Pizzo (mafia): differenze tra le versioni

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I soggetti presi di mira sono costretti al pagamento attraverso intimidazione e [[minaccia]] di danni fisici, economici ed anche morali, che vengono effettivamente cagionati in caso di mancato o ritardato pagamento, e che possono, in alcuni casi, arrivare alla distruzione fisica dell'attività o addirittura all'uccisione dell'imprenditore o di uno dei suoi familiari.
 
Il fenomeno è ampiamente diffuso, e si calcola che colpisca circa 160.000 imprese con un movimento di più di 10 miliardi di euro. A Palermo l'80% delle attività commerciali o imprenditoriali paga il pizzo.<ref>[http://www.camera.it/_bicamerali/leg15/commbicantimafia/documentazionetematica/32/schedabase.asp Documento della Commissione parlamentare antimafia - sportello scuola e università]</ref> Secondo dati della Fondazione [[Rocco Chinnici]], in [[Sicilia]] il pizzo ha un giro d'affari che supera il miliardo di euro, pari cioè a 1,3 punti percentuali del [[PIL]] regionale.<ref>[http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2008/01/18/un-punto-del-pil-siciliano-perso-nel.html Un punto del Pil siciliano perso nel business del pizzo - Repubblica.it » Ricerca<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
 
Tuttavia a partire dagli anni [[2000]] si è rafforzato un movimento di lotta al [[racket]], che spesso hanno dato luogo a numerose iniziative, anche di [[consumo critico]]. Basti ricordare la nascita del movimento [[Comitato Addiopizzo]], che si batte contro questo fenomeno, oppure le altre associazioni come [[Federazione Antiracket Italiana]], facente parte della rete di [[Civicrazia]], e soprattutto [[Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie]].