Tantra: differenze tra le versioni

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== Gli aspetti peculiari ==
Secondo l'accademico Padoux è possibile elencare una serie di caratteristiche peculiari dell'universo tantricoTantra in sé, aspetti atti a riconoscere ciò che è "tantrico". Essi sono<ref>Padoux, 2011, p. 27-28.</ref>:
* <u>Immanenza</u>: l'universo e gli esseri umani sono permeati dell'energia divina, la ''[[shakti|śakti]]'', personalizzata come una [[Devi|Dea]].
* <u>Trasmissione</u>: il ''tāntrika'' è un iniziato, il che implica la presenza di un maestro, il [[guru]], e una trasmissione della dottrina (''[[Sampradaya|saṃpradāya]]'') di maestro in maestro.
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Lo stesso autore più recentemente<ref>White, 2005.</ref> ha evidenziato come la caratteristica comune delle dottrine e delle pratiche tantriche consista nell'uso di ''[[maṇḍala]]'', ''[[mantra]]'' e ''[[Rito|pratiche rituali]]'' allo scopo di mappare, organizzare e controllare un universo di potenze, impulsi e forze caotiche.<ref>Tali dottrine e pratiche emergono in [[India]] contestualmente al crollo della dinastia [[Gupta]] nel VI secolo, dinastia sostituita da un emergere disorganizzato di poteri non legittimati secondo le autorità dottrinali vediche e che quindi si appoggiavano, per la loro legittimazione, a culti marginali che li investivano proprio mediante l'uso di mantra alla dignità regale.</ref>
* [[Madeleine Biardeau]] riassume le dottrine tantriche come "un tentativo di porre ''[[Kama (divinità)|kāma]]'', il desiderio, in ogni suo significato, al servizio della liberazione."<ref>Madeleine Biardeau, ''L'Hindouisme. Anthropologie d'une civilisation'', Paris, 1981.</ref>
* [[Prabhat Ranjan Sarkar]] filosofo indiano contemporaneo noto anche con il nome spirituale di ''Shrii Shrii Ánandamúrti'', spiega così il significato del termine tantra: "Il significato del termine ''tantra'' è "liberazione dal legame". La lettera ''ta'' è il seme (suono) dell'ottusità (staticità). E il verbo radice ''trae'' suffissato da ''da'' diventa ''tra'', che significa "ciò che libera" - così, quella pratica spirituale che libera l'aspirante dall'ottusità o dall'animalità della forza statica ed espande il sé spirituale dell'aspirante è il ''Tantra sadhana''. Per questo non potrebbe esistere alcuna pratica spirituale senza ''Tantra''.<ref>Shrii Shrii Anandamurti (Ac. Vijayananda Avt. Editor). ''Discourses on Tantra. Vol. 2''. Calcutta: AMPS-Ananda Printers, 1994, (traduzione dall'originale in lingua inglese).</ref> Lo stesso autore, in un altro volume spiega che i praticanti del tantra più elevato dovrebbero possedere ampie visuali, rinunciando ai pensieri ristretti ed essere disposti a sacrificarsi al fine di promuovere il benessere altrui. Superando in tal modo, attraverso l'autorealizzazione e il servizio disinteressato all'umanità, diversi ostacoli mentali.<ref>"Una persona che, senza considerazione di casta, credo o religione, aspiri all'espansione spirituale o faccia cose concrete è un '''tantrico'''. Il Tantra non è né una religione, né un "ismo". Il Tantra è la scienza spirituale fondamentale. Così, ovunque vi sia una pratica spirituale, è garantito che essa sia imperniata sul culto tantrico. Dove non vi siano pratiche spirituali, quando le persone pregano Dio per la soddisfazione di ristretti desideri mondani, quando l'unico slogan è "dacci questo e poi quest'altro" soltanto qui troviamo che il tantra sia sconsigliato. Così, soltanto coloro che non comprendono il Tantra o che, dopo averlo compreso non vogliano impegnarsi in alcuna pratica spirituale, si oppongono al culto del Tantra. (traduzione propria da Sarkar, Prabhat Ranjan, ''Tantra and its Effect on Society'', Bhagalpur, 1959).</ref>
 
== Caratteristiche e terminologia ==