Damiano Cunego: differenze tra le versioni

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Passa professionista nel [[2002]] con la [[Saeco Macchine per Caffè (ciclismo)|Saeco]]. Al primo anno arrivano immediatamente due successi, Giro d'Oro e Giro del Medio Brenta. L'anno seguente dimostra le sue grandi capacità di scalatore vincendo una tappa e la classifica finale della corsa a tappe cinese [[Tour of Qinghai Lake]], mentre nel [[2003]] partecipa al [[Giro d'Italia 2003|Giro d'Italia]] per fare esperienza in una grande corsa a tappe e conclude 34º.
 
La sua esplosione avviene comunque nel [[2004]], anno in cui totalizza 18 vittorie. Inizia la stagione in [[Spagna]] e tornato in [[Italia]] vince il [[Giro del Trentino]] con due tappe, il [[Giro dell'Appennino]], il [[Gran Premio Industria e Artigianato]] a [[Larciano]]. Inizia comunque la sua seconda esperienza al [[Giro d'Italia 2003|Giro d'Italia]] come gregario dii[[Gilberto Simoni]]. Visto il suo stato di forma eccellente il direttore sportivo, [[Giuseppe Martinelli (ciclista)|Giuseppe Martinelli]], suo scopritore e mentore decide di lanciarlo per la vittoria di qualche tappa. Vince il primo arrivo in salita alla terza tappa con arrivo a [[Pontremoli]] e indossa la maglia rosa. Il giorno seguente la vittoria va al suo capitano Simoni e si riprende la maglia rosa. Ma durante la corsa emerge uno stato di forma indiscutibilmente migliore di Cunego rispetto a Simoni. Damiano vince ancora alla settima tappa di [[Montevergine (Mercogliano)|Montevergine di Mercogliano]] strappandogli il simbolo del primato. Cunego riuscì a tenere la maglia nelle tappe pianeggianti fino alla cronometro di [[Trieste]], tredicesima frazione, vinta dallo specialista [[Ucraina|ucraino]] [[Serhij Hončar]]: la maglia rosa passò sulle spalle dell'altro ucraino [[Jaroslav Popovyč]], che la mantenne anche nelle due tappe in [[Croazia]]. Al ritorno in Italia ai corridori si prospettava la tappa con arrivo in salita a [[Falzes]].

La tappa si accese nella salita che portava i corridori sul passo del Furcia. Un primo allungo di Gilberto Simoni fu subito richiuso dalla maglia rosa Popovych. A 3 km dalla vetta (59 dal traguardo) arrivò il poderoso attacco di Damiano Cunego mentre tutti tenevano d'occhio il suo capitano. l 22enne della Saeco staccò la maglia rosa e via via aumentò il vantaggio portandolo fino a 3'10".In quel momento della corsa al comando c'era lo svizzero [[Niki Aebersold]] inseguito da un gruppetto di corridori tra cui [[Eddy Mazzoleni]] e [[Andrea Tonti]], entrambi compagni di squadra di Cunego che con la sua azione si aggregò all'inseguimento del leader della Phonak. I due gregari pilotarono Cunego fino alla salita del Terento, l'ultima fatica della giornata. Con una pedalata agilissima Damiano raggiunse tutti i fuggitivi stremati dalla fatica e conquistò la testa della corsa andando a vincere in solitaria con 1'14" su [[Serhij Hončar]].

Quel giorno la maglia rosa [[Jaroslav Popovyč|Popovyč]] perse 3'50", scivolando a 2'22" in classifica generale, mentre Simoni, staccato di 2'39", dovette cedere definitivamente i gradi di capitano al giovane gregario.<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo%20Piano/2004/05-Maggio/25/arrivo.shtml|titolo=Gazzetta dello Sport - Giro d'Italia - Impresa di Cunego: è in rosa|sito=www.gazzetta.it|accesso=2017-08-08}}</ref> Tuttavia alla tappa di [[Bormio|Bormio 2000]] Simoni, ferito nell'orgoglio e vedendo l'intera squadra sempre più entusiasta per il giovane veronese, decide di far saltare il banco nella salita verso La Motta, cessa di fare da gregario di lusso a Cunego ed esce allo scoperto. Nel momento in cui molla lo stremato Garzelli in fuga per scollinare per primo sulla [[Cima Coppi]], il campione di Palu di Giovo allunga sul gruppo. Tuttavia Cunego non solo non è in difficoltà ma si prodiga a stoppare [[Dario David Cioni]] e [[Vladimir Miholjević|Vladimir Miholjevic.]] Simoni ormai allo scoperto da diversi chilometri non trova più le forze per mantenere la navigazione solitaria.

Cioni smuove ancora le acque, Cunego risponde e lo segue assieme all'ucraino [[Serhij Hončar]] e al messicano [[Julio Alberto Pérez Cuapio|Julio Alberto Perez Cuapio]]. Rstano quindi in cinque a contendersi la meta: Cunego cerca insistentemente lo sguardo di Simoni e, vedendo il trentino con la lingua di fuori, apre le ali verso il traguardo senza voltarsi più indietro. Si aggiudica così la sua quarta vittoria al Giro.<ref>{{Cita web|url=http://www.repubblica.it/2004/e/sezioni/sport/giro2004/tappa18/tappa18.html|titolo=Repubblica.it/sport: Cunego, le mani sul Giro d'Italia trionfo sul Gavia, Simoni umiliato|sito=www.repubblica.it|accesso=2017-08-08}}</ref> La reazione di Simoni tuttavia non è certo serena. "Bastardo. Sei un ignorante". Le parole gridate da Gilberto Simoni sul traguardo di Bormio 2000 hanno sancito la fine dell’idillio tra lui e Cunego, avviato a conquistare un Giro d’Italia in cui era partito per fare da gregario al trentino maglia rosa nel 2001 e nel 2003.

Da alleati, i due galli di casa Saeco si sono trasformati in acerrimi rivali. Nel team si cercò di ridimensionare l’episodio, classificando la reazione di Simoni come uno sfogo istintivo legato all’amarezza per una corsa e un Giro che non sono andati come il capitano sperava. Il team manager Claudio Corti infatti sull’episodio di Bormio disse: "Umanamente è comprensibile. Simoni ha avuto uno sfogo, ma è già rientrato. Pensava di vincere la tappa, gli accordi però erano che in caso di volata fosse prediletto Cunego". Sulla stessa linea il direttore sportivo Giuseppe Martinelli: "Quello che ha detto Simoni mi interessa fino a un certo punto. Abbiamo fatto quello che dovevamo fino all’ultimo. In fondo è comprensibile, mi sarei meravigliato di una reazione contraria, visto che si tratta di un campione che poteva vincere il terzo Giro. Per quanto mi riguarda, rifarei tutto".<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo%20Piano/2004/05-Maggio/29/presenta.shtml|titolo=Gazzetta dello Sport - Giro d'Italia - Simoni-Cunego, il grande freddo|sito=www.gazzetta.it|accesso=2017-08-08}}</ref> Al termine della passerella di Milano Damiano Cunego poté così festeggiare, a sorpresa, la vittoria nella "Corsa Rosa" con quattro vittorie di tappa arrivando anche secondo nella classifica a punti e di montagna. Secondo chiuse l'ucraino [[Serhij Hončar]], terzo, a soli 3 secondi dall'ucraino, [[Gilberto Simoni]]. Dopo il successo di [[Milano]] vince il [[Gran Premio Fred Mengoni]] battendo gli azzurri di [[Franco Ballerini]] e partecipa insieme alla sua squadra, la Saeco alla [[Vuelta a España 2004|Vuelta a España]] dove coglie un terzo posto alla 19ª tappa [[Ávila]] > [[Collado Villalba]]. Conclude la Vuelta al 16º posto.
 
In fondo è comprensibile, mi sarei meravigliato di una reazione contraria, visto che si tratta di un campione che poteva vincere il terzo Giro. Per quanto mi riguarda, rifarei tutto".<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Ciclismo/Primo%20Piano/2004/05-Maggio/29/presenta.shtml|titolo=Gazzetta dello Sport - Giro d'Italia - Simoni-Cunego, il grande freddo|sito=www.gazzetta.it|accesso=2017-08-08}}</ref> Al termine della passerella di Milano Damiano Cunego poté così festeggiare, a sorpresa, la vittoria nella "Corsa Rosa" con quattro vittorie di tappa arrivando anche secondo nella classifica a punti e di montagna. Secondo chiuse l'ucraino [[Serhij Hončar]], terzo, a soli 3 secondi dall'ucraino, [[Gilberto Simoni]]. Dopo il successo di [[Milano]] vince il [[Gran Premio Fred Mengoni]] battendo gli azzurri di [[Franco Ballerini]] e partecipa insieme alla sua squadra, la Saeco alla [[Vuelta a España 2004|Vuelta a España]] dove coglie un terzo posto alla 19ª tappa [[Ávila]] > [[Collado Villalba]]. Conclude la Vuelta al 16º posto.
 
[[File:Cunego.jpg|thumb|Damiano Cunego durante una cronometro del [[Giro d'Italia 2005]], concluso al 18º posto]]