Dragonero (romanzo a fumetti): differenze tra le versioni

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== Trama ==
Allarmato da un dispaccio che lo vuole presso l'Arcelonte, la grande muraglia che divide le terre dell'Impero da quelle desolate del Varliendar (Terre dei Draghi), Alben il Lùresindo, custode della Luce, giunge presso il presidio della quattordicesimauna torre del Vallo dove ha modo di incontrare la tecnocrate Myrva Aranille ed osservare con i suoi stessi occhi la tragedia che si sta consumando all'interno di quelle lande desertiche: uno degli obelischi di sangue dei draghi caduti in tempi antichi che fungono da sigillo per il mondo degli Abominii è crollato.
=== Prima parte ===
Allarmato da un dispaccio che lo vuole presso l'Arcelonte, la grande muraglia che divide le terre dell'Impero da quelle desolate del Varliendar (Terre dei Draghi), Alben il Lùresindo, custode della Luce, giunge presso il presidio della quattordicesima torre del Vallo dove ha modo di incontrare la tecnocrate Myrva Aranille ed osservare con i suoi stessi occhi la tragedia che si sta consumando all'interno di quelle lande desertiche: uno degli obelischi di sangue dei draghi caduti in tempi antichi che fungono da sigillo per il mondo degli Abominii è crollato.
Alben e Myrva discutono sul da farsi: la tecnocrate lo mette al corrente di come cancelleria imperiale avesse voluto agire senza informare nessun altro per mesi prima di decidere di coinvolgere i Tecnocrati. La stessa convocazione di Alben è dovuta solo alla decisione di Myrva che si fida del suo giudizio e perchè, come le ricorda il mago, sono i maghi a saperne di più sull'argomento.
 
All'improvviso suona l'allarme: una creatura demoniaca ha preso d'assalto le mura fino a raggiungerne la sommità, compiendo poi un massacro tra i soldati di guardia. Alben e Myrva intervengono, e dopo essere riusciti a trattenerlo, il mago riesce a scaraventarlo dagli spalti con una sfera di fuoco. Dissolto nel fuoco, Alben rivela che quello era un Nughradjinn superiore (un demone di tenebre). Il mago comprende che devono organizzarsi al più presto. Hanno bisogno di aiuto e lui sa dove trovarlo<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.5-33</ref>.
 
Presso la città di Solian, capitale delle Quattro Repubbliche Libere, vive uno Scout Imperiale, Ian Aranill ultimo della Casata dei Varliedarto, insieme al suo attendente orco, Gmor Burpen, entrambi ben voluti dalla comunità. I due ricevono una lettera da parte di Alben che richiede di raggiungerlo presso l'Isola Orfana, un atollo che si erge dal Mare della Brezza, un piccolo mare interno ai territori imperiali. Gmor intuisce che Ian non sembra particolarmente felice della cosa, nonostante Alben sia un suo vecchio amico; lo Scout sa infatti che se un mago richiede il tuo aiuto non può significare altro che dei guai sono in arrivo.
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Prima di lasciare l'isola Ian e Myrva hanno un'accesa discussione sul comportamento iperprotettivo dello Scout. La tecnocrate gli ricorda che la sua vita in missione vale quanto quella di chiunque altro e che è in grado di badare a se stessa. Gmor chiede spiegazioni per quella diatriba ma Ian celia la questione, preferendo non parlarne.
 
Mentre attendono che Alben completi le sue ricerche, gli altri all'interno del suo eremo rievocano le guerre contro gli Abominii: millecinquecento anni prima gli Abominii invasero le terre del Varliendar sterminando i Draghi senzienti e schiavizzando gli elfi silvani che vi abitavano e corrompendoli, dopo centinaia di anni, negli odierni Algenti. Dopo cinquecento anni un'alleanza tra Draghi, umani e la Confraternita degli Incanti affrontò le orde degli Abominii riuscendo infine a scacciarli e a sigillare il "Grande Vuoto" da cui erano fuoriusciti grazie al sacrificio degli stessi Draghi il cui sangue diede forma agli obelischi. Dopo la vittoria gli ultimi Draghi lasciarono l'Ecumene e nei secoli che seguirono venne eretto il Vallo per tenere lontane le orde degli Algenti. Come ulteriore conseguenza, la Confraternita degli Incanti si spaccò in due fazioni: i Lùresindi, che seguono la l'antica via della magia, e i Tecnocrati, che perseguono uno sviluppo tecnologico.
 
Dopo la vittoria gli ultimi Draghi lasciarono l'Ecumene e nei secoli che seguirono venne eretto il Vallo per tenere lontane le orde degli Algenti. Come ulteriore conseguenza, la Confraternita degli Incanti si spaccò in due fazioni: i Lùresindi, che seguono la l'antica via della magia, e i Tecnocrati, che perseguono uno sviluppo tecnologico.
Alben esce dal suo studio con una soluzione al problema, per quanto lui stesso la definisca un azzardo. Il suo piano prevede il recupero di una rara pianta, la ''Linwafella'' (Foglia rapida) che risana le foreste dopo catastrofi che le hanno danneggiate. Essa cresce solo nelle profondità della Foresta Vecchia. Altro oggetto necessario è la ''Silcardea'' (Pietra che arde) custodita da un vecchio amico di Alben, Mimir un nano ''Shivesindo'' (Custode del sapere); il potere della pietra è in grado di ampliare gli effetti della Foglia rapida e in tal modo sarà possibile ristabilire l'Antico Divieto, benché non sia mai stata provata prima.
Ian e Gmor devono quindi recarsi presso la Foresta Vecchia e trovare la rara pianta, mentre Alben, Myrva ed Ecuba devono recarsi presso la dimora di Mimir, a Rathun-kun, nell'estremo ovest dell'Impero<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.93-137</ref>.
 
Alben esce dal suo studio con una soluzione al problema, per quanto lui stesso la definisca un azzardo. Il suo piano prevede che il gruppo si divida per il recupero di una rara pianta, la ''Linwafella'' (Foglia rapida) che risana le foreste dopo catastrofi che le hanno danneggiate. Essa cresce solo nelle profondità della Foresta Vecchia. Altro oggetto necessario è la ''Silcardea'' (Pietra che arde) custodita da un vecchio amico di Alben, Mimir un nano ''Shivesindo'' (Custode del sapere);<ref>Romanzo il potere della pietra è in gradografico di ampliareDragonero gli(2007), effettiSergio dellaBonelli Foglia rapida e in tal modo sarà possibile ristabilire l'Antico DivietoEditore, benché non sia mai stata provata primapg.93-137</ref>.
Ian e Gmor raggiungono la Foresta Vecchia, l'immensa distesa boschiva che si estende per buona parte dei territori imperiali, e si avventurano al suo interno. Nessuno conosce l'esatta ubicazione di Frondascura, la città segreta degli Elfi Silvani discendenti del clan degli Elfi Grigi che decisero di non seguire i loro confratelli nel viaggio verso Occidente, e lo scout conta sul fatto che saranno gli stessi Silvani a trovarli. Giunta la notte i due amici approntano un bivacco e sulle note dell'ocarina di Gmor rammentano come il loro primo incontro fosse avvenuto in un bosco come quello, salvandosi a vicenda dalla carica di una bestia selvaggia.
Come previsto da Ian, gli Elfi li trovano e narcotizzano. Una volta definita la loro identità, vengono accolti dagli anziani della città di Frondascura che si offrono di aiutarli. Venuti a conoscenza della loro missione, gli anziani affermano che la Foglia rapida cresce dove c'è bisogno, quando la foresta viene ferita. Non può essere seminata o fatta germogliare, nessuno di loro è in grado di evocarla. L'unica in grado di farlo è la Saevha Mathe, la "Ruda Mama", una crudele creatura dei boschi che vive in simbiosi con la natura e che comunica con le piante.
Ian e Gmor si recano dunque nel territorio della Ruda Mama accompagnati dall'elfa botanica Sera, indispensabile per la cura della Foglia rapida una volta recuperata. L'elfa è angosciata dalla situazione in cui si è venuta a trovare, poiché se dovessero riuscire ad ottenere la rara pianta sarebbe costretta a seguire i due scout fuori dalla sua foresta, dalla sua casa, dal suo mondo. Diventerebbe una paria e non potrebbe mai più tornare a Frondascura.
La Ruda Mama si manifesta dopo che i tre vengono assaliti e imprigionati da dei rampicanti al suo servizio. L'inquietante creatura dalle fattezze simili ad un ragno mette alla prova il Cacciatore di Draghi che riesce a neutralizzare i rampicanti grazie alla linfa di alcuni frutti. Soddisfatta dall'astuzia di Ian, la Ruda Mama evoca la Foglia rapida, lasciandoli proseguire per il loro cammino fino ai confini della foresta<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.139-181</ref>.
 
Ian e Gmor raggiungono la Foresta Vecchia, l'immensa distesa boschiva che si estende per buona parte dei territori imperiali, e si avventurano al suo interno. Nessuno conosce l'esatta ubicazioneper diraggiungere Frondascura, la città segreta degli Elfi Silvani discendentie delchiedere clan degli Elfi Grigi che decisero di non seguire iil loro confratelliaiuto. nelIn viaggio verso Occidente, e lo scout conta sul fattoattesa che sarannosiano gli stessi Silvaniloro a trovarli.farsi Giunta la notteavanti, i due amici approntano un bivacco e sulle note dell'ocarina di Gmor rammentano come il loro primo incontro fosse avvenuto in un bosco come quello, salvandosi a vicenda dalla carica di una bestia selvaggia.
Lungo il cammino verso il Vallo si imbattono in una colonna di profughi che provengono dai villaggi delle montagne a Est e nell'ufficiale che guida la loro scorta: Khail Davenant un ex-commilitone di Ian. Il militare li informa che i profughi se ne sono dovuti andare a causa di una Nughrachava, una "Voragine di tenebra", da cui è fuoriuscita un'orda di demoni che si è messa a razziare i villaggi circostanti. Respinti i demoni la voragine non si è richiusa del tutto e questo a portato allo sfollamento dell'area.
Venendo a conoscenza che Ian è divenuto un ufficiale Scout suo parigrado, Khail lo sfida ad un duello al primo sangue. Attendendo la fine dello scontro, Sera chiede a Gmor di raccontargli del loro compagno di viaggio. L'orco la mette allora al corrente del passato dello scout, di come un tempo facesse parte di un gruppo di truppe scelte gli Incursori ma che in seguito ad una missione al di là del Vallo terminata tragicamente venne processato e assolto, cosa che comunque non gli impedì di dimettersi per difendere il proprio onore e trasferirsi presso le libere terre della Repubblica di Solian.
Dopo questi avvenimenti Ian venne coinvolto nel corpo speciale degli Scout imperiali con mansioni di esplorazione e spionaggio. Terminato lo scontro, Ian informa Khail del luogo della sua missione e il militare gli augura che la sorte gli sia favorevole<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.183-205</ref>.
 
ComeDopo previstoun daprimo Ianfraintendimento, glii Elfi li trovano e narcotizzano. Una volta definita la loro identità,Silvani vengono accolti dagli anziani della città di Frondascura che si offrono di aiutarli. Venuti a conoscenza della loro missione, glie anzianili affermanovogliono cheaiutare: la Foglia rapida cresce dove c'è bisogno, quando la foresta viene ferita. Non può essere seminata o fatta germogliare, nessuno di loro è in grado di evocarla. L'unica in grado di farlo è la Saevha Mathe, la "Ruda Mama", una crudele creatura dei boschi che vive in simbiosi con la natura e che comunica con le piante.
Alben, Myrva ed Ecuba raggiungono l'ingresso di Rathun-kun, la "Caverna delle nuvole", dove vive Mimir, nano ''Shivesindo'', che con i suoi automi si occupa dell'estrazione e il raffinamento dei cristalli di Luresilca per poi essere dati all'Impero.
Il nano non è intenzionato a cedere la Silcardea, cimelio della sua famiglia che suo padre e suo nonno hanno lavorato una vita intera per renderla pura come è attualmente. Alben riesce infine a convincerlo sottolineando come lui in futuro saprà forgiare un'altra pietra mentre se il male riuscisse a oltrepassare il Vallo recherebbe con sè morte e dolore.
Ottenuta la pietra, i tre si ritrovano inseguiti dai demoni di Jeranas su quali però riescono rocambolescamente ad avere la meglio e a riprendere il cammino per il punto di incontro con Ian e Gmor
Toccato terra, i tre si dirigono verso una stazione di posta per raggiungere prima possibile il Vallo e ricongiungersi al resto del gruppo<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.207-231</ref>.
 
Ian e Gmor si recano dunque nel territorio della Ruda Mama accompagnati dall'elfa botanica Sera, indispensabile per la cura della Foglia rapida una volta recuperata. L'elfa è angosciata dalla situazione in cui si è venuta a trovare, poiché se dovessero riuscire ad ottenere la rara pianta sarebbe costretta a seguire i due scout fuori dalla sua foresta, dalla sua casa, dal suo mondo., Diventerebbediventando una paria. La Ruda Mama si manifesta dopo che i tre vengono assaliti e nonimprigionati potrebbeda maidei piùrampicanti tornareal suo servizio. L'inquietante creatura dalle fattezze simili ad un ragno mette alla prova il Cacciatore di Draghi che riesce a Frondascuraneutralizzare i rampicanti grazie alla linfa di alcuni frutti. Soddisfatta dall'astuzia di Ian, la Ruda Mama evoca la Foglia rapida, lasciandoli proseguire per il loro cammino fino ai confini della foresta<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.139-181</ref>.
 
Ricongiunti presso la città di Arcendàrt, il gruppo parte per le terre oltre il Vallo a bordo di un aerostato a cui è collegato un nuvolante con cui planare al suolo.
Lungo il cammino verso il Vallo si imbattono in una colonna di profughi che provengono dai villaggi delle montagne a Est e nell'ufficiale che guida la loro scorta: Khail Davenant un ex-commilitone di Ian. Il militare li informa che i profughi se ne sono dovuti andare a causa di una Nughrachava, una "Voragine di tenebra", da cui è fuoriuscita un'orda di demoni che si è messa a razziare i villaggi circostanti. Respinti i demoni la voragine non si è richiusa del tutto e questo a portato allo sfollamento dell'area.
Raggiunto il punto prefissato Ian e gli altri proseguono a piedi fino alla voragine che si è aperta in seguito alla caduta degli obelischi. Sul fondo, Alben da inizio all'incantesimo che rinvigorirà l'antico divieto che tiene a bada il mondo degli abomini: la Foglia rapida piantata nel sangue delle razze umana, elfica e orchesca, potenziata dall'energia delle Silcardea, genererà una foresta che ricoprirà la Terra dei Draghi.
 
Prima che l'incantesimo sia concluso, una nera figura compare alle loro spalle: Saul Jeranas, la mente dietro alla corruzione del sigillo che tiene a bada gli Abominii. Orde di demoni si scagliano contro il gruppo che lottano facendo da scudo ad Alben e Sera. Jeranas per averne ragione evoca un drago, soggiogato alla sua volontà. Sbaragliati i demoni, la spada di Ian inizia a pulsare, ridestando il drago dal controllo a cui era sottoposto.
Venendo a conoscenza che Ian è divenuto un ufficiale Scout suo parigrado, Khail lo sfida ad un duello al primo sangue. Attendendo la fine dello scontro, Sera chiede a Gmor di raccontargli del loro compagno di viaggio. L'orco la mette allora al corrente del passato dello scout, di come un tempo facesse parte di un gruppo di truppe scelte gli Incursori ma che in seguito ad una missione al di là del Vallo terminata tragicamente venne processato e assolto, cosa che comunque non gli impedì di dimettersi per difendere il proprio onore e trasferirsi presso le libere terre della Repubblica di Solian. Dopo questi avvenimenti Ian venne coinvolto nel corpo speciale degli Scout imperiali con mansioni di esplorazione e spionaggio. Terminato lo scontro, Ian informa Khail del luogo della sua missione e il militare gli augura che la sorte gli sia favorevole<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.183-205</ref>.
Riconoscendo in Ian un Varliedarto, un suo antico nemico, il drago non può che lottare con lui; memore degli insegnamenti ricevuti durante il suo addestramento Ian resiste ai poteri della creatura e riesce a sconfiggerla, affondando la sua lama nel cuore e venendo ricoperto da un fiotto del suo sangue, perdendo conoscenza. Jeranas, legato drago, muore disintegrato. Alben e Sera compiono infine il rituale e la foresta incomincia a crescere. Il gruppo esce dalla voragine ma ad attenderli vi sono gli Algenti.
 
Inseguiti, i sei si dirigono verso il nuvolante con cui erano planati ma lo trovano distrutto e il suo equipaggio massacrato.dai demoni. Senza via di fuga, decidono di rifugiarsi presso una voragine scavata nelle rocce accessibile da uno stretto passaggio facilmente difendibile. Una volta al suo interno, Myrva spara in cielo un razzo segnalatore.
Alben, Myrva ed Ecuba raggiungono Rathun-kun, la "Caverna delle nuvole", dove vive Mimir che con i suoi automi si occupa dell'estrazione e il raffinamento dei cristalli di Luresilca per poi essere dati all'Impero. Il nano non è intenzionato a cedere la Silcardea, cimelio della sua famiglia che suo padre e suo nonno hanno lavorato una vita intera per renderla pura come è attualmente. Alben riesce infine a convincerlo sottolineando come lui in futuro saprà forgiare un'altra pietra mentre se il male riuscisse a oltrepassare il Vallo recherebbe con sè morte e dolore. Ottenuta la pietra, i tre si ritrovano inseguiti dai demoni di Jeranas su quali però riescono rocambolescamente ad avere la meglio e a riprendere il cammino per il punto di incontro con Ian e Gmor<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.207-231</ref>.
Mentre Ecuba e Gmor resistono strenuamente contro gli assalitori, giunge in loro soccorso l'aerostato che li aveva condotti fino a lì. Alben, Myrva, Sera e Gmor con Ian sulle spalle, vengono issati a bordo. Ecuba, aggrappatasi per ultima per prestare fede alla propria missione, viene però colpita dalle lance degli Algenti, precipitando sotto lo sguardo sgomento di Alben.
 
Passano i giorni e Ian finalmente si riprende. Alben lo aggiorna dei fatti accaduti dopo la morte del drago, mostrandogli anche il nuovo aspetto della sua spada: il sangue di drago con cui è venuta a contatto l'ha brunita. L'impresa compiuta dallo Scout è già diventata di dominio pubblico e ora la gente lo chiamerà ''Romevarlo'', "Dragonero". Ian non è affatto soddisfatto di ciò poiché quell'essere non era un mostro ma una creatura superiore. Alben gli dice che una volta ridestatosi era inevitabile lo scontro tra loro, e che se non fosse accaduto sarebbero morti tutti.
Raggiunto Riunitisi, i sei partono per le terre oltre il puntoVallo prefissatoa Ianbordo edi gliun altriaerostato a cui è collegato un nuvolante con cui planare al suolo. Una volta a terra, proseguono a piedi fino alla voragine che si è aperta in seguito alla caduta degli obelischi. Sule sul fondo, Alben da inizio all'incantesimo che rinvigorirà l'antico divieto che tiene a bada il mondo degli abomini: la Foglia rapida piantata nel sangue delle razze umana, elfica e orchesca, potenziata dall'energia delle Silcardea, genererà una foresta che ricoprirà la Terra dei Draghi.
Respinte le accuse di sapere ciò che sarebbe accaduto, Alben se ne va dando a Ian un ultimo chiarimento: l'aver bevuto accidentalmente il sangue vivo del drago porterà dei cambiamenti profondi<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.233-288</ref>.
 
Prima che l'incantesimo sia concluso, una nera figura compare alle loro spalle: Saul Jeranas, la mente dietro alla corruzione del sigillo che tiene a bada gli Abominii. Orde di demoni si scagliano contro il gruppo che lottano facendo da scudo ad Alben e Sera. Jeranas per averne ragione evoca un drago, soggiogato alla sua volontà. Sbaragliati i demoni, la spada di Ian inizia a pulsare, ridestando il drago dal controllo a cui era sottoposto.
 
Riconoscendo in Ian un Varliedarto, un suo antico nemico, il drago non può che lottare con lui; memore degli insegnamenti ricevuti durante il suo addestramento Ian resiste ai poteri della creatura e riesce a sconfiggerla, affondando la sua lama nel cuore e venendo ricoperto da un fiotto del suo sangue, perdendo conoscenza. Jeranas, legato drago, muore disintegrato. Alben e Sera compiono infine il rituale e la foresta incomincia a crescere. Il gruppo esce dalla voragine ma ad attenderli vi sono gli Algenti.
 
Privati di ogni via di fuga inseguito alla distruzione del nuvolantedecidono di rifugiarsi presso una gola scavata nelle rocce accessibile da uno stretto passaggio facilmente difendibile. Una volta al suo interno, Myrva spara in cielo un razzo segnalatore, mentre Ecuba e Gmor resistono strenuamente contro gli assalitori. L'aerostato che li aveva condotti fino a lì giunge in loro soccorso, ma Ecuba essendosi aggrappata per ultima per prestare fede alla propria missione, viene colpita dalle lance degli Algenti e precipita su di loro.
 
Passano i giorni e Ian finalmente si riprende. Presso la sua casa a Solian, Alben lo aggiorna dei fatti accaduti dopo la morte del drago, mostrandogli anche il nuovo aspetto della sua spada: il sangue di drago con cui è venuta a contatto l'ha brunita. L'impresa compiuta dallo Scout è già diventata di dominio pubblico e ora la gente lo chiamerà ''Romevarlo'', "Dragonero". Ian non è affatto soddisfatto di ciò poiché quell'essere non era un mostro ma una creatura superiore. Alben gli dice che una volta ridestatosi era inevitabile lo scontro tra loro, e che se non fosse accaduto sarebbero morti tutti.
 
Ian non è affatto soddisfatto di ciò poiché quell'essere non era un mostro ma una creatura superiore. Alben gli dice che una volta ridestatosi era inevitabile lo scontro tra loro, e che se non fosse accaduto sarebbero morti tutti. Respinte le accuse di sapere ciò che sarebbe accaduto, Albenil mago se ne va dando a Ian un ultimo chiarimento: l'aver bevuto accidentalmente il sangue vivo del drago porterà dei cambiamenti profondi<ref>Romanzo grafico di Dragonero (2007), Sergio Bonelli Editore, pg.233-288</ref>.
 
== Personaggi ==