Nanga Parbat: differenze tra le versioni

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prima ascensione invernale femminile
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Il 26 febbraio 2016 una spedizione composta dall'italiano [[Simone Moro]], dallo spagnolo Alex Txicon e dal pakistano Ali Sadpara, ha raggiunto la vetta del Nanga Parbat e completato per la prima volta nella storia l'ascensione invernale della montagna. Il quarto componente della spedizione, l'italiana Tamara Lunger, si è fermata settanta metri sotto la vetta.<ref>{{Cita web|url=http://www.gazzetta.it/Sport-Vari/Alpinismo/26-02-2016/alpinismo-moro-sadpara-txicon-prima-invernale-nanga-parbat-140800225419.shtml|titolo=Alpinismo: Moro, Sadpara e Txicon, la prima invernale del Nanga Parbat|accesso=26 febbraio 2016|sito=La Gazzetta dello Sport - Tutto il rosa della vita}}</ref>
 
La prima donna a raggiungere la vetta in inverno è stata l'alpinista francese [[Élisabeth Revol]] (anche la seconda donna in assoluto su un 8000 in inverno), assieme as suo compagno di cordata, il polacco [[Tomasz Mackiewicz]], il 25 gennaio 2018. Hanno compiuto tale impressionante impresa in puro [[stile alpino]], aprendo una nuova via indicata da [[Reinhold Messner]] e [[Hanspeter Eisendle]], ma mai portata a termine da nessuno, nemmeno in estate.<ref>{{Cita news|lingua=en-GB|url=http://www.bbc.com/news/world-asia-42849057|titolo=French woman flown from 'Killer Mountain'|pubblicazione=BBC News|data=2018|accesso=2018-01-30}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://www.montagna.tv/cms/118357/le-sette-vite-di-tomek/|titolo=Le sette vite di Tomek {{!}} Montagna.TV|sito=www.montagna.tv|lingua=it-IT|accesso=2018-01-30}}</ref><ref>{{Cita news|lingua=en-US|nome=Cleve R. Wootson|cognome=Jr|url=https://www.washingtonpost.com/news/worldviews/wp/2018/01/28/the-desperate-attempt-to-save-frostbitten-climbers-on-one-of-the-worlds-highest-peaks/|titolo=The desperate attempt to save frostbitten climbers on one of the world’s highest peaks|pubblicazione=Washington Post|data=2018-01-29|accesso=2018-01-30}}</ref>
 
=== Altre salite ===
La seconda ascensione della montagna fu portata a termine nel [[1962]] da una squadra [[Germania|tedesca]] composta da [[Toni Kinshofer]], Sigfried Löw e Anderl Mannhardt. I tre salirono per la parete Diamir, evitandone il centro, soggetto a valanghe, e risalendo invece uno sperone secondario sulla sinistra della parete (destra orografica). Questa via è oggi considerata la [[via normale]].<ref>{{cita web|url=http://www.himalayanclub.org/hj/25/14/the-diamir-face-of-nanga-parbat/|titolo=The Diamir face of Nanga Parbat|lingua=en|editore=himalayanclub.org|autore=Dr. Karl M. Herrligkoffer|accesso=24 marzo 2013}}</ref>
 
Al seguito di una spedizione guidata da Herrligkoffer, [[Reinhold Messner]] e suo fratello [[Günther Messner|Günther]] nel giugno [[1970]] furono i primi a conquistare la cima salendo dal difficile versante meridionale (anche i primi italiani in assoluto su questa montagna), il ''Rupal'', considerata la più alta parete del mondo. I fratelli Messner, a causa della stanchezza accumulata da Günther durante la salita e della scarsa attrezzatura, dopo aver conquistato la vetta decisero di scendere per il più agevole versante ovest, il ''Diamir'', allora ancora inesplorato. La traversata che fecero è da considerarsi un'eccezionale impresa alpinistica. Dopo aver bivaccato più giorni all'aperto, quando erano quasi arrivati alle pendici della montagna, Günther Messner fu però travolto da una [[valanga]] e morì. Questa versione fu contestata da alcuni e ne seguirono vivaci polemiche che accusarono Reinhold Messner di aver abbandonato il fratello alla ricerca dell'eccezionale impresa di traversata alpinistica. Il ritrovamento della salma di Günther nell'agosto [[2005]] esattamente nel luogo indicato da Reinhold, ovvero quasi giunti alla salvezza, confermò precisamente la sua versione e dissipò ogni calunnia.<ref>{{cita web|url=http://www.montagna.tv/cms/?p=23979|titolo=Nanga Parbat, Messner non abbandono' il fratello|editore=montagna.tv|data=18 agosto 2005|accesso=24 marzo 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.planetmountain.com/News/shownews4.lasso?keyid=34886|titolo=Sul Nanga Parbat è stato ritrovato il corpo di Guenther Messner scomparso 35 anni fa|editore=planetmountain.com|autore=Francesca Colesanti|data=18 agosto 2005|accesso=24 marzo 2013}}</ref>
 
Lo stesso Messner nel 1978 compì la prima ascensione in totale solitaria a partire dal campo base (e in assoluto la prima solitaria in stile alpino ad un ottomila) raggiungendo la vetta dal versante Diamir lungo una via nuova, la quale a tutt'oggi non è mai stata ripetuta.<ref>{{Cita libro|autore=|nome=Simone|cognome=Moro|titolo=Nanga. Fra rispetto e pazienza, come ho corteggiato la montagna che chiamavano assassina|url=https://books.google.it/books?id=_j46vgAACAAJ&dq=simone+moro+nanga&hl=it&sa=X&redir_esc=y|accesso=2016-12-28|data=2016-11|anno=|editore=Rizzoli|città=|lingua=it|p=|pp=405|ISBN=9788817090230}}</ref>