Storia della Sicilia islamica: differenze tra le versioni

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=== Le influenze culturali ===
Chi ha saputo cogliere in maniera netta le influenze arabe nel carattere, nei gesti e persino nell'aspetto dei siciliani è stato [[Guy de Maupassant]] che viaggiando in Sicilia nella seconda metà dell'ottocentoOttocento ha individuato molti aspetti che richiamano la dominazione musulmana:
{{Citazione|Nel siciliano [invece], si trova già molto dell'arabo. Egli possiede la gravità di movimento, benché tenga dall'italiano una grande vivacità di mente. Il suo orgoglio natìo, il suo amore per i titoli, la natura della sua fierezza e persino i tratti del viso lo avvicinano anzi più allo spagnolo che all'italiano. Tuttavia, quel che suscita sempre, non appena si mette piede in Sicilia, l'impressione profonda dell'oriente, è il timbro della voce, l'intonazione nasale dei banditori per le strade. La si ritrova ovunque, la nota acuta dell'arabo, quella nota che sembra scendere dalla fronte nella gola, mentre, nel nord, sale dal petto alla bocca. E la cantilena trascinata, monotona e morbida, sentita di sfuggita dalla porta aperta di una casa, è proprio la stessa, col ritmo e con l'accento, di quella cantata dal cavaliere vestito di bianco che guida i viaggiatori attraverso i grandi spazi spogli del deserto.|Guy de Maupassant, ''Viaggio in Sicilia''}}