Marghera: differenze tra le versioni

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=== Origini del nome ===
Secondo una definizione fantasiosa e popolare, il toponimo deriverebbe dal [[dialetto veneziano|veneziano]] "mar ghe jera", letteralmente "mare c'era" (ovvero "c'era il mare"), espressione con cui si cominciò ad indicare la zona dove si sarebbe costruito il porto, un tempo paludosa. Questo tuttavia contrasta con un fattore noto: come già detto, "Marghera" è infatti ben più precedente e indicava in origine un piccolo borgo situato presso San Giuliano, sulle rive del [[Canal Salso]]. In seguito il toponimo si estese anche all'area della Marghera attuale, un tempo nota come ''Bottenighi''.
 
Un'interpretazione di [[Wladimiro Dorigo]] ipotizza che il nome deriverebbe dal latino ''Maceria'' "muro a secco", alludendo al pietrame usato dai romani per delimitare le proprietà<ref>Wladimiro Dorigo - Venezia origini - Electa - Milano 1983</ref>. [[Giovan Battista Pellegrini]], traendo spunto dall'antica forma ''Malghera'', lo ritiene piuttosto un [[fitonimo]] derivato da [[melica]]<ref name=pellegrini/>. Ma, fantasie etimologiche a parte, in tutti i documenti e cronache medioevali e anche nelle storie dei primi secoli dell’età moderna in cui si accenni all’antica Marghera si può notare che il nome originario era ''Mergaria''. Qui ci limitiamo a citare appunto tre dei detti documenti e cioè uno del Trecento, uno del Quattrocento e uno del Cinquecento per dimostrare appunto la continuità del predetto nome, il quale fu poi corrotto in ‘Marghera’ nella parlata veneziana, come anche furono per esempio i cognomi Faletro in ''Falier'', Cornario in ''Corner'' e Venerio in ''Venier'':
Un'interpretazione di [[Wladimiro Dorigo]] ipotizza che il nome deriverebbe dal latino ''Maceria'' "muro a secco", alludendo al pietrame usato dai romani per delimitare le proprietà<ref>Wladimiro Dorigo - Venezia origini - Electa - Milano 1983</ref>. [[Giovan Battista Pellegrini]], traendo spunto dall'antica forma ''Malghera'', lo ritiene piuttosto un [[fitonimo]] derivato da [[melica]]<ref name=pellegrini/>. Un'ulteriore etimologia, che si basa su un'altra antica forma ''Mergaria'', la avvicina al verbo latino ''mergo'' ("immergo") con il significato quindi di "luogo dove è concesso affondare i relitti"; ovvero un punto, generalmente istituito presso tutti gli antichi porti, in cui le vecchie imbarcazioni dal legno ormai marcito e irrecuperabile venivano affondate<ref>Guglielmo Peirce, ''Le origini preistoriche dell’onomastica italiana''. P. 299. Smashwords, 2010.</ref>.
 
Un'interpretazione di [[Wladimiro Dorigo]] ipotizza che il nome deriverebbe dal latino ''Maceria'' "muro a secco", alludendo al pietrame usato dai romani per delimitare le proprietà<ref>Wladimiro Dorigo - Venezia origini - Electa - Milano 1983</ref>. [[Giovan Battista Pellegrini]], traendo spunto dall'antica forma ''Malghera'', lo ritiene piuttosto un [[fitonimo]] derivato da [[melica]]<ref name=pellegrini/>. Ma, fantasie etimologiche a parte, inIn tutti i documenti e cronache medioevali e anche nelle storie dei primi secoli dell’età moderna in cui si accenni all’anticaall'antica Marghera si può notare che il nome originario era ''Mergaria''. Qui ci limitiamo a citare appunto tre dei detti documenti e cioè uno del Trecento, uno del Quattrocento e uno del Cinquecento per dimostrare appunto la continuità del predetto nome, il quale fu poi corrotto in ‘Marghera’ nella parlata veneziana, come anche furono per esempio i cognomi Faletro in ''Falier'', Cornario in ''Corner'' e Venerio in ''Venier'':
 
1) Il doge Francesco Dandulo (''vulgo'' 'Dandolo') (1329-1339) fece riordinare e raccogliere tutti gli statuti in vigore nel Comune di Treviso a beneficio del nuovo podestà locale Marino Faletro, il quale sarà poi a sua volta doge (1354-1355); gli stessi furono stampati a Venezia nel 1768 e dunque a p. 91 leggiamo:
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''… accesserunt ad Mergariam, qui locus propinquior est ipsis Venetiis, nec per diametrum plus quam duobus milibus passuum a Venetiis distans, quem Veneti munierant et presidio firmaverant, quem nostri vi expugnarunt et incenderunt et, injectis bombardis ad litus maris, cum eis in Venetias sagittarunt…'' <ref>Négotiations diplomatiques entre la France et l’Autriche durant les trente premières années du XVIe siècle etc. P. 553. Parigi, 1845.</ref>
 
L’esercito imperiale si era impadronito del presidio costruito dai veneziani a Marghera e l’aveva incendiato per poter così istallare su quel lido una batteria di potenti bombarde con le quali aveva poi cominciato a bombardare la stessa Venezia. Per quanto riguarda invece l’etimologia del nome, essa può essere probabilmente collegata al verbo latino ''mergo'' (‘immergo’) con il significato quindi di ‘luogo dove è concesso affondare i relitti’, cioè i vascelli e i vascelletti dal legno ormai marcito e irrecuperabile, luogo generalmente istituito in tutti gli antichi porti. <ref>Guglielmo Peirce, ''Le origini preistoriche dell’onomastica italiana''. P. 299. Smashwords, 2010.</ref>
 
== Monumenti e luoghi d'interesse ==