tentativo, la sera della vigilia, di ottenere modifiche al piano di battaglia suggerito dallo "scientifico" [[Franz Xaver von Zach|von Zach]]. Fatto si è che, all'indomani del disastro, Melas venne sostituito da [[Heinrich Johann Bellegarde|Bellegarde]] (che non avrebbe saputo ottenere risultati migliori del suo predecessore), e Radetzky ebbe un ordine di trasferimento: da aiutante di stato maggiore a comandante del Reggimento [[corazzieri]] ''Principe Alberto von Sachsen-Teschen''.
 
Giunse presso l'armata di [[Germania]] nel settembre, giusto in tempo per un'altra grande sconfitta austriaca, inflitta, questa volta, da [[Jean Victor Marie Moreau|Moreau]], alla [[battaglia di Hohenlinden]]. Anche qui Radetzky venne ferito, questa volta al piede sinistro e perse un'altra volta il cavallo, ma aveva guidato con valore il proprio reggimento di corazzieri.
 
L'agonia austriaca si concluse nel febbraio [[1801]] con la [[Trattato di Lunéville|pace di Lunéville]], che per l'Austria confermava le condizioni di Campoformio.
 
=== Quattro anni di pace ===
Non vi sono notizie circa le occupazioni di Radetzky nei successivi quattro anni ma i registri militari non segnalano né promozioni, né avanzamenti. Quindi, probabilmente, restò presso i suoi corazzieri.
 
=== La Terza coalizione ===
Nel [[1805]], in marcia verso [[Ulma]], in Ödenburg, fu raggiunto dalla notizia della promozione a maggior generale e dell'assegnazione di un comando in Italia, sotto l'[[Carlo d'Austria-Teschen|arciduca Carlo]]. Ciò che gli permise di prendere parte alla sanguinosa sconfitta austriaca a [[Battaglia di Caldiero (1805)|Caldiero]].
 
Radetzky era stato fortunato a non restare con i suoi a Ulma, ove l'esercito austriaco venne accerchiato e costretto alla resa. Tale situazione costrinse l'arciduca Carlo a ritirarsi verso l'[[Ungheria]] per ricongiungersi con i russi. Ma Napoleone fu più veloce: il 2 dicembre 1805 diede battaglia ad [[battaglia di Austerlitz|Austerlitz]] e, in quella che forse fu la sua più brillante battaglia, polverizzò le forze austriache e russe. Nel corso della campagna, comunque, Radetzky passò a generale di brigata<ref name="Revue Militaire Suisse, op. cit"/>.
 
Con la [[Pace di Presburgo]] del 26 dicembre 1805, l'Austria cedeva al [[Regno d'Italia (1805-1814)|Regno d'Italia]] il [[Veneto]], mentre [[Tirolo]] e [[Vorarlberg]] passavano alla [[Regno di Baviera|Baviera]].
 
=== Altri tre anni di pace ===
Dopo Presburgo l'Impero austriaco venne retto da un nuovo governo, ove spiccava il ministro degli Esteri [[Johann Philipp Karl Joseph von Stadion|von Stadion]], che si impegnò a creare le condizioni per la ripresa della guerra contro Napoleone. In parallelo, l'arciduca Carlo e l'[[Giovanni d'Asburgo-Lorena|arciduca Giovanni]] riformavano l'esercito, fra l'altro introducendo, nel 1808, il servizio di leva obbligatorio.
 
Anche per questo secondo periodo di pace, i registri militari non segnalano per Radetzky né promozioni, né avanzamenti. Altre fonti<ref>Heinrich von Zeißberg: Allgemeine Deutsche Biographie (ADB) op. cit.</ref> segnalano, piuttosto, che egli si sia dedicato allo studio e all'insegnamento di materie belliche, ma senza prendere congedo.
 
=== La Quinta coalizione ===
Nel [[1809]] Napoleone era impegnato, per il secondo anno consecutivo, nella repressione della [[Guerra d'indipendenza spagnola|Sollevazione Spagnola]]: von Stadion ritenne maturi i tempi per la riscossa e convinse l'[[Imperatore]] alla ripresa dei combattimenti: venne battezzata Sollevazione Austriaca, in chiaro riferimento alla [[Spagna]]. L'Austria era però sola, in quanto la [[Regno di Prussia|Prussia]] era sotto occupazione francese, la Russia era alleata della Francia, il [[Regno Unito]] era impegnato in Spagna e, comunque, lontano.
 
Radetzky venne assegnato al V [[Corpo d'armata]], con cui rimase per l'intera campagna: una prolungata ritirata di fronte a Napoleone, che entrò dalla [[Baviera]] diretto verso [[Vienna]]. Radetzky combatté, ancora una volta con distinzione, vicino a [[Braunau]], quale comandante dell'avanguardia, poi a [[Seligenstadt]]. Il 2 maggio venne segnalato per aver salvato, con una manovra avveduta, un'intera [[divisione (unità militare)|divisione]], nel corso della ritirata verso [[Kleinmünchen]].
 
Nel maggio 1809 l'arciduca Carlo aveva portato l'intero esercito sulla riva sinistra del [[Danubio]], lasciando che Napoleone occupasse Vienna, indifesa. Dopodiché, lì nei pressi, i francesi passarono in forze il fiume, ma vennero respinti nella grande [[battaglia di Aspern-Essling]]. Radetzky vi prese parte e ottenne, il 1º giugno, o pochi giorni dopo, la promozione a tenente feldmaresciallo e l'assegnazione al comando del IV Corpo d'armata.
 
Nella nuova funzione prese parte ai fatti d'arme di [[Markgraf-Neusiedel]] e [[Hohen-Ruppersdorf]]. Il 5 e 6 luglio un secondo tentativo di Napoleone fu assai più fortunato e gli austriaci subirono una terribile sconfitta a [[battaglia di Wagram|Wagram]].
 
La sconfitta costrinse l'Imperatore a dimissionare l'arciduca Carlo e von Stadion (sostituito con [[Klemens von Metternich]]) e a concludere, nell'ottobre 1809, la [[Pace di Schönbrunn]]: l'Austria cedeva l'[[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]], [[Salisburgo]] e le [[Province Illiriche]], oltre che [[Tarnopol]] e la [[Galizia (Europa centrale)|Galizia]] occidentale (con [[Cracovia]]) cedute alla [[Impero Russo|Russia]]. Ma, soprattutto, riduceva il proprio esercito a soli 150&#160;000 uomini e diveniva, sostanzialmente, vassallo della [[Francia]].
 
=== Quattro anni di pace e riorganizzazione ===
Nelle more della sconfitta di Wagram, Radetzky non perse lustro presso la corte imperiale, come dimostra l'onore che gli venne riservato. Secondo la consuetudine dell'epoca che prevedeva che la grande nobiltà possedesse, ovvero armasse, singoli reggimenti, Radetzky divenne il secondo proprietario del 4º Reggimento corazzieri e, il 6 settembre, ebbe il titolo di colonnello del 5º Reggimento ussari, ribattezzato [[Reggimento Ussari di Radetzky]]: si trattava di un titolo onorifico, tant'è che un altro colonnello dello stesso 5º Ussari sarebbe divenuto [[Carlo Alberto di Savoia]], suo futuro nemico. Del reggimento, Radetzky divenne proprietario solo nel [[1848]]. Nel [[1810]] venne insignito del titolo di commendatore dell'Ordine militare di Maria Teresa.
 
Il 21 agosto 1809 venne promosso [[capo di Stato Maggiore]] generale; si impegnò quindi nella riorganizzazione e nell'ammodernamento dell'esercito e del suo sistema [[Tattica|tattico]], ma si dimise nel [[1812]], sostenendo di non poter portare avanti la riforma a causa dell'opposizione del Tesoro.<br />
Per tutta la vita, infatti, Radetzky fu un ostinato sostenitore di un continuo programma di addestramento, che si sostanziava, soprattutto, in grandi manovre estive. Ma erano costosissime e di discutibile efficacia.
 
== La sconfitta di Napoleone ==