Giovanni Nicotera: differenze tra le versioni
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La pena fu tramutata in ergastolo. Prigioniero a [[Isola di Favignana|Favignana]]<ref>{{Cita libro|autore = Giulio Pons|titolo = Favignana, Guida ai punti di interesse|anno = 2015|editore = |città = |url = http://www.guida-favignana.it/via-giovanni-nicotera-chi-era-costui/}}</ref>, fu liberato nel [[1860]] per l'intervento di Garibaldi. Inviato per conto di questi in [[Toscana]], formò un corpo di volontari per tentare di invadere lo [[Stato Pontificio]], tuttavia esso fu costretto al disarmo e allo scioglimento da [[Bettino Ricasoli|Ricasoli]] e [[Camillo Benso Conte di Cavour|Cavour]].
Il gruppo di Nicotera
Nel [[1862]] fu al fianco di Garibaldi sull'[[Aspromonte]] e quindi, nel [[1866]], comandò il 6º reggimento volontari nella [[Terza guerra d'indipendenza]] contro l'[[Austria]]. L'anno seguente entrò in territorio pontificio da sud ma la [[battaglia di Mentana|sconfitta di Garibaldi]] a [[Mentana (Italia)|Mentana]] pose fine all'operazione. Fin dal 1860 aveva anche intrapreso una attività politica, pubblicando articoli su un giornale, ''Il popolo d'Italia'', al quale collaborava anche [[Aurelio Saffi]]; per un decennio fu su posizioni di estrema opposizione; dal [[1870]] iniziò tuttavia ad appoggiare le riforme militari di [[Cesare Francesco Ricotti-Magnani|Ricotti-Magnani]].
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