Antonio José de Sucre: differenze tra le versioni

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|PostNazionalità = , conosciuto anche come '''Gran Mariscal de Ayacucho'''
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Considerato uno dei più leali uomini di [[Simón Bolívar]], grazie alla sua grande [[strategia militare]] e alle sue qualità [[Diplomazia|diplomatiche]], fu uno dei personaggi più influenti delle [[guerre d'indipendenza ispanoamericane]]<ref>[http://www.mcti.gob.ve/Noticias/16968 Antonio José de Sucre fuente de inspiración para el pueblo suramericano] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20160308215322/http://www.mcti.gob.ve/noticias/16968 |data=8 marzo 2016 }} Gobierno bolivariano de Venezuela</ref>, durante le quali fu presidente della [[Bolivia]], governatore del [[Perù]], [[generale]] capo dell'esercito della [[Grande Colombia]] e comandante dell'Esercito del Sud<ref>[http://www.hmazzier.com.ar/antonio_jose_de_sucre.htm Antonio J. de Sucre] hmazzier.com.ar</ref>. Nonostante fosse venezuelano, come Bolívar, è considerato [[Padre della Patria]] ed [[eroe nazionale]] in [[Ecuador]] e Bolivia, per aver condotto sul campo l'esercito indipendentista nelle [[Strategia militare|campagne]] che portarono all'indipendenza quei paesi, culminate con le vittoriose battaglie di [[Battaglia di Pichincha|Pichincha]] e di [[Battaglia di Ayacucho|Ayacucho]]<ref>{{cita libro|autore=Manuel Chust Calero, Víctor Mínguez|titolo=La construcción del héroe en España y México (1789-1847)|editore=Universitat de València|anno=2003|pagina=34|isbn=978-84-370-5690-6}}</ref>.
 
== Origini ==
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Sucre conosceva i pericoli sulla via del cammino, sapeva dei numerosi nemici che si era fatto Bolivar e sapeva che questi conoscevano benissimo le intenzioni del Libertador che aveva designato lui come suo unico degno successore, ma partì lo stesso per quel cammino impervio e irto di pericoli. Partito con un deputato di Cuenca, Andrés García Tréllez, e il suo fedele servo di nome Francisco, il sergente di cavalleria Ignacio Colmenares e due assistenti di cavalli e muli, nella selva non lontano da Pasto avviene l'attentato: una scarica lo colpisce alla testa, al collo e al petto. Il corpo di Sucre rimane a terra mentre gli altri componenti della comitiva fuggono terrorizzati, e solo il giorno seguente il cadavere verrà recuperato e sepolto<ref name="Tulene"/>.
 
I dettagli dell'omicidio non sono chiari ma ci sono diverse ipotesi; l'autore materiale dell'assassinio fu il colonnello Apolinar Morillo, sentenziato ben 12 anni dopo da un processo che era stato iniziato alla morte di Sucre ma poi interrotto. Un'ipotesi largamente accreditata è che il mandante fosse [[José María Obando]], a quel tempo Comandante Generale del [[Dipartimento di Cauca]], incolpato dallo stesso Morillo. Tuttavia non fu mai provata la colpevolezza di Obando anche per via delle testimonianze di Morillo non sempre plausibili. Un altro indiziato, che si accuserà a vicenda con Obando dell'assassinio di Sucre, fu [[Juan José Flores]], il primo presidente dell'Ecuador e compatriota e compagno di numerose battaglie del Mariscal, che temeva la sua popolarità e aveva saputo del suo ritorno a Quito proprio mentre stava nascendo la prima repubblica dell'Ecuador<ref>Julio Barreiro Rivas [http://www.farandulo.net/ayacucho.pdf Quien matò el Mariscal Sucre?] {{webarchive|url=https://web.archive.org/web/20131101052257/http://www.farandulo.net/ayacucho.pdf |data=1º novembre 2013 }} farandulo.net</ref><ref>{{cita web|autore=Enrique Ayala Mora|url=http://www.educabolivia.bo/files/textos/TX_El_asesinato_de_Sucre.pdf|titolo=El asesinado del Mariscal Sucre}}</ref><ref>{{cita|Paredes|pp. 106-107}}</ref><ref>{{cita libro|autore=José Manuel Restrepo|titolo=Historia de la revolución de la República de Colombia en la América Meridional, volume 4|anno=1858|editore=J. Jacquin|pp. 610-613}}</ref>.
 
[[File:Antonio José de Sucre y Mariana Carcelén de Guevara.jpg|thumb|Antonio José de Sucre e sua moglie, la quiteña Mariana Carcelén de Guevara, VIII Marchesa di Solanda.]]