Proletariato: differenze tra le versioni

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Lo stesso significato di origine marxista muterà nel corso del XX secolo, riveduto da una parte dall'approccio [[Leninismo|leninista]] dove il proletariato è organicamente incapace di diventare una "classe per se stessa" se non mediante l'azione del [[Partito comunista|partito]] guidato dagli intellettuali, dall'altra dal cosiddetto [[Revisionismo del marxismo|revisionismo]] di [[Eduard Bernstein]], prodromo della [[socialdemocrazia]].
Infine, a fine secolo, assumerà contorni ancora più sfumati, da una parte per l'evoluzione della società e le nuove interpretazione della stessa in chiave marxista come in [[Harry Braverman|Braverman]], nell'assimilare direttamente gli strati impiegatizi salariati nel proletariato,<ref>Harry Braverman, ''Lavoro e capitale monopolistico: la degradazione del lavoro nel XX secolo'' Einaudi, Torino 1978.</ref> dall'altra per l'uso differente e non marxista come in [[Arnold J. Toynbee]]<ref>Arnold J. Toynbee, ''A study of history (1934-1954)'', 1961.</ref> per indicare gli esclusi e non partecipi, presenti in ogni tempo e società e in risentita opposizione alla frazione dominante.bella rega corallicorapiange
 
== Cenni storici ==