Culto religioso nell'antica polis reggina: differenze tra le versioni

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La festa durava circa due mesi ed era fondata sulla centralità del culto di Apollo nella vita della polis reggina.
 
Secondo alcune fonti il culto di Apollo a Reggio risalirebbe al tempo in cui un gruppo numeroso di calcidesi fondarono la città<ref>{{collegamento interrotto|1=[http://prod.percorsidiarcheologia.it/index2.php?option=com_content&do_pdf=1&id=63 Fonte] |date=novembre 2017 |bot=InternetArchiveBot }}</ref> su indicazione dell'[[oracolo di Delfi]]. L'oracolo avrebbe ordinato loro di recarsi in Ausonia, sbarcare alla foce dell'Apsia<ref>l'attuale fiume Calopinace</ref>, il più sacro dei fiumi, e in quel luogo fondare una città da consacrare ad Apollo per liberare [[Calcide]] dalla carestia che la colpì. Ai calcidesi si sarebbero aggiunti anche dei messeni, profughi dal Peloponneso per aver difeso un gruppo di spartani che avevano profanato delle vergini. Emerge in questa versione il ruolo di Apollo Archegete.
 
A parere di [[Marco Terenzio Varrone|Varrone]], invece, il culto di [[Apollo]] avrebbe origini più antiche della stessa fondazione della città e risalirebbe ad età eroica quando [[Oreste (figlio di Agamennone)|Oreste]] nei pressi di Rhegion trova i sette fiumi indicatigli da Apollo per purificarsi dal matricidio. Egli collega infatti il mito di Oreste, il cui episodio di purificazione viene localizzato presso il fiume Metauros (l'odierno [[Petrace]])<ref>vedi anche il testo "GIOJA TAURO- Vicende storiche cittadine da Matauros ad oggi" Ed. Club Ausonia, Reggio Calabria, 1995</ref>, confine tirrenico fra Rhegion e la chora di Locri, con il particolare della costruzione del tempio di Apollo eretto da Oreste.