Battaglia di Aquae Sextiae: differenze tra le versioni

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In realtà la mossa che fece Teutobod è proprio ciò che si auspicava Mario, il console decise infatti di levare rapidamente il campo e utilizzando percorsi sconosciuti ai Germani riuscì a precedere l'avanguardia dei barbari, costituita dal popolo degli [[Ambroni]] quantificabile in 30.000 guerrieri, accampandosi su di un pendio che sbarrava l'accesso alla vallata dell'[[Arc (fiume Provenza)|Arc]] presso [[Aquae Sextiae|Aquae Sextie]], in posizione favorevole ma priva di sorgenti.<ref name=":1" />
 
All'arrivo degli Ambroni, Mario ordinò di preparare prima il campo, tuttavia coloro che erano addetti al trasporto dell'acqua dalle fonti vennero in contatto con gli Ambroni dediti anch'essi alla stessa attività, dal parapiglia ne scaturì un vero scontro, una prova di forza: gli alleati italici, in particolar modo i liguri, si gettarono sugli Ambroni che stavano cercando di guadare il fiume e che, a causa della corrente avevano rotto le schiere, la posizione sfavorevole dei Germani e l'impeto dei liguri che giungevano scendendo dalla collina trasformò lo scontro in un massacro dal quale ben pochi Ambroni riuscirono a sfuggire riguadagnando la riva deve era posto il loro campo. Nella seconda parte del combattimento i romani si diressero verso il campo degli AmboniAmbroni dove incontrarono la resistenza non solo dei superstiti ma anche delle donne che combatterono insieme agli uomini, la battaglia terminò solo al tramonto quando i romani si ritirarono. Secondo [[Plutarco]] lo scontro "''fu opera del caso piuttosto che della volontà generale''"<ref name=":2">{{cita|Andrea Frediani|p.189.}}</ref>
 
=== L'arrivo dei Teutoni e lo scontro finale ===
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Nel frattempo Mario,</ref><ref name=":3" />
 
Il campo teutone fu sottoposto a minuzioso saccheggio, Gaio Mario divise il bottino fra i suoi soldati e quanto invece non fosse ritenuto idoneo per il trionfo, fu ammucchiato e bruciato in una grande pira sacrificale.<ref name=":3" />
 
== Conseguenze ==