Patrick Tambay: differenze tra le versioni

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==== I primi anni (1977-1979) ====
;1977
Visti i buoni risultati che stava ottenendo nella serie americana, nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1977|1977]] Tambay ebbe occasione di debuttare anche in [[Formula 1]]. Esordì al [[Gran Premio di Francia 1977|Gran Premio di Francia]] alla guida di una [[Surtees]], mancando però la qualificazione. Già dalla gara successiva venne assunto dalla [[Theodore Racing]], scuderia che correva con telai [[Ensign]], a cui pagò 80.000 dollari.<ref name="TamGil">{{cita web|lingua=en|titolo=Patrick Tambay: The Phoenix - Part 2|url=http://motorposts.com/patrick-tambay-the-phoenix-part-2/|editore=motorsports.com|accesso=26 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150518103821/http://motorposts.com/patrick-tambay-the-phoenix-part-2/|dataarchivio=18 maggio 2015}}</ref> [[Teddy Yip]], manager della squadra, in occasione della gara in [[Gran Premio di Germania 1977|Germania]], tentò di fargli firmare un contratto scritto completamente in cinese, ma il francese si rifiutò di sottoscriverlo, costringendo anche [[Bernie Ecclestone]] ad intervenire per risolvere la questione e garantirgli la possibilità di correre la gara.<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Tambay non firma il contratto cinese|pubblicazione=Stampa Sera|data=1º agosto 1977|pagina=13}}</ref> Proprio in quell'occasione colse i suoi primi punti in carriera con un sesto posto e veniva ormai considerato come una delle future promesse dell'automobilismo,<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Lauda-Ferrari, un grande ritorno|pubblicazione=Stampa Sera|data=1º agosto 1977|pagina=13}}</ref> tanto che il suo nome venne accostato anche alla [[Scuderia Ferrari|Ferrari]], intenzionata ad ingaggiarlo per l'[[Campionato mondiale di Formula 1 1978|anno seguente]].<ref>{{cita news|autore=|titolo=Voci su Tambay alla Ferrari|pubblicazione=Stampa Sera|data=15 agosto 1977|pagina=11}}</ref> In [[Gran Premio d'Olanda 1977|Olanda]] stava per conquistare il suo primo podio, quando rimase senza benzina al penultimo giro. Venne comunque classificato al quinto posto. A inizio settembre venne ufficializzato il suo passaggio alla [[McLaren]] per il 1978, dovuto anche alle pressioni della [[Marlboro]].<ref>{{cita news|autore=|titolo=Peterson forse con la Shadow|pubblicazione=La Stampa|data=1º settembre 1977|pagina=16}}</ref> Ottenne i suoi ultimi punti stagionali in [[Gran Premio del Canada 1977|Canada]] con un altro quinto posto, concludendo la sua prima annata diciottesimo in classifica piloti.
 
;1978
I buoni risultati gli valsero quindi l'ingaggio da parte della [[McLaren]], con cui il pilota francese corse nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1978|1978]] e nel [[Campionato mondiale di Formula 1 1979|1979]]. Tambay, però, raggiunse il team inglese in un momento di declino e i risultati in gara ne risentirono. Inoltre non riuscì mai a sviluppare un buon rapporto con [[Teddy Mayer]], proprietario della scuderia, che accusò di non saper motivare i suoi piloti.<ref name="IntRoe"/> Per la prima stagione il team decise di utilizzare una versione aggiornata della [[McLaren M26|M26]], presto divenuta obsoleta<ref>{{cita web|lingua=en|autore=Mattijs Diepraam|titolo=Moulin Rouge class|url=http://www.forix.com/8w/tambay.html|editore=forix.com|accesso=7 luglio 2013}}</ref> con il debutto delle [[Lotus 79]]. La monoposto del team di [[Colin Chapman]], a differenza di quella della McLaren, era infatti in grado di sfruttare l'[[Effetto suolo (automobilismo)|effetto suolo]], che garantiva un'efficacia aerodinamica nettamente maggiore, soprattutto in curva.<ref>{{cita news|titolo=Lotus 79 e Mario Andretti – AS 27 Legends 4|url=http://autosprint.corrieredellosport.it/2013/02/18/lotus-79-e-mario-andretti-as-27-legends-4/8041/|editore=autosprint.it|accesso=17 agosto 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150525161353/http://autosprint.corrieredellosport.it/2013/02/18/lotus-79-e-mario-andretti-as-27-legends-4/8041/|dataarchivio=25 maggio 2015}}</ref> All'esordio ottenne comunque un sesto posto e il primo punto stagionale. In [[Gran Premio del Brasile 1978|Brasile]], in una gara svoltasi sotto un caldo torrido, Tambay avrebbe potuto conquistare un altro risultato utile, ma un testacoda lo costrinse al ritiro. A causa delle alte temperature il pilota uscì fisicamente molto provato dal fine settimana affermando di aver perso all'incirca sette chili.<ref>{{cita news|titolo=Reutemann imita Andretti a Rio|data=30 gennaio 1978|pagina=17|pubblicazione=[[Stampa Sera]]|autore=Bruno Perucca}}</ref> Al [[Gran Premio del Sudafrica 1978|Gran Premio del Sudafrica]] si qualificò quarto, suo miglior risultato stagionale, e per la gara affermò di poter lottare per la vittoria.<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Patrese sogna, Peterson vince|data=5 marzo 1978|pagina=20|pubblicazione=La Stampa}}</ref> Alla partenza, però, bruciò la frizione, ritrovandosi in fondo allo schieramento e venendo costretto ad una lunga rimonta, terminata con un'uscita di pista al cinquantaseiesimo giro.<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=La Ferrari tenta la sorpresa|data=4 marzo 1978|pagina=20|pubblicazione=La Stampa}}</ref>
 
Nella prima parte di stagione non ci furono altri acuti, anzi Tambay fu anche costretto a saltare il [[Gran Premio del Belgio 1978|Gran Premio del Belgio]] per un infortunio riportato in una gara di [[Formula 2]].<ref name=ven>{{cita news|titolo=Mario Andretti imbattibile in Belgio?|data=20 maggio 1978|pubblicazione=[[La Stampa]]|autore=Michele Fenu|pagina=17}}</ref> Soltanto in [[Gran Premio di Svezia 1978|Svezia]] riuscì a tornare a punti con un quarto posto, suo miglior risultato nell'anno. Per l'appuntamento a [[Gran Premio di Gran Bretagna 1978|Brands Hatch]] venne scelto dalla [[Goodyear]], fornitrice di pneumatici della McLaren, come il pilota che avrebbe dovuto portare in gara le nuove gomme radiali, con cui colse immediatamente un sesto posto.<ref>{{cita news|titolo=Goodyear con gomme radiali|pubblicazione=Stampa Sera|data=17 luglio 1978|pagina=15}}</ref> Conquistò altri risultati utili anche in [[Gran Premio d'Italia 1978|Italia]] e negli [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America-Est 1978|Stati Uniti]], chiudendo la sua stagione con otto punti complessivi, gli stessi del suo compagno di squadra [[James Hunt]].
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Per il [[Campionato mondiale di Formula 1 1982|1982]], inizialmente, Tambay si era accordato con la [[Arrows]] per sostituire [[Marc Surer]], infortunatosi durante alcuni test all'inizio della stagione, ma visto lo sciopero dei piloti e il clima teso della vigilia del [[Gran Premio del Sudafrica 1982|primo appuntamento mondiale]] decise di abbandonare la [[Formula 1]] per tornare alla [[Campionato CanAm|CanAm]] dicendosi molto deluso dell'ambiente.<ref name="Iniz82">{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Tambay:«Passare alla Ferrari mi ha ringiovanito»|pubblicazione=La Stampa|data=18 giugno 1982|pagina=21}}</ref>
[[File:Patrick Tambay Monza 1982 qualifiche.JPG|thumb|Patrick Tambay durante le qualifiche del [[Gran Premio d'Italia 1982|Gran Premio d'Italia]]]]
A giugno, però, quando gli addetti ai lavori lo consideravano ormai un pilota a fine carriera,<ref name="Tam82">{{cita web|titolo=Legends 12 AS 31 - La Ferrari 126 C2 e Mario Andretti|url=http://autosprint.corrieredellosport.it/2013/03/12/la-ferrari-126-c2-e-mario-andretti-as-31-legends-12/8111/|editore=Autosprint|accesso=1º luglio 2015|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20150701165000/http://autosprint.corrieredellosport.it/2013/03/12/la-ferrari-126-c2-e-mario-andretti-as-31-legends-12/8111/|dataarchivio=1º luglio 2015}}</ref> arrivò una proposta da parte della [[Scuderia Ferrari]], che cercava un pilota per sostituire [[Gilles Villeneuve]], morto in un incidente in [[Gran Premio del Belgio 1982|Belgio]]. Il francese si accordò quindi con il team di Maranello e a giugno iniziò la preparazione in vista del debutto, che sarebbe avvenuto nel [[Gran Premio d'Olanda 1982|Gran Premio d'Olanda]].<ref name="Iniz82"/> A [[Circuito di Zandvoort|Zandvoort]] concluse ottavo, accusando un problema di alimentazione, ma egli stesso ammise che, anche se è vero che sarebbe potuto arrivare in zona punti, difficilmente sarebbe stato in grado di mantenere un ritmo di gara troppo elevato a causa della sua preparazione fisica, non ancora eccellente.<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Forghieri:«Ma non parliamo di titolo»|pubblicazione=La Stampa|data=4 luglio 1982|pagina=26}}</ref> Già dalla gara successiva, svoltasi in [[Gran Premio di Gran Bretagna 1982|Gran Bretagna]], il francese mostrò un progresso, giungendo terzo e salendo sul podio per la prima volta in carriera. In [[Gran Premio di Francia 1982|Francia]], invece, concluse quarto alle spalle del compagno di squadra [[Didier Pironi]], che era lanciato al comando del mondiale e a cui fece da gregario per tutta la corsa.<ref>{{cita news|autore=Ercole Colombo|titolo=Pironi sincero:«Non potevo fare di più»|pubblicazione=Stampa Sera|data=26 luglio 1982|pagina=14}}</ref> Proprio Pironi fu vittima di un grave incidente durante le prove del [[Gran Premio di Germania 1982|Gran Premio di Germania]], in cui rischiò di perdere le gambe, e Tambay si ritrovò a essere l'unico pilota della Ferrari per alcune gare. Nello stesso Gran Premio il francese riuscì, per la prima volta in carriera, a imporsi in una gara di Formula 1 e dedicò la sua vittoria a Villeneuve, Pironi ed [[Enzo Ferrari]], ricevendo i complimenti all'unanimità da parte dei manager e dei piloti degli altri team.<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=«Che paura negli ultimi minuti per un cambio di marcia errato»|pubblicazione=Stampa Sera|data=9 agosto 1982|pagina=12}}</ref> A questo punto della stagione qualcuno lo considerò anche tra i probabili candidati alla vittoria del mondiale visto che [[John Watson (pilota automobilistico)|John Watson]], secondo in classifica, aveva undici punti in più di lui a quattro gare dal termine e Pironi era impossibilitato a correre.<ref>{{Cita|Dal Monte, Zappelloni|pag.225|cidDalZa}}.</ref> Dopo aver concluso al quarto posto il [[Gran Premio d'Austria 1982|Gran Premio d'Austria]], però, durante una seduta di fisioterapia, si infortunò a un nervo della spalla e fu costretto a saltare il [[Gran Premio di Svizzera 1982|Gran Premio di Svizzera]], venendo quindi escluso dalla lotta per il titolo.<ref name="Tam82"/> Sempre quell'anno, ottenne un secondo posto nella gara di casa della Ferrari, il [[Gran Premio d'Italia 1982|Gran Premio d'Italia]], dietro al suo futuro compagno di squadra [[René Arnoux]]. I problemi alla spalla si riacutizzarono in occasione dell'[[Gran Premio di Las Vegas 1982|ultimo appuntamento stagionale]], costringendo Tambay a non prendere il via della corsa<ref name="Tam82"/> e quindi chiuse la stagione al settimo posto con venticinque punti ottenuti.
 
;1983
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==== L'ultimo anno in Formula 1 (1986) ====
[[File:FORCE THL1.jpg|thumb|Una [[Lola THL1]] uguale a quella che Tambay guidò nelle prime tre gare della [[Campionato mondiale di Formula 1 1986|stagione di Formula 1 1986]]]]
Nel gennaio del [[1986]] venne resa ufficiale la notizia dell'accordo raggiunto tra la [[Lola Racing Cars|Lola]] e Tambay per disputare l'imminente [[Campionato mondiale di Formula 1 1986|stagione di Formula 1]].<ref>{{cita news|autore=|titolo=La Ferrari in pista|pubblicazione=Stampa Sera|data=13 gennaio 1986|pagina=21}}</ref> In questa occasione ebbe modo di lavorare nuovamente con [[Carl Haas]], per cui aveva corso nella [[Campionato CanAm|CanAm]]. Durante le prove libere del [[Gran Premio del Brasile 1988|primo Gran Premio stagionale]] fu protagonista di un incidente con [[Michele Alboreto]], dovuto ad un'incomprensione tra i due piloti, in cui il casco del pilota francese venne sfiorato da uno pneumatico.<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Senna in pole position, paura per Alboreto|pubblicazione=La Stampa|data=23 marzo 1986|pagina=29}}</ref> Nonostante alcune discrete prestazioni in qualifica,<ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Senna super, la Ferrari migliora|pubblicazione=La Stampa|data=26 aprile 1986|pagina=21}}</ref><ref>{{cita news|autore=Cristiano Chiavegato|titolo=Un super Alboreto riporta in alto la Ferrari|pubblicazione=La Stampa|data=11 maggio 1986|pagina=31}}</ref> nelle prime gare fu spesso costretto al ritiro. A [[Gran Premio di San Marino 1986|Imola]] la Lola fece debuttare un'evoluzione della vettura, caratterizzata anche dal fatto di disporre del motore [[Ford Motor Company|Ford]], affidata al solo [[Alan Jones (pilota automobilistico)|Alan Jones]].<ref name="Imola86">{{cita news|autore=Walter Guagneli|titolo=Senna super anche a Imola|url=http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1986_04/19860426_0020.pdf&query=tambay|pubblicazione=L'Unità|data=26 aprile 1986|pagina=20|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303192634/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1986_04%2F19860426_0020.pdf&query=tambay|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref> Il francese, seppur lamentando il fatto di non avere anch'egli a disposizione le novità tecniche,<ref name="Imola86"/> riuscì comunque a qualificarsi davanti al compagno di squadra, ma in gara dovette ritirarsi per la rottura del propulsore. A [[Gran Premio del Canada 1986|Montréal]], nel warm-up, fu protagonista di un incidente a seguito del quale riportò una contusione alla [[Tibia (anatomia)|tibia]] e varie ferite alle dita del piede sinistro.<ref>{{cita news|autore=|titolo=Incidente a Tambay, leggere ferite e choc|pubblicazione=Stampa Sera|data=16 giugno 1986|pagina=19}}</ref> A seguito di questo accadimento non poté prendere parte alla gara e dovette saltare anche [[Gran Premio degli Stati Uniti d'America 1986|il successivo appuntamento mondiale]]. Rientrato in occasione del [[Gran Premio di Francia 1986|Gran Premio di Francia]], ottenne il suo primo e unico risultato utile della stagione con un quinto posto in [[Gran Premio d'Austria 1986|Austria]]. A fine stagione concluse quindicesimo in classifica piloti e si ritirò dalla [[Formula 1]].
 
==== Risultati completi ====
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Dopo il suo ritiro dalla [[Formula 1]], Tambay partecipò a diverse edizioni della [[Rally Dakar|Parigi-Dakar]], la prima delle quali nel [[Rally Dakar 1987|1987]], conquistando varie vittorie di tappa e due terzi posti in classifica generale nel [[Rally Dakar 1988|1988]] e nel [[Rally Dakar 1989|1989]] alle spalle dei prototipi [[Peugeot]]. Affiancato fin dalla sua prima partecipazione da Dominique Lemoyne come copilota,<ref>{{cita news|autore=Mario Bignamini|titolo=Si perdono nel deserto 40 moto e 30 auto. Proteste dei piloti, Parigi-Dakar nel caos|pubblicazione=Stampa Sera|data=9 gennaio 1987|pagina=17}}</ref> vinse la sua prima tappa proprio nell'anno del debutto sulla tratta [[Niamey]]-[[Gao (Mali)|Gao]], infliggendo un distacco di nove minuti a [[Shekhar Mehta]].<ref>{{cita news|autore=|titolo=Niger e Mali protestano|pubblicazione=La Stampa|data=15 gennaio 1987|pagina=23}}</ref> Lo stesso anno partecipò anche alla [[24 Ore di Chamonix]] giugendo settimo.<ref>{{cita news|autore=Piero Abrate|titolo=Nella «24 ore» sul ghiaccio di Chamonix si sapeva prima del via chi avrebbe vinto|pubblicazione=Stampa Sera|data=2 febbraio 1987|pagina=23}}</ref> Considerato tra i favoriti per la vittoria del rally del [[1988]],<ref name="Dakar1988">{{cita web|lingua=fr|titolo=La course|url=http://www.dakar.com/98fr/20ans/1988.html|editore=www.dakar.com|accesso=25 luglio 2013}}</ref> Tambay concluse la corsa al terzo posto in classifica generale, ottenendo due vittorie di tappa, tra cui quella della tratta [[Tessalit]]–[[Lemjebir]]<ref name="Dakar1988"/> in cui inflisse oltre 2 ore e mezzo di distacco alle Peugeot di [[Ari Vatanen|Vatanen]] e [[Juha Kankkunen|Kankkunen]]. Passato alla [[Mitsubishi]] nel 1989, ottenne il medesimo risultato, con una vittoria all'attivo.<ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=Le Parcours|url=http://www.dakar.com/98fr/20ans/1989.html|editore=www.dakar.com|accesso=25 luglio 2013}}</ref> La sua ultima partecipazione al rally risale al [[1997]]. Fondò anche, in [[Svizzera]], una sua società per promuovere manifestazioni sportive, che rinunciò a gestire nel 1989 in vista di un suo momentaneo ritorno alle corse a livello professionistico.<ref name="TambayGP"/> Lo stesso anno partecipò infatti al [[Campionato del mondo sportprototipi]], in coppia con [[Jan Lammers]] alla guida di una [[Jaguar]], e alla [[24 Ore di Le Mans]], che terminò al quarto posto.
 
A partire dal [[1991]] Tambay intraprese anche la carriera di commentatore televisivo, facendo la telecronaca della gare di Formula 1 prima su [[La Cinq]], poi, dal 1997 al [[2001]] su un canale del gruppo Canal+,<ref>{{cita news|titolo=Arnoux e Capelli ora si sfidano in tv|url=http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/06/Arnoux_Capelli_ora_sfidano_tv_co_0_97090611434.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*20141017055708/http://archiviostorico.corriere.it/1997/settembre/06/Arnoux_Capelli_ora_sfidano_tv_co_0_97090611434.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|data=6 settembre 1997|pagina=42|urlmorto=sì|dataarchivio=17 ottobre 2014}}</ref> infine su [[Radio Monte Carlo]].<ref>{{cita web|lingua=fr|titolo=Patrick Tambay|url=http://www.statsf1.com/es/patrick-tambay.aspx|editore=statsf1.com|accesso=25 luglio 2013}}</ref> Nel [[1994]], insieme al suo socio Michel Golay, decise di acquisire una partecipazione azionaria all'interno del team [[Larrousse]], ma al termine della stagione di Formula 1 la rivendette.<ref name="TambayGP"/>
 
Nel [[2005]] prese parte alla [[Grand Prix Masters]], categoria riservata agli ex piloti di Formula 1, cogliendo tre undicesimi posti.
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== Vita privata ==
Sposato con Diana, americana proveniente da una famiglia facoltosa, ha due figli: Esti, nata nel [[1982]]<ref name="vitapriv">{{cita news|autore=Sergio Cuti|titolo=La Ferrari riscopre Tambay e vuole Reutemann come vice|url=http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1982_08/19820810_0010.pdf&query=tambay%20sposato|pubblicazione=L'Unità|data=10 agosto 1982|pagina=10|accesso=15 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303175711/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1982_08%2F19820810_0010.pdf&query=tambay%20sposato|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref> e [[Adrien Tambay|Adrien]] di nove anni più giovane, anch'egli pilota, a cui il padre ha fatto da manager fino al [[2007]].<ref>{{cita news|autore=Cristina Marrone|titolo=In pista con papà, a sei anni sul go kart|url=http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/30/pista_con_papa_sei_anni_co_9_080430157.shtml|urlarchivio=https://web.archive.org/web/*20150518093108/http://archiviostorico.corriere.it/2008/aprile/30/pista_con_papa_sei_anni_co_9_080430157.shtml|pubblicazione=Corriere della Sera|data=30 aprile 2008|pagina=25|accesso=15 luglio 2013|urlmorto=sì|dataarchivio=18 maggio 2015}}</ref> La famiglia ha sempre vissuto tra [[Cannes]] e la [[Svizzera]],<ref name="inizcar"/><ref name="TamVit">{{cita news|autore=Francesco Zucchini|titolo=«Il mio sogno? Jacques sulla Rossa»|url=http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=/archivio/uni_1996_05/19960504_0035.pdf&query=tambay|pubblicazione=L'Unità|data=4 maggio 1996|accesso=25 luglio 2013|urlmorto=sì|urlarchivio=https://web.archive.org/web/20160303202611/http://archiviostorico.unita.it/cgi-bin/highlightPdf.cgi?t=ebook&file=%2Farchivio%2Funi_1996_05%2F19960504_0035.pdf&query=tambay|dataarchivio=3 marzo 2016}}</ref> ma possiede pure una casa ad [[Honolulu]].<ref name="vitapriv"/>
 
Tambay era anche molto legato a [[Gilles Villeneuve]]; all'epoca era infatti l'unico amico che il francese aveva nel mondo delle corse.<ref name="TamVit"/> Dopo il decesso del canadese, Tambay ospitò per un certo periodo la famiglia del pilota presso la sua casa in Svizzera e fece da mentore a [[Jacques Villeneuve|Jacques]], di cui è anche padrino e con cui ha mantenuto un ottimo rapporto.<ref name="TamGil"/>