Effetto Dunning-Kruger: differenze tra le versioni

Sebbene una descrizione dell'effetto Dunning-Kruger sia stata proposta solo nel [[1999]], Dunning e Kruger stessi hanno osservato considerazioni simili in [[Charles Darwin]] («L'ignoranza genera fiducia più spesso della conoscenza»)<ref name="unskilledunaware">{{en}} {{Cita web|url=http://www.lorenzomagri.it/psicologia/dunning-kruger-effect-ignoranti-e-inconsapevoli.html|titolo=L'origine dell'Uomo|autore=Charles Darwin|anno=1871|p=4|accesso=27 marzo 2013}}</ref> e [[Bertrand Russell]] («Una delle cose più dolorose del nostro tempo è che coloro che hanno certezze sono stupidi, mentre quelli con immaginazione e comprensione sono pieni di dubbi e di indecisioni»).<ref name="unskilledunaware" /> Geraint Fuller, commentando l'articolo, nota che [[William Shakespeare|Shakespeare]] si esprime in modo analogo in ''[[Come vi piace]]'' («Il saggio sa di essere stupido, è lo stupido invece che crede di essere saggio»).<ref>{{en}} {{Cita pubblicazione|cognome=Fuller|nome=Geraint|titolo=Ignorant of ignorance?|rivista=Practical Neurology|volume=11|numero=6|pagine=365|anno=2011|url=http://pn.bmj.com/content/11/6/365.short|doi=10.1136/practneurol-2011-000117|pmid=22100949}}</ref> Risalendo ancora più indietro nel tempo, non si può non ricordare la celebre frase del filosofo greco [[Socrate]], attribuitagli dal discepolo [[Platone]] nella sua [[Apologia di Socrate|''Apologia di Socrate'']]: «Dovetti concludere meco stesso che veramente di cotest'uomo ero più sapiente io: [...] costui credeva sapere e non sapeva, io invece, come non sapevo, neanche credevo sapere»<ref>{{Cita libro|autore=Platone|curatore=G. Giannantoni|traduttore=M. Valgimigli|titolo=Apologia di Socrate|anno=1966|editore=Laterza|città=Bari|p=39|volume=1|opera=Id., Opere}}</ref>. Alla base del pensiero socratico è proprio la convinzione di "sapere di non sapere", intesa come consapevolezza di non conoscenza definitiva, che spinge però al desiderio di conoscere: più ci si addentra nello studio e nella conoscenza, più ci si rende conto delle infinite ramificazioni del sapere. La conoscenza diviene pertanto un processo in divenire e mai del tutto esaurito. Proprio nell'accezione del messaggio di Socrate si può quindi individuare per analogia il germe antico dello studio di Dunning-Kruger.