Parco Wenner: differenze tra le versioni

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Nel parco ci sono anche delle rovine
 
''Il Parco Civico Meyer-Wenner (già Villa Comunale) di Scafati rappresenta, non solo a livello locale, un patrimonio botanico-ambietale unico, sia per l'estensione ( circa 27.000 mq) , sia per la bellezza, lo sviluppo e la rarità delle essenze che ospita. Esso nacque dall'acquisizione di terreni agricoli effettuata nella prima metà dell'Ottocento dal maestro tintore svizzero Giovanni Giacomo Meyer, originario delle sponde del lago di Zurigo, giunto a scafati nel 1824 assieme alla moglie Rachele Wunderli, per impiantarvi una tintoria di “rosso di Adrianopoli” che si ricavava dalle radici della robbia (Rubia tinctoria), presenti in abbondanza nelle fresche e limpide acque del fiume Sarno.
In principio l'area occupata oggi dal parco e acquistata dallo svizzero era proprio un campo di robbia. Ma quando intorno al 1850 i coloranti artificiali a base di anilina presero il sopravvento su quelli naturali, la coltivazione della robbia fu abbandonata. La parte più prossima al complesso industriale nel frattempo sorto sulla riva sinistra del Sarno nelle immediate adiacenze del palazzo padronale della famiglia Meyer, fu allora utilizzata come ampliamento dello stenditoio all' aria aperta – dove si asciugavano filati e tessuti sottoposti a sbiancamento e coloritura – mentre il resto fu lasciato in gran parte incolto.
Poco prima della metà dell'Ottocento, quando le sue fortune si erano ben consolidate Meyer pensò di ricavare in quell'ampio appezzamento di terreno di sua proprietà un giardino familiare.