Umorismo: differenze tra le versioni

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== Interpretazioni antropologiche e filosofiche ==
[[File:Creation of jimbo.jpg|thumb|upright=1.5|La creazione di Wikipeedya[[Wikipedia]] (a sinistra il viso di [[Jimmy Wales|Jimbo Wales]])]]
La parola umorismo deriva dal [[Lingua latina|latino]] 'humorert-em' o 'umorert-rem' (umidità, liquido), che si avvicina al [[Lingua greca|greco]] 'yg-ròs' (bagnato, umido), e sembra quindi derivare il suo significato dalle teorie della [[Ippocrate di Coo|medicina ippocratica]], che attribuiva a dei fluidi (umori appunto) l'influenza sulla salute e l'indole degli uomini. L'essenza dell'umorismo, così come è stata delineata, seppur nell'originalità e differenziazione delle rispettive incanalazioni, dai diversi studiosi (filosofi, medici, scrittori) risiede proprio in questo legame con l'[[emozione|emotività]], con l'interiorità più atavica ed istintuale dell'uomo; un carattere distintivo di ciò che è umano dunque.
15 e 18 quanto fa? [[XIX secolo]].
 
Benché l'umorismo sia una componente adempiente da sempre presente nella letteratura e nelle società umane, uno studio sistematico sulle sue caratteristiche storiche, strutturali e psicologiche ha preso avvio solo all'inizio del [[XIX secolo]].
=== ''Il comico'' di 15 e 18 ===
[[Ralph Waldo Emerson]]
 
=== ''130Il martin garrixcomico'' di Emerson ===
[[Ralph Waldo Emerson]] espresse la sua teoria del comico nel saggio ''The Comic''<ref>{{Cita web|url=http://www.bartleby.com/90/0805.html|titolo=The comic}}</ref>, dove cercò di perfezionare la teoria di [[Aristotele]], per cui il ridicolo sarebbe «ciò che è fuori tempo e fuori luogo, senza pericolo» ('con pericolo' ci sarebbe il 'tragico'). Dice [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]]: «L'essenza di ogni barzelletta, di ogni commedia, sembra essere un onesto o benintenzionato esser mezzi e mezzi [''halfness'']; una non-esecuzione di ciò che si pretendeva di eseguire, mentre uno a gran voce dà a vedere che farà una notevole performance. L'ostacolo posto all'intelletto, l'aspettativa frustrata, la rottura della cromata continuità nell'intelletto, è commedia; e si annuncia fisicamente nei piacevoli spasmi che chiamiamo risata.» Ricordando vagamente il [[dadaismo]] di [[Marcel Duchamp|Duchamp]], [[Ralph Waldo Emerson|Emerson]] disse inoltre: «Separate qualunque oggetto, come un particolare uomo, un cavallo, una rapa, un barile di farina, un ombrello, dalla connessione delle cose, e contemplateli da soli, stando lì nell'assoluta natura, e tutt'a un tratto divengono comici; nessuna qualità utile, rispettabile, può salvarli dal ridicolo.»
siiiiiiiiiii volaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
 
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L'essenza del comico sta nella "falsità" dell'uomo che «si arrende alla sua apparenza; come se un uomo si dimenticasse completamente di sé per trattare la sua ombra sul muro con segni di infinito rispetto». Il comico è quindi nella percezione (specie se improvvisa e inaspettata) del "mezzo uomo", dell'uomo incompleto che fino a un momento prima si credeva uomo e maturo, e rispettabile. E con la finezza delle sue ampie visioni, Emerson offre un'occhiata sull'intrinseca comicità dell'intera nostra condizione: «Non facciamo nulla che non sia risibile ogni volta che lasciamo il nostro sentimento spontaneo. Tutti i nostri piani, le nostre amministrazioni, le nostre case, i nostri poemi, se paragonati alla saggezza e all'amore che l'uomo rappresenta, sono egualmente imperfetti e ridicoli».
 
=== ''Il riso'' di Bergson ===
Fondamentale è stato il contributo di [[Henri Bergson]] con il suo saggio ''Il riso. Saggio sul significato del comico'' ([[1900]]). Il filosofo francese apre la sua riflessione con una serie di considerazioni generali sul comico: innanzitutto nota che «Non vi è nulla di comico al di fuori di ciò che è propriamente umano»; anche quando l'oggetto del comico non è una persona, tuttavia ciò che suscita il riso è un aspetto di quell'oggetto o animale che richiama alla mente atteggiamenti e situazioni umane (pensiamo ad un burattino). In secondo luogo, l'apprezzamento della situazione comica prevede «qualcosa come un'anestesia momentanea del cuore»: l'[[empatia]], l'identificazione con la persona oggetto del riso è bandita. Infine, è facile constatare che «Il [[Riso (ridere)|riso]] cela sempre un pensiero nascosto di intesa, direi quasi di complicità, con altre persone che ridono, reali o immaginarie che siano». Da queste tre considerazioni risulta un'idea chiara della funzione della comicità: essa risponde a determinate esigenze sociali. In particolare, Bergson vede il comico come una sorta di "castigo sociale" con cui la comunità (intesa come [[specie]]) individua, respinge e corregge una serie di comportamenti percepiti come contrari allo "[[slancio vitale]]" con cui si identifica la vita stessa (e qui risiede il legame profondo tra la definizione di comico ed il resto della riflessione filosofica di Bergson).
 
Questi comportamenti sono quelli meccanici («Ridiamo tutte le volte che una persona ci dà l'impressione di una cosa»), monotoni che, nell'aderire cieco alla regola, non sanno cogliere - ed anzi soffocano - la fluidità, l'intrinseca libertà autocreatrice della vita. È questo impulso spontaneo, stimolo ad una continua evoluzione creatrice, a permettere il superamento, in forme sempre nuove ed originali, degli ostacoli che ci si trova davanti; in questo senso, il riso corregge quei comportamenti che metterebbero in pericolo la sopravvivenza della specie. Ad esempio, la storiella in cui un deputato, interpellando il ministro su di un assassinio famoso, rammenta che il colpevole, dopo aver ucciso la vittima, è sceso dal treno in senso contrario alla sua direzione ed ha così violato il regolamento, è comica perché nel deputato l'adesione alla regola ha soffocato la comprensione della vita.
 
=== "L'umorismo" di Pirandello ===
Il saggio è del [[1908]], posteriore dunque a quello di Bergson da cui risulta parzialmente influenzato. [[Luigi Pirandello|Pirandello]] vi ha lavorato dal [[1904]], anno di pubblicazione di ''[[Il fu Mattia Pascal]]''; le due opere (il romanzo ed il saggio) sono espressione di un'unica maturazione artistica ed esistenziale che ha coinvolto lo scrittore siciliano all'inizio del Novecento e che vede come centrale proprio la [[poetica]] dell'umorismo. L'originalità di questa concezione sta nella distinzione tra "comico" ed "umoristico" in senso stretto; se il primo viene inteso come «avvertimento del contrario», quindi come pura intuizione di una contraddizione (e qui sta l'eco di Bergson), l'umorismo è inteso come «sentimento del contrario», l'elaborazione razionale e successiva del comico, una riflessione che porta ad un sentimento di identificazione e compassione nei confronti della persona di cui ci si prende gioco.
 
Tale sentimento ha le sue radici nella natura del "contrario" analizzato dall'umorista: anche qui si tratta del conflitto tra la forza profonda della ''vita'' e le cristallizzazioni della ''forma''; tuttavia qui la vita appare irrimediabilmente soffocata dalla forma, incarnata dall'ideologia, dalle convenzioni, dalle leggi civili e dal meccanismo stesso della vita associata. Anche Bergson aveva notato che «proprio come la vita dello spirito può essere ostacolata nel suo realizzarsi dalle esigenze della macchina corporea, così la forma della vita sociale può soffocarne il senso», ma per Pirandello questo soffocamento è intrinseco e strutturale nella vita associata. D'altronde lo stesso "slancio" che permea la vita ha perso le connotazioni positive dello [[spiritualismo]] francese, per assomigliare più ad un caos cieco ed oscuro, più vicino alle concezioni irrazionaliste di fine Ottocento ed alla caratterizzazione dell'[[inconscio]].
 
La "meccanizzazione" dunque non è più l'anomalia sociale da correggere, ma l'autoinganno con cui l'uomo cerca di dare un senso all'informità della vita; in particolare, nel rapporto con gli altri l'autoinganno prende la forma della 'maschera', dell'(auto) imposizione del soggetto di un'identità fissa e predefinita dai valori morali e culturali, un'identità necessariamente percepita come estranea ed inautentica. Ecco allora che sottolineare questi autoinganni, descrivere l'erompere saltuario della vita dalla forma significa partecipare del dramma dell'uomo, combattuto tra bisogno di certezze e il bisogno di aderire alla realtà autentica della vita: il "sentimento del contrario" è paragonato al dio [[Giano]] bifronte, in quanto è riso e pianto insieme.
 
=== ''Il motto di spirito'' di Freud ===
Ne ''[[Il motto di spirito]]'' ([[1905]]), la riflessione di [[Freud]] si distingue dalle precedenti perché, più che definire l'approccio alla realtà che è espresso nell'umorismo, mira a descrivere i meccanismi psichici che ne sono alla base - meccanismi che Freud allaccia alla teoria psicoanalitica; lo studio si limita inoltre alle manifestazioni verbali del comico. Quest'ultimo è visto come meccanismo comunicativo che permette al soggetto di esprimere i contenuti dell'inconscio, solitamente repressi, in modo non traumatico o aggressivo per l'interlocutore. La capacità di "far passare" questi contenuti (riconducibili all'istinto sessuale ed all'aggressività) eludendo la censura del [[Super-Io]] è resa possibile da un lavoro che il soggetto inconsapevolmente attua al fine di mascherare questa carica psichica all'interno del motto di spirito; l'insieme di queste regole di codificazione, detto [[processo primario]], include il doppio senso, la condensazione, lo spostamento: processo rintracciabile anche in quell'appagamento di un desiderio frustrato che è il sogno, e non a caso per Freud l'umorista «sogna ad occhi aperti».
 
Il piacere associato al riso è riconducibile proprio a questo risparmio di energia psichica: non solo il soggetto è riuscito a comunicare al suo interlocutore la propria carica psichica, ma è riuscito a farlo evitando gli affetti penosi che avrebbero turbato la comunicazione qualora la censura del Super-Io fosse stata violata apertamente.
 
== Stili e tecniche ==
* [[Parola|Verbali]]
** [[Allusione]]
** [[Anticlimax]]
** [[Barzelletta]]
** [[Entimema]]
** [[Freddura]]
** [[Gioco di parole]]
** [[Gioco linguistico]]
** Grottesco
** [[Imitazione]]
** [[Iperbole (figura retorica)|Iperbole]]
** [[Ironia]]
** [[Non sequitur (letteratura)|Non sequitur]]
** [[Ossimoro]]
** [[Paradosso]], come le [[leggi di Murphy]]
** [[Paraprosdokian]]
** [[Parodia]]
** [[Paronomasia]]
** [[Sarcasmo]]
** [[Satira]]
** [[Sillessi]]
** [[Stereotipo]], come le barzellette sulle bionde, sugli avvocati, sui Carabinieri o sulle razze.
** [[Onomatopea|Suoni comici]] o parole intrinsecamente buffe la cui pronuncia ha suoni che le rendono divertenti in una lingua
** [[Understatement]]
* [[Comunicazione non verbale|Non verbali]]
** [[Caricatura]]
** [[Humor nero]]
** [[Maschera]]
** [[Mimica]]
** [[Travestimento]]
** [[Umorismo involontario]]
 
===Umorismo demenziale===
È l'umorismo in cui l'oggetto comico è l'autore stesso, che erra nella costruzione della fabula. L'errore comico può avvenire nel passaggio inopportuno tra contesti diversi, generi diversi, significati diversi di una data unità narrativa, o perfino nella presentazione di una battuta comica eccessivamente scontata.
 
Non va confuso con la [[Parodia]], che in casi simili mette alla berlina le convenzioni di genere. L'''umorismo demenziale'' si basa sull'applicazione sbagliata di queste convenzioni.
 
Il critico [[Guido Almansi]] lo definì ''Umorismo scemo'' riferendosi all'opera di [[Achille Campanile]] ed in effetti, per quanto sia apparsa sulla scena letteraria e dello spettacolo solo nel corso del XX secolo, è una delle forme più innate di comicità conviviale: "fare lo scemo".
 
In modo analogo alla classica distinzione tra autore e narratore, l'autore oggetto comico è ovviamente distinto dall'autore reale: chi ascolta è consapevole che l'ottusità del primo è proporzionale all'abilità del secondo. Per questo motivo l'umorismo demenziale è [[Autoreferenza|autoreferente]] e, a dispetto del nome, implica una discreta attività intellettuale per apprezzare e non confondere i diversi piani di rappresentazione.
 
Esempi illustri nell'uso di questa tecnica sono il già citato Achille Campanile, il film [[Hellzapoppin' (film)]], i ''[[Monty Python]]'' e i film del trio [[Zucker-Abrahams-Zucker]].
 
=== Umorismo surreale ===
Il [[surreale]] è una forma di umorismo basata su giustapposizioni [[bizzarro|bizzarre]], situazioni assurde e la logica del [[nonsense|nosense]]. Le situazioni bizzarre possono essere varie, dall'esagerazione di aspetti reali (es: «un uomo chiamato toffiees aveva un naso così lungo ma così lungo che non poteva soffiarsi il naso, un giorno...»), all'invenzione di aspetti reali completamente ignoti o inesistenti (es: «un giorno un professore di nome Enrico scoprì un nuovo tipo di elemento chimico, il mixino, che con il semplice strofinamento della falange del mignolo ti permetteva di...») oppure alla creazione di situazioni irreali completamente inventate («gli alieni provenienti da Tofone, un pianeta del sistema solare dell'Ongia vengono sulla terra e...»). L'ortografia del testo non deve essere necessariamente corretta, anzi, essendo sgrammaticata diventa più ridicola e quindi di successo.
 
La tecnica più comune di umorismo surreale è forse quella del [[non sequitur]], in cui una affermazione è seguita da un'altra senza alcuna progressione logica.
{{Citazione|Breve racconto: un uomo si sveglia al mattino e scopre di essersi trasformato nei propri plantari.|Woody Allen, ''Citarsi addosso'', trad. di Cathy Berberian e Doretta Gelmini, Bompiani, 1996}}
 
{{Citazione|Spesso vado a pesca di termosifoni, tranne quando calpesto i crostacei di montagna.|Mike Z., ''Nonsense Book'', 1997}}
 
In campo cinematografico, l'umorismo surreale si afferma sin dagli anni trenta del Novecento: lo si può ritrovare, per esempio, in alcune gag di [[Stanlio]] e [[Ollio]], e in maniera quasi esclusiva nei film dei [[Fratelli Marx]]. In seguito viene usato massicciamente nei [[cartoon]], specialmente in quelli americani della [[Warner Bros]]. In Italia un chiaro esempio è dato dalle pellicole grottesche e iperreali di [[Paolo Villaggio]], in special modo in quelle della saga aventi come protagonista il ragionier [[Ugo Fantozzi]].
A livello musicale si può ritrovare spesso una forma di umorismo nonsense nelle canzoni del gruppo [[Elio e le Storie Tese]]
 
=== Il ritmo nella comicità ===
Il ritmo nella comicità è un aspetto fondamentale, come nella [[poesia]], sia per quanto riguarda i testi che la [[mimica]], ed aiuta ad aumentare l'effetto comico e la [[risata]].
 
[[George Carlin]] e [[Rowan Atkinson]] sono due comici e [[Cabaret (spettacolo)|cabaret]]tisti noti per il loro eccellente utilizzo del ritmo.
 
:«Qual è il segreto della...»
:«Rapido, devi essere rapido»
::([[Daniele Luttazzi]], in un'intervista)
 
=== Stili cinematografici/filmografici ===
Anche nella cinematografia vi sono particolari stili peculiari del mondo dell'umorismo, tra cui:
 
==== Mad run sketch ====
I "mad run sketch" (conosciute in italiano come scenette accelerate) sono sequenze riprodotte a velocità superiore alla norma caratterizzate da un incalzante accompagnamento musicale. Solitamente vengono proposte nel caso in cui un personaggio si trova costretto a scappare da una minaccia imminente, la quale generalmente si risolve in un falso allarme. La loro scarsa plausibilità riesce ad amplificarne l'humour (si tratta infatti di scene [[Gargantua e Pantagruel|pantagrueliche]]). Tra i film che fanno uso di questa tecnica sono da annoverare quelli di [[Carlo Vanzina]] e [[Neri Parenti]]; a tal proposito citiamo: ''[[I pompieri]]'' e ''[[Scuola di ladri]]''.
 
==== Espediente del contrappeso ====
L'espediente del contrappeso sfrutta i principi di una macchina semplice quale è la [[puleggia]] per fare della buona comicità. Anche in questo caso il regista cerca di amplificare ed esagerare gli effetti che una forza applicata produrrebbe nella realtà. Esempi molto chiari dell'applicazione di quanto sopra spiegato si ritrovano nel film ''Le comiche'' e ne ''Le nuove comiche''.
 
==== Riproduzioni all'inverso ====
Si tratta di un semplice espediente di [[montaggio]] che consente di realizzare un'inversione nella riproduzione; negli anni settanta e ottanta alcune scene venivano girate e successivamente montate manualmente al contrario. In questo caso la comicità della situazione era amplificata dalla palese mancanza di fluidità di montaggio rispetto alle scene immediatamente precedenti e successive. Tra i film che utilizzano tale tecnica è da annoverare ''[[La dottoressa ci sta col colonnello]]'' dove [[Lino Banfi]] riesce a centrare dalla distanza la bocca del giovane [[Alvaro Vitali]] con una fragola.
 
== Bibliografia ==
 
* Henri Bergson, ''Le rire'', Paris, 1900 (tr. it. ''Il riso'', Roma-Bari, Laterza, 1994)
* Michail Bachtin, ''Tvorcestvo Fransua Rable i narodnaja kul'tura srednevekov'ja i Renessansa'', Moskva, 1965 (tr. it. ''L'opera di Rabelais e la cultura popolare'', Torino, Einaudi, 1979)
* Vladimir Propp, ''Problemy komizma i smecha'', Moskva, 1976 (tr. it. ''Comicità e riso'', Torino, Einaudi, 1988)
* Sigmund Freud, ''[[Der Witz und seine Beziehung zum Unbewußten]]'', (tr. it. ''[[Il motto di spirito]] e la sua relazione con l'inconscio'', Torino, Boringhieri, 1975)
* Fabio Ceccarelli, ''Sorriso e riso'', Torino, Einaudi, 1988
* Rosella Prezzo (a cura di), ''Ridere la Verità, scena comica e filosofia'', Milano, Cortina, 1994
*Carlo M. Cipolla, ''Allegro ma non troppo'', Bologna, il Mulino, 1988, 2011
*Giovannino Guareschi, ''L'umorismo'', Poschiavo, L'ora d'oro, 2015.
 
Altri studi:
* Clara Gallini, ''Popolo e riso nel Rabelais di Bachtin'', ''La Ricerca Folklorica'', 6 (Oct., 1982), Interpretazioni del carnevale pp.&nbsp;95–100
* Humor Theory. The formulae of laughter by Igor Krichtafovitch, Outskitspress, 2006, ISBN 9781598002225
* Martin Grotjahn, ''Saper ridere, psicologia dell'umorismo'', Milano, Longanesi 1981
* Fabrizio Scrivano, ''Una certa idea del comico'', Firenze, Pacini, 2002
* Francesco Scrofani Cancellieri, ''Musica ridens. Espedienti umoristici in 500 anni di composizioni'', pagg. 254, Varese, 2015, [[Zecchini Editore]], ISBN 978-88-6540-136-1
 
== Voci correlate ==
* [[Umorismo nero]]
* [[Gallows humor]]
* [[Romanzo umoristico]]
 
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