Passato prossimo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Riga 6:
 
Questo significa che mentre l'[[imperfetto indicativo|imperfetto]] indica una situazione, uno stato o comunque un evento durante il suo svolgimento nel passato, il passato prossimo visualizza l'azione come un evento compiuto.<ref name="Bertinetto">{{Cita|Bertinetto||bertinetto}}</ref>
 
== Coniugazione del passato prossimo ==
Questo tempo si forma combinando le forme del [[presente indicativo]] degli [[verbo ausiliare|ausiliari]] ''avere'' o ''essere'' con il [[Participio|participio passato]] del verbo da coniugare. Se l'ausiliare è ''essere'', il participio va accordato per [[Genere (linguistica)|genere]] e [[Numero (linguistica)|numero]] al [[soggetto (linguistica)|soggetto]]:'' lei è andat'''a''', loro sono andat'''i'''.'' In un certo senso, in questi enunciati, il participio assume le veci di [[aggettivo]], una parte del discorso rigorosamente marcata a seconda di genere e numero.
{|class="wikitable" width=95%
|- bgcolor=#f0ffff align=center
|
|| 1<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] singolare<br />io
|| 2<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] singolare<br />tu
|| 3<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] singolare<br />egli, ella
|| 1<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] plurale<br />noi
|| 2<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] plurale<br />voi
|| 3<sup>a</sup> [[persona (linguistica)|persona]] plurale<br />essi, esse
|- align=center
|- align=center bgcolor=#f0f0f0
| (a) Verbi coniugati con<br />il verbo ausiliare [[Verbo ausiliare#Essere_o_avere.3F|''avere'']]<br />Es.: '''parlare''' || Ho parlato|| hai parlato|| ha parlato || abbiamo parlato || avete parlato|| hanno parlato
|- align=center
|- align=center bgcolor=#f0f0f0
| (b) Verbi coniugati con<br />il verbo ausiliare [[Verbo ausiliare#Essere_o_avere.3F|''essere'']]<br />Es.: '''andare''' || Sono andato/a|| sei andato/a|| è andato/a || siamo andati/e || siete andati/e|| sono andati/e
|- align=center
|- align=center bgcolor=#f0f0f0
|}
Questo tempo segue le regole che valgono per tutte le forme composte del sistema verbale:
* Una delle questioni di maggiore importanza riguarda la scelta tra ''avere'' ed ''essere'': per i verbi [[transitività (linguistica)|transitivi]], cioè quelli che reggono il complemento senza intermediario (preposizione), si sceglie sempre il verbo ''avere'': ''ho comprato gli orecchini''. I verbi [[transitività (linguistica)|intransitivi]], quelli che non possono avere il complemento oggetto, vengono il più delle volte coniugati con ''essere'': ''sono uscito/a, sono andato/a'', ma non sempre.
:* Alcuni verbi intransitivi vengono coniugati con ''avere'' (es.: ''abbaiare, chiacchierare'', e molti altri). Dato che la questione non è mai stata spiegata esaurientemente e dato che l'esito nelle diverse lingue non è sempre lo stesso, il problema ha portato i grammatici a stilare delle lunghissime liste che specificano l'ausiliare che deve essere utilizzato.<ref>[http://www.scudit.net/mdwausiliare.htm scudit], ev. [http://www.manuscritto.it/ausiliare.html manuscritto]</ref>
:* Alcuni verbi hanno un significato ambiguo e possono cambiare l'[[verbo ausiliare|ausiliare]] a seconda del contesto. Il verbo ''finire'', ad esempio, può significare 'arrivare alla fine', e come tale è intransitivo: la scelta cadrà dunque sul verbo ''essere'' (''Lo spettacolo '''è''' finito''). Questo verbo ha comunque anche un significato transitivo, quello di 'portare qualcosa alla fine': in questo caso l'ausiliare sarà ''avere'' (''lui '''ha''' finito la cena''). Similmente: ''cominciare, iniziare, cessare, guarire, cambiare, affondare, aumentare, diminuire'': avremo per esempio ''Il gatto è guarito'', ma ''il veterinario ha guarito il gatto''. Per altri verbi, la costruzione dipende dalla forma sintattica dell'enunciato: il verbo ''correre'', ad esempio, si coniuga con ''essere'' solo quando è specificata la direzione: ''sono corso a casa'', ma ''ho corso per ore e ore''.
:* I verbi riflessivi si coniugano con ''essere'': ''non mi sono concentrato/a''.
* Se l'ausiliare è ''avere'', e se il [[complemento oggetto]] precede la forma coniugata di ''avere'' sotto forma di pronome, il participio va accordato per genere e numero all'oggetto: ''La mela? L'ho mangiat'''a'''! I ragazzi? Non li ho vist'''i'''. Quelle castagne? Ne ho mangiat'''e''' solo due''. In questi casi, l'accordo con il complemento oggetto è obbligatorio solo con i pronomi ''la, le, li, ne''; nel caso di ''mi, ti, ci, vi'' e con il [[pronome relativo]] ''che'' l'accordo è invece facoltativo.<ref>I casi variabili sono elencati anche dai forum della [http://www.accademiadellacrusca.it/faq/faq_risp.php?id=3946&ctg_id=93 Crusca]. Si avrà dunque: ''Amici, non vi ho mai tradito/i; mi hai visto/a in chiesa con l'abito bianco? Ci hai dimenticato/i/e? Prima di spedirle, Giovanni lesse e rilesse le cartoline che aveva scritto/e.'' In genere, in questi casi è più frequente la versione senza accordo. Soprattutto l'accordo al pronome relativo è raro e relegato ai testi letterari. Inoltre, contrariamente alle regole dell'italiano standard moderno, si ritrova in testi vecchi perfino l'accordo con l'oggetto quando esso è posposto al verbo:'' E la gente cosa farà? - domandò ancora colui che aveva '''fatta''' l'altra domanda'' ([[Alessandro Manzoni]], ''[[I promessi sposi]]'', Capitolo XVI).</ref>
 
Soprattutto nella coniugazione in -''ere'', le forme del [[participio]] passato possono essere irregolari. Si rimanda, per gli altri casi, alla voce sui [[verbi irregolari italiani]].
 
In Italia del Sud, soprattutto in passato, si tendeva a sovrautilizzare il verbo ''avere'' (''io ho andato'').
 
== Cenni storici ==