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Se infatti nella [[fisica classica]] qualsiasi grandezza era ritenuta, in qualche senso, ''osservabile'' ([[Massa (fisica)|massa]], [[quantità di moto]], [[momento di un vettore|momento]], [[energia]]), già con l'[[elettromagnetismo]] questa situazione cambia nel senso che si introducono delle grandezze (i [[campo di forze|campi]] e i [[potenziale scalare|potenziali]]) che non sono direttamente misurabili, ma che risultano essere dei validi strumenti e contributi per il calcolo e la risoluzione dei problemi fisici associati.
Con la meccanica quantistica questa divisione poi si accentua ulteriormente in quanto, oltre ai limiti di misura imposti dal noto [[principio di indeterminazione di Heisenberg]], alcune grandezze fondamentali introdotte da questa teoria non solo non risultano osservabili, ma non sono nemmeno quantità reali essendo descritte da [[numeri complessi]]. Di fatto però la meccanica quantistica non può fare a meno del carattere intrinsecamente complesso delle sue trattazioni, quindi si è aperto il dibattito sull'interpretazione fisica di queste quantità complesse. Nel caso specifico della [[funzione d'onda]] si è potuto interpretare questa funzione come quella quantità il cui modulo quadrato (che è una quantità reale) fornisce la [[Probabilità|densità di probabilità]] per la localizzazione di una particella.
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