Martire: differenze tra le versioni

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Ora, per la prima volta, il termine viene assunto ad indicare valori, affetti, sacrifici puramente umani, politici: i quali dunque acquistano l'importanza e la profondità dei valori, affetti, sacrifici religiosi, diventano religione anch'essi.|Federico Chabod, ''L'idea di nazione''}}
 
== Cristianesimo ==
Cacca blabla
{{vedi anche|Martirio (cristianesimo)}}
Il termine ''martire'' come testimone della fede è nato in ambito [[Cristianesimo|cristiano]] e indica i fedeli che hanno sacrificato la propria vita per testimoniare la religione cristiana. Si tratta in genere di cristiani vissuti in un contesto sociale ostile, che furono messi a morte in odio alla fede cristiana dalle autorità, dai tribunali, o uccisi da persone private. Il "martire" è il "[[santo]]" per eccellenza nella concezione della Chiesa antica e solo in seguito altre categorie di santi si sono aggiunte ai martiri. La lista dei martiri [[Chiesa cattolica|cattolici]] è riportata nel [[Martirologio]].
 
{{Citazione|''Fu allora che noi osservammo una meravigliosa brama e un vero potere divino e zelo in coloro che avevano posto la loro fede nel Cristo di Dio. Appena emessa la sentenza contro il primo, alcuni da una parte e altri da un'altra si precipitarono in tribunale davanti al giudice per confessarsi cristiani, non facendo attenzione quando erano posti davanti ai terrori e alle varie forme di tortura, ma senza paura e parlando con franchezza della religione verso il Dio dell'universo, e ricevendo la sentenza finale di morte con gioia, ilarità e contentezza, così che essi cantavano e innalzavano inni e ringraziamenti al Dio dell'universo, pur ormai all'ultimo respiro''.|[[Eusebio di Cesarea]] descrivendo la condanna dei Martiri della Tebaide, Storia Ecclesiastica, 8,9,5}}