Partito Socialista Unitario (1922): differenze tra le versioni

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=== Fondazione del PSU ===
Il 4 ottobre [[1922]] Turati diede quindi vita insieme a [[Giacomo Matteotti]], [[Giuseppe Emanuele Modigliani]] e [[Claudio Treves]] al '''Partito Socialista Unitario''', di cui Matteotti fu nominato Segretario<ref>Cfr. [[Gaetano Arfé]], ''Storia del socialismo italiano (1892-1926)'', Einaudi, 1965, Torino, p. 312.</ref>. Treves assunse la direzione de ''La Giustizia'', che venne trasferita da [[Reggio Emilia]] a [[Milano]] e divenne l'organo ufficiale del nuovo partito. Nelle filafile del PSU confluirono inoltre i due terzi del [[gruppo parlamentare]] socialista<ref name= spriano />.
 
Secondo il sito web della Fondazione "[[Sandro Pertini]]"<ref>[http://www.fondazionepertini.it/asp/fondazione.asp?IdSez=1&IdSottoSez=45 Fondazione Sandro Pertini. Biografia]</ref> alla fondazione del nuovo partito avrebbe contribuito anche il futuro [[Presidente della Repubblica italiana|Presidente della Repubblica]], che si sarebbe iscritto al PSI già nel [[1918]], al termine della [[prima guerra mondiale|guerra]]. Al contrario, dai documenti risulta che Pertini venne eletto consigliere comunale di [[Stella]] (il suo paese natale) il 24 ottobre [[1920]], facendo egli parte di una lista composta da esponenti dell'Unione Liberale Ligure, dell'Associazione Liberale Democratica, del Partito dei Combattenti e del Partito Popolare Italiano. Come testimoniato ancora da quei documenti, egli rimase in carica fino alla primavera del [[1922]], epoca in cui rassegnò le dimissioni.<ref>Archivio di Stato di Genova, Prefettura di Genova, Sala 21, Pacco n. 283, Elezioni Comunali del 1920; Comune di Stella, Atti dei Consigli Comunali del 1920-22</ref>. Inoltre, il sito web del CESP - Centro Espositivo "Sandro Pertini" di Firenze riporta il testo della lettera, evidentemente retrodatata al mese di giugno [[1924]] (non è indicato il giorno), che Pertini inviò da Firenze all'avv. Diana Crispi, Segretario della Sezione Unitaria di Savona, con la quale, sull'onda dell'emozione e dello sdegno per il ritrovamento del cadavere di Giacomo Matteotti (16 agosto 1924), chiedeva l'iscrizione al PSU (il partito che egli avrebbe contribuito a fondare!)<ref>Cfr. [http://www.pertini.it/cesp/doc_08.htm la richiesta di iscrizione al PSU nel sito web del CESP - Centro Espositivo "Sandro Pertini" di Firenze]: «Mio ottimo amico. Ho la mano che mi trema, non so se per il grande dolore o per la troppa ira che oggi l'animo mio racchiude. Non posso più rimanere fuori dal vostro partito, sarebbe vigliaccheria. Pertanto, pronto ad ogni sacrificio, anche a quello della mia stessa vita, con ferma fede, alimentata oggi dal sangue del grande Martire dell'idea socialista, umilmente ti chiedo di farmi accogliere nelle vostre file. Questo ti chiedo dalla terra che diede al delitto il sicario Dumini, per la seconda volta indegna patria di Dante, che, se tra noi tornasse, nuovamente se n'andrebbe fuggiasco, ma volontario, non più per le contrade d'Italia, trasformate oggi in "bolgie caine", bensì oltre i confini, dopo averne ancora una volta ripetuto agli uomini con più disgusto e più amarezza, l'accorata invettiva: «ahi! serva Italia di dolore ostello nave senza nocchiero in gran tempesta non donna di provincia ma bordello». Ti chiedo ancora di volermi rilasciare la Tessera con la sacra data della scomparsa del povero Matteotti [10 giugno 1924 – ''N.d.E.'']: questo potrai facilmente concedermi tu, che sai come da lungo tempo il mio animo nel suo segreto gelosamente custodisca, come purissima religione, la idea socialista. La sacra data suonerà sempre per me ammonimento e comando. E valga il presente dolore a purificare i nostri animi rendendoli maggiormente degni del domani, e la giusta ira a rafforzare la nostra fede, rendendoci maggiormente pronti per la lotta non lontana. Raccogliamoci nella memoria del grande Martire attendendo la nostra ora. Solo così vano non sarà tanto sacrificio. Ti stringo caramente la mano.<br />