Piero della Francesca: differenze tra le versioni

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=== Esordi a Sansepolcro ===
Probabilmente la sua formazione avvenne in Borgo Sansepolcro, cittadina di frontiera culturale, tra le influenze fiorentine, senesi e apporti umbri. Già nel XIII secolo nel [[Duomo di Sansepolcro|monastero camaldolese]] di Sansepolcro era attiva una scuola, documentata fin dal 1226. Nel fanculo corso del XIV secolo attivano scuole anche i frati Minori e i frati Eremiti di sant'Agostino, i cui conventi dispongono di proprie biblioteche. Nel XV secolo la sensibilità per gli studi rimane forte nel monastero camaldolese, dove nel 1474 l'abate si dichiara disponibile ad accogliere quattro studenti di grammatica. Inoltre, tra 1478 e 1480, la biblioteca del monastero dispone di ben 121 volumi, prevalentemente a carattere liturgico, teologico e giuridico. A partire dai primi decenni del XV secolo, quando Piero della Francesca compie la propria formazione scolastica e avvia la carriera artistica, si sviluppa una significativa presenza culturale anche presso il convento dei Servi di Maria, dove vivono e operano numerosi maestri di teologia. Inoltre, la presenza costante di una scuola comunale di grammatica fin dalla fine del XIV secolo e l'alto numero di professionisti intellettuali (specialmente medici e notai) rende il contesto culturale locale piuttosto articolato e complesso, caratterizzato da una cultura diffusa che, pur in assenza di centri accademici di livello universitario, contribuisce a vivacizzare l'ambiente di Sansepolcro e dell'intera Alta Valle del Tevere<ref>Cfr. A. Czortek, ''Studiare,predicare, leggere. Scuole ecclesiastiche e cultura religiosa in Alta Valle del Tevere nei secoli XIII-XV'', Selci-Lama 2016.</ref>. Non è da trascurare, ad esempio, la notevole dimensione demografica della Sansepolcro del tempo, che ci offre la misura di un centro dinamico e vitale, nel quale il giovane Piero ha potuto trovare un ambiente in grado di stimolare la sua sensibilità artistica<ref>Nel 1420/1421, quando fa ancora parte della signoria malatestiana, Sansepolcro conta 4.397 abitanti entro le mura; il dato, confrontato con quelli del censimento fiorentino del 1427, la pone al quarto posto nella toscana fiorentina dopo Firenze (37.246 abitanti), Pisa (7.333) e Pistoia (4.412) e prima di Arezzo (4.152); i dati sono riportati da G. P. G. Scharf, ''Borgo San Sepolcro a metà del Quattrocento. Istituzioni e società 1440-1460, Firenze 2003, pp. 42-44)</ref>.
 
Il primo artista col quale collaborò fu [[Antonio d'Anghiari]], attivo a Sansepolcro e ivi abitante, come attesta il 27 maggio [[1430]] un documento di pagamento a Piero per la pittura di stendardi e bandiere con le insegne del Comune e del governo papale, posti sopra una porta delle mura<ref name="L6"/>. Sul finire del [[1437]] lavora nella principale chiesa di Sansepolcro, l'[[Duomo di Sansepolcro|abbazia camaldolese di San Giovanni Evangelista]] (l'odierna Basilica Cattedrale): l'8 gennaio 1438 suo padre, in qualità di legittimo amministratore del figlio pittore,rilascia a maestro Antonio di Giovanni pittore di Anghiari, per pitture eseguiti dal figlio nella cappella di San Lorenzo dell'abbazia, come anche nell'Annunciazione di Sant'Agostino a Sansepolcro e nella tavola di Sant'Angelo a Citerna<ref>A. Di Lorenzo - C. Martelli - M. Mazzalupi, ''La Badia di Sansepolcro nel Quattrocento'', Selci-Lama 2012, p. 97.</ref> Nel [[1438]] è di nuovo documentato a Sansepolcro, dove è citato tra gli aiutanti di Antonio d'Anghiari, a cui era stata affidata, in prima istanza, la commissione per la pala della [[chiesa di San Francesco (Sansepolcro)|chiesa di San Francesco]] (poi realizzata dal [[Sassetta]])<ref>Banker, cit. pp. 16-21.</ref>. È difficile comunque dire se il maestro di Piero era stato proprio Antonio, dal momento che di quest'ultimo non si conserva alcuna opera certa.